Un grandissimo pasticcio. Difficile definire altrimenti lo stop&go del tessile biellese nell’arco di poche ore, l’insurrezione del comparto gemello di Prato, il silenzio comasco e, infine, uno stop al blitz piemontese con precisazione che arriva dalla parlamentare del Pd Chiara Braga.
Nel volgere di mezza giornata, è accaduto di tutto. Dapprima le aziende tessili di Biella, dietro autorizzazione del prefetto con la motivazione che il settore è essenziale per l’economia italiana, avevano inaspettatamente acceso macchinari e avviato produzioni. Immediata l’insurrezione della toscana Prato, altro comparto che ha nel tessile un fondamentale motore economico. Nessuna voce particolare – almeno pubblica – si era invece levata da Como, che pure nulla ha da invidiare alle città piemontese e toscana.
Poi, però, ecco l’altro colpo di scena: sull’onda di proteste e recriminazioni – e pur senza che sia filtrata una motivazione ufficiale -l’Unione Industriale Biellese è stata convocata d’urgenza in una riunione, che ha contatti diretti con il Ministero dello Sviluppo Economico. E verso sera, ecco la svolta: stop alle macchine, fermi tutti.
Una delle ipotesi più credibili è che le recriminazioni toscane, assieme all’evidenza che se fosse ripartito il tessile biellese, anche gli altri – Como inclusa – sarebbero dovuti tornare in pista, abbiano alla fine portato allo stop. Come e quando il comparto essenziale anche per il Lario possa ripartire, si saprà – da Roma – nelle prossime ore.
Intanto, però, sull’onda dei colpi di scena di giornata, si è espressa la deputata del Pd, Chiara Braga.
“Il tessile è un settore fondamentale per il nostro territorio ed è doveroso che la ripresa delle attività di questo settore non subisca difformità territoriali ingiustificabili – ha affermato in una nota – Non si possono creare situazioni differenziate e penalizzanti per alcune aree del Paese come la nostra Provincia. C’è un lavoro importante e serio che si sta facendo anche a livello territoriale per consentire la ripresa delle attività economiche, garantendo la massima sicurezza ai lavoratori e nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti”.
“Il Ministero dell’Interno, grazie anche all’interessamento del Viceministro Mauri con cui ho parlato direttamente della questione – conclude Braga -, sta seguendo con attenzione la vicenda per garantire e nel caso ristabilire già nelle prossime ore la dovuta uniformità nell’interpretazione delle norme su tutto il territorio nazionale”.