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Ticosa – Annoni chiama, Braga risponde e il Pd fa polemica: “Dopo i fallimenti ora chiedono aiuto a Governo e Regione”

Tempo zero. Nemmeno il tempo di pubblicaro la notizia “La strana coppia Braga-Annoni: per la bonifica Ticosa spunta l’ipotesi ‘sito orfano’” ed ecco che arriva il commento al vetriolo.

Raccontavamo oggi dello scambio epistolare tra la deputata Dem comasca, Chiara Braga, e l’assessore all’Ambiente (Lista Insieme per Landriscina), Paolo Annoni. Tema, la bonifica della Ticosa. Un disastro che dura da quindici anni con l’ultimo recente flop: gara per i lavori di smaltimento dei terreni andata deserta.

Annoni chiama (tutti i parlamentari, va detto) Braga (unica formalmente) risponde e il Pd ne approfitta per azzannare. Ecco la nota appena giunta in redazione:

“Dopo un masterplan Ticosa nato e morto sulla carta, dopo la bonifica della Cella 3 affondata a colpi di bandi sbagliati, dopo che il progetto di trasferire il Comune in Ticosa è stato accantonato, ora da Palazzo Cernezzi sentiamo la richiesta d’aiuto dell’assessore Annoni nei confronti di Regione Lombardia e del Governo: servono altri 2,7 milioni di euro per la bonifica. C’è però il fatto che la Ticosa non ha le caratteristiche che la normativa stabilisce per qualificarla come sito d’interesse, e quindi oggetto di finanziamento, nazionale o regionale. Ci sono poi le affermazioni del sindaco Landriscina, secondo il quale per decidere il futuro della Ticosa “c’è tutto il tempo”. Sicuro, di tempo ne abbiamo avuto per concretizzare qualcosa: 5 anni per l’esattezza. Ma cosa é stato fatto esattamente?” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Veniamo da un mandato vuoto di fatti ma pieno di promesse luminose come i fuochi d’artificio della giunta Bruni nel 2007.  Allo scadere del mandato di Landriscina, Como viene lasciata con il progetto Ticosa al palo. D’altronde dal 2019 l’amministrazione promette di bonificare la cella 3 per restituire l’area ai Comaschi. Dopo 22 mesi e tre bandi falliti (due per questioni formali, uno per gara deserta) siamo ancora fermi su tutto. Al massimo ci possiamo aspettare un parcheggio da 80 posti. Triste che l’ambizione massima (e il lascito più prezioso di Landriscina alla città) sia un parcheggio di modeste dimensioni perdipiù non accompagnato da un progetto complessivo di riqualificazione dell’area”.

“Eppure, la posizione della Ticosa ci dice che il suo futuro è connesso al migliore accesso della città, come area strategica per la sosta; la sua storia ci spiega che può essere luogo per creare occupazione e incubare nuove imprese innovative; la vicinanza all’università ci suggerisce che potrebbe ospitare spazi per la cultura e l’aggregazione giovanile. Il futuro della Ticosa sarà inevitabilmente in mano a chi guiderà Como dopo le elezioni di primavera. Noi siamo pronti. Da troppo tempo le grandi questioni cittadine non ricevono la serietà che meritano. È tempo di cambiare” conclude Guarisco.

La strana coppia Braga-Annoni: per la bonifica Ticosa spunta l’ipotesi ‘sito orfano’

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