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Ticosa, spuntano masterplan pubblico/privato e imprenditori. Lombardo: “Caro Rapinese, ho una proposta per lei”

“A Milano ci sono imprenditori interessati che mi chiedono quale sarà il futuro della Ticosa, li sto rappresentando e nel cassetto ho un masterplan. Quello che dico al sindaco Alessandro Rapinese è che io ci sono e, se lo volesse, sono disponibile a offrire la mia esperienza”.  Così, sul finale del più torrido luglio che si possa ricordare, arriva frescafresca un’inattesa proposta per l’amministrazione comunale. A parlare è Maurizio Salvatore Lombardo, arrivato a Como come direttore di filiale di Edilnord (Paolo Berlusconi), fondatore con l’allora direttore della Standa Ezio Menini del primo club Forza Italia cittadino e, tra le altre cose, ex presidente di Pedemontana. Ma è un’altra nota curricolar-biografica a rendere l’offerta qualcosa di diverso dalla boutade. Lombardo è stato product manager nella realizzazione, 20 anni fa, della Ticosa privata. Vale a dire tutto il comparto che da via Sant’Abbondio segue in parallelo un ampio segmento di tangenziale.

Oggettivamente un’operazione riuscita.
Dopo oltre 20 anni la parte privata della Ticosa funziona perfettamente eppure, in fase progettuale, fu osteggiata dall’allora amministrazione Botta. Oggi è una realtà consolidata, un comparto con un mix funzionale eccellente tra artigianale, commerciale e terziario. I posti auto non mancano, anzi abbondano.

Senza residenziale.
Su quel punto ci siamo adeguati alla contrarietà dell’amministrazione.

Tornando a oggi, il temone è la Ticosa pubblica: boscaglia, palude e bonifica della cella3 (con ipotesi incapsulamento).
Bisogna considerare che oggi il comparto pubblico può godere della situazione estremamente felice di mercati immobiliari vivaci. Como ha la fortuna di avere un sindaco che vuole fare e che peraltro è agente immobiliare. Certo sono rimasto sorpreso dalla vostra intervista all’assessore Lombardi (Questa: Lombardi, la ‘Ticosa in capsula’ e il maxi parcheggio: “Entro due anni si può fare. E con costi minori”).

Maurizio Salvatore Lombardo

In che senso?
Bisogna ragionare da imprenditori pubblici, conciliando esigenze sociali ma anche economiche. Non si può acquistare una Ferrari e andare a 80 all’ora. Va bene pensare la Ticosa come un parcheggio tout-court ma il comparto va valorizzato. In tutto il mondo i parcheggi si fanno anche in elevazione con edifici dedicati, verde e rinnovabili.

Il sindaco Rapinese vuole installare pannelli fotovoltaici.
Benissimo ma non solo, è riduttivo

Di cosa sta parlando esattamente?
A Milano diversi imprenditori mi chiedono quali notizie ci siano sul fronte Ticosa. Li sto rappresentando.

A cosa pensate?
Sto studiando per loro un progetto e c’è un masterplan pronto. Quello di cui sto parlando è una collaborazione diretta pubblico privato, solo così è possibile sbloccare la situazione Ticosa. Io ci sono e se Rapinese lo volesse sono pronto a mettergli a disposizione la mia esperienza.

Immagino non si possa vedere il masterplan.
Non subito ma glielo mostrerò.

Cosa volete proporre esattamente al sindaco?
Costruire un modello vincente, come dicevo, tra servizio pubblico e sociale, terziario avanzato e raffinato. Il Comune per vocazione non è un imprenditore ma può, compatibilmente alle Leggi, affiancarsi al privato e agire di concerto. Poi a Como ci sono già esperienze analoghe.

Parla di Lomazzo.
ComoNext è un modello interessante.

Che l’imprenditore Paolo de Santis avrebbe voluto portare in Ticosa.
Il plaudo sempre alle idee di imprenditori intelligenti, poi non dico vada replicata ma certo il coworking oggi è una strada importante. Tanti spazi per chi non può permettersi un affitto che uniscono intelligenze diverse e offrono servizi di marketing e tecnologia.

Proviamo a sintetizzare, lei dice: “Caro sindaco Rapinese, metto sul piatto l’esperienza dell’altra Ticosa, ho alle spalle imprenditori interessati e in tasca un masterplan con un progetto, un mix funzionale pubblico-privato. Se le va ci sentiamo e ne parliamo“. Corretto?
Sintesi perfetta.

Giriamo l’articolo al sindaco.
Ottimo.

AGGIORNAMENTO (17.53), NEL POMERIGGIO ABBIAMO CHIESTO UNA RISPOSTA AL SINDACO. ECCOLA:

Ticosa, la proposta Lombardo e il no-grazie di Rapinese: “Ci sono state le elezioni, il programma è chiaro. Faremo il parcheggio”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

11 Commenti

  1. Hai completamente ragione, @Ermete, come dice Naomi Klein:
    “il nostro sistema economico e il nostro sistema planetario sono in guerra. O, più precisamente, la nostra economia è in guerra con molte forme di vita sulla Terra, compresa quella umana. Ciò di cui il clima ha bisogno per evitare il collasso è una contrazione nell’uso delle risorse da parte dell’umanità; ciò che il nostro modello economico richiede per evitare il collasso è un’espansione senza limiti. Solo una di queste regole può essere cambiata, e non sono le leggi della natura.”
    Il problema è che la gente non ne vuole sapere.

  2. Una cosa è certa, ci sono gli imprenditori molto interessati all’area Ticosa altrimenti non si sarebbe investito in nessun masterplan e il Sig.Lombardo non avrebbe concesso l’intervista. Ed è evidente che non ci sono solo gli imprenditori interessati che fanno riferimento a Lombardo. Ci sono state negli ultimi anni proposte indiscutibilmente valide, infatti l’area è troppo strategica per ridurla a un deposito di auto di passaggio e a una centrale fotovoltaica che tra l’altro sarebbero possibili anche se si riqualificasse l’area in modo intelligente. A parte ciò, qualche domanda al Sig.Lombardo è d’obbligo. Perché utilizzare i media per manifestare l’interesse di un gruppo di imprenditori, non era più semplice telefonare al Sindaco e parlarne direttamente con lui? E poi, perché far riferimento al fatto che Rapinese è un Agente immobiliare quando le sue scelte fanno parte del perimetro del suo ruolo pubblico, cioè quello di Sindaco? E, infine, per quale motivo il nostro Sindaco dovrebbe dire di si alla proposta di Lombardo dopo che non ha menzionato nel suo programma né la proposta di Officina Como né quella di Legambiente né quella degli Uffici tecnici comunali? Mah…..

  3. Sarebbe così irritante per la anime tutte immaginare di trasformare l’area ex Ticosa in un bosco urbano sapientemente realizzato?

    Perché “valorizzare” deve giocoforza contemplare la cementificazione? Ancora non abbiamo compreso che il consumo di suolo deve essere fermato? Parrebbe nulla ci stiano insegnando i problemi, anche di questi giorni, derivanti da ciò che definiamo “cambiamento climatico”.

    Del resto i cementificatori di oggi, non certo in età adolescenziale, reputano sia doveroso (per loro) vivere al meglio i pochi decenni loro rimanenti arricchendosi il più possibile, i problemi di un domani che si prospetta invivibile non saranno i loro.

  4. Effettivamente pedemontana è un onore..come scrive la signora Corti non è che siano tutte attività aperte..però un parcheggio e basta è poco

  5. Lavoro da oltre 20 anni nella ex-Ticosa privata. Comparto centrale con ampia disponibilità di parcheggi per clienti, prossima alle reti ferroviarie, raggiungibile con i mezzi privati da sud e da nord senza percorrere il girone infernale del traffico di Como. Non cambierei mai il mio studio professionale e credo che un mix di funzioni pubbliche e private (non residenziali) rappresenti una soluzione anche per la Ticosa comunale. Non bastano, tuttavia, i legittimi appetiti degli imprenditori. Occorre un’Amministrazione comunale con un progetto d’insieme per la convalle. Un progetto che, oltre ai parcheggi, sfrutti l’intera anche per potenziare la rete di trasporto pubblico e lo scambio intermodale tra auto, treni e mezzi di trasporto pubblici ed ecologici. Una scommessa di alto livello urbanistico a cui nessun nuovo amministratore potrà responsabilmente sottrarsi. Altro che il parcheggio con le colonnine elettriche/cattedrale nel deserto/slogan populista elettorale/ennesima occasione sprecata.

  6. Pensare alla Ticosa solo come parcheggio è la lapide su una città morente.
    Poi non mi esprimo sul personaggio in questione, visto il prestigioso curriculum

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