La “Cappella di Palazzo”, al primo piano di Palazzo Gallio, interamente affrescata rinasce grazie ai restauri il cui primo lotto si è concluso ieri e in autunno si svelerà al pubblico in tutto il suo splendore. L’intervento è inserito in un piano ambizioso per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico del territorio per cui è stata attivata una collaborazione tra l’Accademia Aldo Galli e la Comunità Montana del Lario e del Ceresio. Il primo passo è proprio il restauro conservativo di uno dei simboli dell’alto lago, il maestoso Palazzo Gallio di Gravedona, architettura di grande prestigio della fine del XIV secolo. Oggi sede della Comunità Montana.
Gli studenti del corso di Restauro di dipinti murali dell’Accademia Aldo Galli stanno infatti lavorando da oltre un mese al restauro della Cappella di Palazzo Gallio. La cappella posta all’ingresso del Palazzo rappresenta un prezioso esempio di “camera picta” come concezione di decorazione unitaria posta in un unico ambiente adorna di pitture murali e stucchi di grande raffinatezza. I soggetti rappresentati nella volta sono nove angioletti che reggono le vesti di un sacerdote, la colomba dello Spirito Santo e una scena biblica di Tobiolo e l’Angelo in un ambiente lacustre.
Le operazioni di restauro, progettate dal Massimo Ferrari e Vittorio Sacchi, sono condotte dagli studenti del terzo anno del PFP1 con la direzione della docente del corso di “Restauro dei dipinti murali 1” Vanda Maria Franceschetti e affiancate da una precisa campagna diagnostica effettuata dal professore Luigi Soroldoni docente del corso di “Tecniche e tecnologie della diagnostica 1”. Le operazioni sin d’ora svolte hanno riguardato il risanamento dai sali, la pulitura della pellicola pittorica, le stuccature per finire con il ritocco pittorico attualmente nelle sue ultime fasi del primo lotto di intervento.
Questa prima parte di intervento verrà presentata a tutta la comunità in un evento nel prossimo autunno quando sarà conclusa l’ultima fase di restauro della parte bassa della cappella. Per quell’occasione saranno gli stessi docenti e studenti dell’Accademia a guidare le scuole del territorio e i curiosi in una visita guidata. Una giornata che vedrà anche esperti di storia e arte impegnati a raccontare le bellezze di Palazzo Gallio e le possibili tappe successive di un restauro globale.
“Devo dire veramente grazie alla sensibilità della Comunità Montana – dichiara Nicoletta Castellaneta, direttrice dell’Accademia Aldo Galli – che ha dato l’opportunità ai nostri studenti di partecipare a questo cantiere di restauro. Stiamo restituendo alla comunità locale e al pubblico un piccolo gioiello di arte e storia. Si tratta di una rappresentazione pittorica classica unica nel suo genere. Una sorta di narrazione immersiva a 360 gradi lungo tutte e 4 le pareti di grande effetto scenico”. Di fatto una sorta di opera precursore dei moderni allestimenti multimediali in 3D.
“Sono veramente orgoglioso del risultato – commenta Mauro Robba, presidente della Comunità Montana – E’ un primo passo di un progetto molto articolato per trasformare Palazzo Gallio in un grande polo culturale che sia volano per la scoperta di tutto il nostro patrimonio diffuso in molti borghi. Penso ad esempio al vicino e splendido palazzo Manzi di Dongo dove ha anche sede il Museo della fine della Guerra e a tutte le chiese e i palazzi dell’alto lago”. “Il restauro della Cappella – conclude Robba – è dunque un inizio concreto di un processo di sviluppo dove natura e cultura sono le materie prime per creare occupazione e nuova impresa seguendo un modello di cura e tutela del territorio sostenibile e rispettoso degli equilibri del nostro bellissimo, ma fragile territorio”.