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“Io, pendolare nel disastro Trenord. L’App muta, a Grandate ho iniziato a sospettare in un momento preciso”

Della drammatica giornata vissuta dai pendolari Trenord ieri mattina abbiamo raccontato diffusamente (qui le cronache). Oggi riceviamo e pubblichiamo integralmente il racconto di un lettore che ricostruisce minuto per minuto quanto accaduto, parlare di odissea non è oggettivamente eccessivo.[Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]

Ecco il racconto:

Buongiorno,

leggo ora il vs. articolo relativo alla giornata disastrosa di ieri dei pendolari comaschi verso Milano. Anche io ne faccio parte, e ieri è stato un viaggio pessimo. Generalmente prendo il treno 2169 che parte alle ore 6.49 da Grandate-Breccia, ramo Saronno. Ieri ho poi fatto il passaggio, così come raccontava la vostra lettrice, sulla linea di Monza ed ho preso il 25025 con partenza alle 7.24 da Como-Camerlata, ramo Monza.

Il finale della giornata è stato che il secondo treno ha fatto 45 minuti di ritardo. In un viaggio (portone di casa<->timbratore), che di solito è di un’ora e mezza, ieri è diventato di 3 ore e mezza.

La mia opinione è che il guasto è un evento che può succedere. La questione intollerabile è la gestione di TRENORD sulla comunicazione. Siamo nel 2024, abbiamo gli smartphone. Ogni pendolare ha sul suo telefono una app che si chiama TRENORD, la quale avvisa di ritardi, soppressioni, in modo che un pendolare possa organizzare la propria giornata (magari lavorando in SmartWorking). Si tenga presente che l’applicazione in alcuni casi manda diversi messaggi se un treno è in ritardo di 5 minuti, poi aggiornano, poi aggiornano, poi aggiornano (così come si vede in allegato in uno screenshot dei giorni scorsi). Per due treni che avevano problemi sono arrivati 10 messaggi. Quindi, come avrà funzionato l’app di Trenord di ieri? Avrà mandato 1000 messaggi di avviso su una interruzione in corso dalle 0.30 del giorno precedente?

L’app di Trenord, ieri, non ha dato NESSUN avviso fino ad almeno alle ore 7.10. E non è un problema del mio telefono, perché parlando con altra gente in banchina la situazione sull’app era uguale per tutti.

Ho cominciato ad avere qualche sospetto quando, dopo aver parcheggiato l’autovettura a Grandate, vedevo persone che uscivano dalla stazione e andavano nel parcheggio. Movimento che si registra al pomeriggio/sera, non alle 6.40 di Mattina. Mi reco sulla banchina direzione Milano e vedo che il treno è visibile sul tabellone luminoso posto sopra i binari, quindi non è soppresso.

Fosse soppresso ci sarebbe scritto chiaramente “SOPPRESSO” sul tabellone. Solo guardando attentamente la scritta a lenta rotazione nella parte bassa del display, si leggeva che la circolazione era completamente interrotta. Quindi:
– nessun avviso su app
– nessun avviso vocale
– le stazioni non sono più presidiate da personale umano -> nessuno a cui chiedere
– cartellone che riporta un treno in arrivo, che non arriverà mai.

Il pendolare deve essere informato su cosa succeda, cosa che ieri non è successa, sembrava di stare nel far west con i treni a carbonella e comunicazione con i segnali di fumo.

Allego:
-foto del 4 ottobre con catena di avvisi dell’app trenord per due treni a caso con ritardi minimi.
-foto del ritardo finale del treno 25025. La foto non è stata presa al termine del viaggio, ma il ritardo è rimasto inalterato.
-primo messaggio arrivato alle ore 7.10 circa segnalando solo due treni soppressi il primo dei quali è successivo al 6.49 da Grandate (2169))

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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7 Commenti

  1. In un Paese normale l’azienda sarebbe commissariata per le gravissime inefficienze. Invece con Trenord i pendolari devono prendere almeno due treni prima e comunque non hanno la certezza di arrivare puntuali. Inaffidabilità garantita e nessuno fa nulla da anni

  2. Trenord è di diretta competenza della regione, se le cose vanno male non bisogna guardare a Roma, ma a Milano. Traete le vostre conclusioni, ma tanto alle prossime elezioni tutto rimane come adesso. In Lombardia la parola “cambiamento” non esiste, se guardate il vocabolario la pagina su cui dovrebbe esserci è stata strappata.

  3. Ci governano quelli dei ” treni in orario” quando c’ era lui!
    In un paese civile si sarebbero già dimessi tutti, invece sono stati messi lì dai partiti e non mollano l’osso!
    Che vergogna ..”il nuovo che avanza”.
    la Meloni sta proprio ” facendo la storia”! Sono pure arroganti!

  4. Ieri sono stato fortunato, o piuttosto miracolato. Ho preso un treno prima del previsto, il 6.21 da Borghi; appena partiti, ci hanno avvisato che a Camerlata avremmo dovuto spostarci sull’altra linea per prendere il Tilo delle 6.41: che poi, fortunatamente, è arrivato con pochi minuti di ritardo in Centrale. Unica cosa: l’avviso diffuso sul treno poco prima dell’arrivo a Camerlata diceva che dovevamo spostarci sul binario 4 o 5… il che ha generato non poca confusione in coloro che non avevano mai cambiato linea a Camerlata.
    Il guasto è un evento che può succedere, dice il collega pendolare; il guasto al singolare sì, un guasto, o un disservizio di altra natura, al giorno non è cosa ammissibile: altrimenti dovrebbe essere ammissibile anche che io paghi l’abbonamento un mese sì e un mese no.

  5. È la Dolce vita, dolcissima vita!!!
    Dolce vita per i turisti milionari che non devono usare i trasporti pubblici!!!
    Inferno per i cittadini e chi non sa cosa vuol dire muoversi nella Lombardia del nord.
    Nel frattempo si fa il Ponte sullo stretto e qui si resta bloccati, paralizzati!!!
    La regione più industrializzata d’Italia PARALIZZATA da una viabilità Da anni 70!!!
    Poi ci si lamenta se le imprese chiudono.
    Ci stiamo SUICIDANDO per favorire gli interessi ELETTORALI di 4 gatti.
    Pazzesco.

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