La recente riduzione della franchigia doganale a 150 franchi, introdotta all’inizio del 2025, non ha ridotto il turismo degli acquisti.
Il Governo elvetico, come noto, ha previsto dal primo gennaio 2025 la riduzione della franchigia doganale da 300 e 150 euro nel tentativo di limitare i viaggi dei consumatori svizzeri nei supermercati italiani dove i prezzi sono più bassi, a partire ovviamente dall’Italia.
Tra l’altro, il nostro Paese dal mese di febbraio ha ridotto il limite per il rimborso IVA (da 154.95 euro a 70) andando nella sostanza a ridurre l’impatto di quanto deciso in Svizzera. Dunque la recente riduzione della franchigia doganale elvetica non sembra essere sufficiente a contrastare il fenomeno sul confine.
A dirlo è un soggetto di particolare rilevanza visto che si tratta della Swiss Retail Federation (federazione svizzera dei commercianti al dettaglio), che fotografa i primi sei mesi dell’anno e traccia un quadro per i prossimi.
“Mentre il volume del turismo dello shopping stanziale nei paesi limitrofi si è mantenuto a un livello elevato dal secondo trimestre del 2024, i dati per il secondo trimestre del 2025 indicano una crescita ancora più forte, con un incremento del +6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente”, si legge nel comunicato.
“L’andamento delle vendite al dettaglio e del turismo degli acquisti riflette un’intensa pressione concorrenziale e una rivalità non sempre combattuta ad armi pari, soprattutto con i concorrenti stranieri. Per questo motivo, è ancora più importante che le aziende svizzere del commercio al dettaglio non siano ulteriormente gravate da normative aggiuntive e contributi previdenziali più elevati. È invece necessaria un’iniziativa di sostegno efficace e sostenibile”.
“Le incertezze politiche ed economiche, dovute in particolare ai conflitti armati e ai conflitti commerciali geopolitici, incidono anche sul sentiment dei consumatori e sulla domanda interna. L’analisi delle transazioni con carte di debito e di credito per il primo semestre del 2025 suggerisce che è prevedibile un calo significativo delle vendite nel settore del commercio al dettaglio svizzero, pari al -1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.