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Turismo in Lombardia, il bollettino di guerra della pandemia: “Meno 61,8% di arrivi e 56% delle presenze”

Soddisfazione per la (ri)nascita di un vero e proprio ministero del Turismo ma anche la richiesta di un sostegno al settore del turismo in tempi brevissimi. A lanciare i due messaggi, il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como Roberto Cassani

“Il turismo ha bisogno di interventi immediati per uscire dalla tempesta – continua Cassani – e di programmare la ripartenza con investimenti che consentano di competere ad armi pari con l’agguerrita concorrenza internazionale; i Paesi concorrenti stanno organizzando azioni strutturate alle quali occorre rispondere con misure e progetti che aumentino la capacità competitiva del nostro sistema ospitale”.

Gli ultimi dati di Regione Lombardia, per il periodo gennaio-ottobre 2020, segnano perdite elevate: rispetto allo stesso periodo del 2019 si può infatti contare un calo del 61,8% per quanto riguarda il numero di arrivi e del 56,0% per quanto riguarda le presenze.

Analizzando i principali Paesi di provenienza dei turisti, la contrazione ha riguardato in particolare la Cina con un calo del 90,6% del numero di arrivi e dell’87,8% del numero delle presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Analogo l’andamento dei flussi turistici provenienti degli Stati Uniti d’America che hanno fatto registrare un calo dell’89,4% per gli arrivi e dell’87,3% delle presenze. Tra i Paesi europei spicca la contrazione del turismo proveniente dalla Spagna (-77,1% degli arrivi e -73,5% delle presenze), Russia e Regno Unito.

Il primo passo richiesto è quello della campagna di vaccinazioni contro la pandemia da Covid 19 e tal proposito, il 26 gennaio 2021 Federalberghi e le altre organizzazioni sindacali e datoriali del turismo hanno sottoscritto un accordo per richiedere alle autorità competenti l’accesso tempestivo al programma vaccinale anti Covid-19 per i lavoratori del settore turismo.

“Viene richiesta alle autorità centrali e locali – sottolinea la nota – l’inserimento degli stessi tra le categorie prioritariamente destinatarie della vaccinazione, alla luce dell’esigenza di tutela delle attività che continuano ad assicurare il servizio nonostante l’esposizione al rischio”.

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