A Como non si placano le polemiche sulla chiusura delle scuole comunali da parte del sindaco, con la contestuale volontà di affidare sempre piu gli asili nido alla gestione privata, pur ricorrendo a soggetti del terzo settore. La delibera in questo senso è attesa in consiglio comunale entro questo mese.
Oggi su questa linea (con tanto di ‘cartello in stile immobiliare‘) arriva una durissima nota del segretario generale della Uil Fpl Lario e Brianza, Massimo Coppia. La pubblichiamo integralmente di seguito.
Il sindaco di Como svende gli asili nido ai privati
Un altro pezzo di città svenduto a causa di una politica senza precedenti, frutto di un programma elettorale a dir poco scellerato. Il sindaco di Como ha deciso di privatizzare gli asili nido, un passo che va a discapito del benessere dei bambini e delle famiglie, ma soprattutto delle lavoratrici che da sempre garantiscono qualità e professionalità in questi servizi fondamentali.
E le lavoratrici? La risposta è semplice: il Comune non assumerà più personale per gestire gli asili nido. Tuttavia, dai giornali si apprende che il sindaco rassicura che nessuno perderà il posto di lavoro. E vorremmo vedere! Ma su questo noi siamo molti dubbiosi. Se infatti i posti non verranno più coperti nel prossimo PIAO, chi sarà assunto e con quali qualifiche e come si garantiranno i servizi? Il rischio è che il personale attuale venga spostato, o addirittura ridotto, per fare spazio a nuovi lavoratori, che andranno a coprire le falle di un’amministrazione che ormai sembra in difficoltà sotto troppi aspetti. Vedasi Ticosa!
La riflessione più importante, però, riguarda il futuro. Se il pubblico impiego non investe sull’educazione dei suoi piccoli cittadini, quale generazione stiamo preparando per i prossimi anni? Un futuro di disuguaglianze sociali, dove i bambini più svantaggiati rischiano di essere lasciati indietro, mentre i ricchi avranno accesso a servizi privati sempre più costosi? Se non si investe nei primi anni di vita, che tipo di cittadinanza e di responsabilità sociale possiamo aspettarci in futuro? È questa la società che vogliamo costruire?
Con la scusa di “privatizzare per migliorare”, Como rischia di diventare un esempio di ciò che non funziona. La scelta di affidarsi ai privati non è solo una questione economica, ma una decisione che implica la perdita di un valore fondamentale: il diritto universale all’educazione, e in particolare a una buona educazione nei primi anni di vita.
L’ennesima mossa per “snellire” la macchina amministrativa non fa che allontanare i cittadini dalle istituzioni, e apre la strada a una città sempre più frammentata, dove i servizi essenziali, come quello dell’infanzia, vengono privatizzati e resi meno accessibili. A Como, con la scusa del privato, stiamo per essere privati di tutto. La UIL FPL continuerà a lottare affinché questi servizi rimangano pubblici e accessibili a tutti, senza mai scendere a compromessi sulla qualità del lavoro e sull’importanza di un’educazione che, oggi più che mai, dovrebbe essere il pilastro della nostra comunità.
Il Segretario Generale Uil Fpl del Lario e Brianza
Massimo Coppia