L’Atlante Geografico ed Economico della Città dei Laghi (dal lago Maggiore a quello di Lugano fino al lago di Como), è un’opera ricca e frutto di anni di ricerche e studi, sostenuti dalla Comunità di lavoro Regio Insubrica ed è di recente stato pubblicato on line.
Di grande valore L’Atlante celebra l’unicità del territorio transfrontaliero, un’area di bellezza naturalistica, ricchezza culturale e profondità storica. Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un momento di riflessione e valorizzazione delle città che si affacciano sui laghi, luoghi che incarnano un patrimonio condiviso tra Italia e Svizzera.
L’ Atlante Città dei Laghi non è solo una pubblicazione, ma un progetto visionario e allo stesso tempo concreto che offre uno sguardo approfondito sulle realtà locali.
Si propone di raccontare tutto questo offrendo uno strumento che possa ispirare politici, professionisti del settore, e cittadini a comprendere e sviluppare armoniosamente il nostro territorio.
E sfogliando le pagine ricche di grafici, statistiche, visioni future e progetti ipotizzati da gruppi di studio, Università (di Mendrisio), ricercatori e atelier creativi si possono scoprire idee futuribili: da una stazione ispirata alla spirale di Fibonacci e inserita nel contesto dell’oasi del Bassone, a una torre fiore, vertiporti, la tramvia Lugano-Varese e tanti altri collegamenti e innovazioni proiettate nel futuro: questa la Città dei laghi.

E così nella Città dei Laghi spunta, ad esempio, il lavoro elaborato da Rea Matteo, Zhivanaj Gentian (Atelier Arnaboldi), dove “colpisce il progetto che si situa nell’Oasi del Bassone dove realizzare un avveniristico punto di collegamento tra le molteplici mobilità presenti e con la volontà di ridare vita all’Oasi. L’edificio immaginato si sviluppa su tre piani su cui si dividono le tre linee di trasporto: quella ferroviaria al piano terra, quella automobilistica al primo piano, e quella aviaria per i droni al terzo piano. Il disegno dell’edificio riprende la spirale di Fibonacci, per dare un senso di dinamismo alla struttura e per trovare una formula comune tra il naturale (l’Oasi) e l’artificiale (l’interscambio di mezzi).”.
Perché nelle diverse analisi si da grande spazio anche ai progetti i futuri vertiporti come quelli di cui si parla a Varese e altri a Milano e in Svizzera.
Spostandosi sul lago sul Lago di Annone (lavoro di Paghini Edoardo, Peverelli Davide Atelier Arnaboldi), nei pressi di Lecco dove si lavora “su uno dei bacini minori della Città dei Laghi. Scopo del progetto é quello di fungere da collante comune tra i numerosi giardini e ville presenti nell’area. La struttura progettata è una torre che, sia per forma che per funzione, si riferisce al tema del fiore. Essa é composta da 4 nuclei ottagonali concentrici che sostengono piattaforme più o meno grandi. Le maggiori ospitano delle serre di coltivazione e altre funzioni specifiche, che variano da quelle pubbliche a quelle private o di studio. Le piattaforme minori hanno ospitano i droni, necessari sia al mantenimento dell’intero eco-sistema che alla raccolta dei dati per l’evolversi degli studi”.
Studi anche sull’l’antico bacino idrico che un tempo univa i due laghi morenici di Pusiano e Alserio (Argentato Giovanni, Brocato Alice, Sanelli Federica Atelier Nunes-Gomes). Lo spazio tra di essi “ora colmo di sedimenti, ha conosciuto un intenso sviluppo industriale negli anni ’60, parallelamente alla costruzione di un denso sistema infrastrutturale, che si è sovrapposto alla topografia e alla rete idrica del Lambro, fino a interrompere la continuità tra il fiume e i due laghi. La causa della perdita di identità del luogo e di orientamento al suo interno è, in particolare, il rigido asse viario verticale che collega Erba a Milano, e che segna una barriera/limite fisico tra le zone umide. L’obiettivo del progetto è quindi quello di ripristinare la connessione orizzontale nel transetto tra Pusiano e Alserio. La rimozione dello svincolo autostradale, sostituito dall’uscita un chilometro a nord, mette in luce la collina morenica su cui sorgeva il cimitero di Merone e il suo rapporto con il fiume”.