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Vaccino obbligatorio per i sanitari, Spata: “Obbligo morale. Non scherziamo, sono sicuri”

In risposta ai dubbi e ai timori espressi da alcuni sanitari sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro obbligatorietà per chi lavora in ambito sanitario stabilita dal Decreto Legge del 1° aprile, abbiamo chiesto al presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como e della Lombardia, Gianluigi Spata, di provare a fare chiarezza.

Uno dei dubbi espressi dai sanitari che abbiamo ascoltato riguarda la tipologia di vaccini: secondo loro trattandosi di vaccini sperimentali l’adesione dovrebbe essere una scelta personale, come avviene normalmente in queste situazioni, e non imposta e senza firmare alcuna liberatoria. Cosa ne pensa?

Facciamo chiarezza: non si tratta di vaccini sperimentali perché sono stati approvati a tutti gli effetti dall’Ema (Agenzia europea per i medicinali) e dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) quindi sono sicuri. La sperimentazione è stata fatta a suo tempo anche su volontari. E quella che si richiede di firmare oggi non è una liberatoria ma un consenso informato, esattamente come quello che viene proposto prima di ogni procedura medica.

Il vaccino AstraZeneca, però, sta presentando alcune criticità oggettive tanto che l’Ema ha dichiarato che esiste una correlazione tra vaccinazione e alcune rare trombosi. Abbastanza per dare ragione a chi ha qualche perplessità?

Non ci sono correlazioni significative tra vaccino AstraZeneca ed effetti collaterali al punto da metterne in discussione la somministrazione. Ho piena fiducia degli enti preposti al controllo e se il vaccino è stato giudicato sicuro significa che lo è.

Resta il problema dell’obbligo vaccinale per i sanitari. Un’imposizione che a qualcuno non è piaciuta, soprattutto alla luce delle conseguenze per chi non si vaccina che può essere addirittura sospeso senza stipendio.

Nel decreto si dice chiaramente che chi opera in campo sanitario deve essere vaccinato per non mettere a rischio i propri pazienti. Non c’è nulla di anticostituzionale, è una legge ma, prima di tutto, dovrebbe essere un obbligo morale per chi lavora in questo settore. Per mia natura non mi piace obbligare nessuno a fare delle scelte e per me se vuoi buttarti da un ponte da solo sei liberissimo di farlo. Se però nel farlo rischi di trascinare con te altre persone allora no, è giusto impedirti di farlo.

E il fatto che altre categorie “a rischio” come gli insegnanti possano rifiutare di vaccinarsi senza conseguenze?

La differenza tra un medico e un insegnante è sostanziale: un docente si interfaccia con dei ragazzi, un medico cura persone fragili, con patologie spesso croniche.

Obbligo vaccinale per il personale sanitario ma assenza di interventi strutturali sulla sanità, nel caso specifico lombarda che non ha visto un aumento di organico o posti letto. Non è un po’ un controsenso?

Su questo do ragione a chi contesta. In questo momento mancano medici specializzati: oggi abbiamo 20mila laureati che non riescono ad accedere alle specializzazioni e questo non garantisce un adeguato ricambio generazionale. Bisognerebbe sbloccare al più presto questo imbuto formativo aumentando le borse di studio.

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