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Valentyna, ucraina in valle Intelvi: “La mia gente presa e sbattuta in Russia, altro che esodo. Ecco le immagini della tragedia”

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sconvolge il mondo, ieri vi raccontavamo di Elena e Caterina ucraine a Como con le famiglie a Kiev (qui). Oggi un’altra testimonianza con immagini inviate direttamente dal posto.

E’ la storia di Valentyna, oggi residente in Valle Intelvi, ma nata a Chernivtsi cittadina dell’Ovest, vicina al confine con la Romania: “Per fortuna quella zona non è ancora stata invasa, ma la guerra arriverà anche lì – racconta – i miei nipoti hanno preso tutto quello che riuscivano a portare e sono scappati in Romania, per poi, appena possibile, venire in Europa. Probabilmente li accoglieremo noi”.

Ma la situazione per molti è drammatica: “Una mia amica ha i genitori anziani e di conseguenza non può andare da nessuna parte – spiega – mi ha raccontato che ci sono code lunghissime in farmacia e nei supermercati come si vede dalle immagini che vi mando, sono state scattate in queste ore”.

La situazione è molto diversa rispetto al 2014, quando la Russia invase la Crimea: “Oggi è molto peggiorata – sottolinea – Putin dice che noi ci sentiamo russi, ma questo non è vero, e non sono nemmeno così sicura che nel Donbass e a Donetsk i separatisti costituiscano la maggioranza della popolazione”.

Emerge poi una questione fondamentale, riguardo le motivazioni del Cremlino per invadere l’Ucraina: “Putin racconta di ucraini delle regioni separatiste emigrati volontariamente in Russia. Non è così, conosco persone che abitano lì e mi raccontano di come siano state portate via con la forza e per poi essere lasciate per strada in Russia”.

 

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