Degli enormi problemi segnalati da decine di lettori circa i disservizi delle Poste in Val d’Intelvi e in particolare (ma non solo) nel comune di Alta Valle abbiamo diffusamente parlato la scorsa settimana in un ampio approfondimento su ComoZero Settimanale, lo trovate qui sotto. Ma partiamo dalla storia incredibile raccontata oggi alla redazione dalla signora Carla Cereghini residente nel località Lanzo (comune prima della fusione).
“Sono mesi che denunciamo disservizi – ci racconta – ma l’ultimo è davvero senza paragoni. Mio marito la scorsa settimana ha rinnovato la patente in commissione, come sempre il servizio è velocissimo e il tagliando per il ritiro è arrivato lunedì”. Tutto bene, quindi: “Per niente – spiega la signora Carla – noi abitiamo sopra la nostra azienda. Alle 12.30 siamo andati a pranzo, una volta finito intorno all’una abbiamo trovato tutta la posta, che peraltro non veniva consegnata da 20 giorni, lasciata sul cofano dell’auto, tra le varie lettere anche lo scontrino delle poste, siglato ministero, che “per mancato ritiro” invitava a prendere appuntamento. Assurdo”. Sì, assurdo anche perché: “Siamo a Lanzo mica a New York, le porte sono aperte, le finestre anche se il portalettere vuole può anche solo suonare il clacson, niente, ha mollato tutto e se ne è andato, mio marito lo ha anche cercato ma senza esito”.
Poi il calvario: “Ho chiamato il numero verde per prendere un altro appuntamento, non so quanto sono rimasta in attesa. Poi quando finalmente l’operatore ha risposto è caduta la linea, o ha attaccato, non saprei. Oggi non ho potuto richiamare. Sappiamo quando riavremo la patente. Ieri sera il call center di Poste ha pure richiamato per chiedere il gradimento del servizio, ho dato zero a tutto, ovviamente”.
L’episodio, davvero inaccettabile, è l’ultimo di una serie di disservizi. Spiega ancora Carla: “Da quando è stato portato via il centro di smistamento di Castiglione, che pure era già lento di suo, le cose sono peggiorate. Il nuovo centro è a Bene Lario, io non so cosa stia succedendo ma da novembre a oggi avrò ricevuto sì e no 3 o 4 volte la mia corrispondenza. Uso Pec e mail e domiciliazioni ma la posta serve ancora. Non è accettabile che un portalettere si comporti così, poi per un tagliando tanto importante. SOno mesi che tormento tutti, anche sulle pagine delle Poste ma nessuno mi risponde. Qui in paese l’addetta dell’ufficio è una persona eccezionale e una bravissima lavoratrice, purtroppo va a finire che tutti se la prendono con lei quando la colpa è chiaramente dell’azienda”.
Ecco gli articoli usciti su ComoZero Settimanale:
BUCHI NELLE LETTERE
Da Gravedona ad Alta Valle Intelvi sindaci infuriati con Poste
di Thomas Usan
In alcune zone del lago da mesi si segnalano numerosi disagi per quanto riguarda il servizio postale. Lettere mai arrivate, raccomandate ferme da mesi, documenti importanti recapitati in ritardo. La situazione sembra essere insostenibile in alcune zone. Dopo alcune ricerche abbiamo scoperto che la questione interessa molti paesi che sono serviti dal centro di smistamento di Grandola ed Uniti. Lo stesso sindaco del piccolo Comune, Angelo Adamo, parla di “lamentele” ricevute negli ultimi mesi e di “ritardi” nelle consegne nonostante la struttura sia a pochi passi dal centro abitato. Secondo il primo cittadino la situazione dovrebbe essere causata dal fatto che “il centro è nuovo e di conseguenza penso ci voglia del tempo affinché il servizio funzioni bene. Immagino sia anche una questione di postini, molti sono nuovi e devono ancora conoscere la zona”.
Il centro è pronto da ottobre ma in funzione da novembre.
La situazione però sembra aver raggiunto un livello critico in particolare ad Alta Valle Intelvi. Il sindaco Marcello Grandi non parla solo di disagi e ritardi, ma anche di promesse tradite da parte di Poste Italiane.
Cosa sta succedendo in Alta Valle Intelvi?
Spesso la posta non viene recapitata. Alcune raccomandate sono ferme per lunghi periodi. Questo avviene da quando è stato tolto il centro di smistamento a Castiglione (Centro Valle Intelvi, Ndr). Il nostro territorio è composto anche da persone anziane che magari non hanno dimestichezza con la tecnologia o con il mondo online. Di conseguenza fanno molto affidamento ancora sulla posta, sia in entrata che in uscita. Con queste problematiche hanno difficoltà ad accedere ai servizi.
Qualche esempio clamoroso?
Ci sono delle persone che attendono dei documenti molto importanti da tempo, eppure non arrivano.
Il problema quindi nasce dal cambio di centro di smistamento?
No, c’era già prima ma ora è peggiorato. Tutto ciò avviene nonostante le convention pompose che ogni anno Poste Italiane organizza a Roma con vitto, alloggio e viaggio pagati, in cui si fanno proclami sull’efficienza del servizio.
Parla di promesse tradite? Nel caso, quali?
Assolutamente sì. Poste Italiane organizza questi eventi, in cui invitano migliaia di sindaci, condite da numerose promesse. Parlano di massima attenzione e capillarità del servizio nei Comuni montani e di piccole dimensioni. Nei quali poi la realtà è sempre peggiore. Mi fa rabbia vedere alte sfere dello Stato elogiare le Poste Italiane durante la scorsa convention, quando poi la realtà nei Comuni è ben diversa.
Lei sottolinea la questione del vitto alloggio pagato.
Le risorse che spendono ogni anno per questa convention dovrebbero essere investite al servizio dei cittadini, riportando la posta alla sua efficienza di qualche decennio fa.
Avete mandato segnalazioni?
Sì, ma non ho mai ricevuto risposta. Ho mandato delle mail alle Poste centrali di Roma, a Milano e a Como.
Come sindaco a questo punto cosa chiede?
Di mantenere le promesse. Oltre a quello che spiegavo prima, nelle convention parlavano di rimettere i postini del territorio. Mai fatto. Anzi li hanno trasferiti portandoli via da qua.
LA REPLICA DI POSTE: “PICCO ALTISSIMO NELLE CONSEGNE PACCHI, ORA NORMALIZZAZIONE”
Per avere un quadro più chiaro abbiamo contattato anche Poste Italiane, che ci ha inviato la seguente nota stampa in risposta alle nostre domande:
Il centro è di recente apertura. La riorganizzazione del recapito è partita con il mese di novembre e certamente il mese di dicembre è stato caratterizzato da un picco di consegne pacchi altissimo, che ha momentaneamente avuto la priorità sulla consegna della posta; il centro ha avuto la crescita maggiore di tutta la provincia, un + 28% con una media degli altri centri del +23%, la situazione con gennaio è andata poi normalizzandosi anche sulla posta. La riorganizzazione ha visto nuovi portalettere su Comuni che prima erano gestiti da altri colleghi, pertanto man mano che imparano a conoscere la zona e completano i passaggi di consegne si riducono anche le giacenze della posta, che a noi risulta in questi giorni praticamente azzerata dal punto di vista delle consegne a firma (raccomandate) e in fase di risoluzione per il resto della posta. Si aggiungono inoltre due problematiche che riscontriamo in questa zona: ci risultano a volte indirizzi incompleti, senza il nome del paese di riferimento ma solo con la Valle Intelvi, le vie spesso si ripetono pertanto non ci è sempre facile portare a termine la consegna, e ci sono in alcuni paesi (per esempio Plesio e Tremezzina) problemi di indirizzi incompleti, spesso senza civici. Per aiutare e farci aiutare a portare a termine al meglio il servizio, stiamo attivando su alcuni paesi un progetto che si chiama ‘etichetta la cassetta’, dove chiediamo l’aiuto dei cittadini nell’esporre sulle loro cassette postali i nominativi completi, perché alle volte mancano. Contiamo che il servizio nelle prossime settimane andrà verso una normalizzazione.
4 Commenti
Le Poste Italiane di una volta ce le possiamo solo sognare, ora ci sono gli esperti che si occupano di tutto ma non funziona nulla o poco. Se vuoi la certezza che una missiva sia consegnata bisogna rivolgersi ai privati (pagando il necessario). Il Servizio Postale Italiano ha perso di vista il motivo principale della sua esistenza, si occupano di tutto fuorchè consegnare in tempo debito la corrispondenza, forse sarebbe il caso di rivedere la dirigenza.
Il problema non è di Poste Italiane, ma di molta corrispondenza che arriva con nomi e indirizzi sbagliati o incompleti. Spesso, inoltre, mancano nomi dei destinatari su cassette e citofoni. I destinatari dovrebbero facilitare il lavoro della consegna dei poveri postini che lavorano con impegno al fine di garantire la corrispondenza.
In generale se:
1. L’indirizzo sulla lettera è preciso (non vecchi indirizzi mai cambiati o bollette intestate a deceduti per fare un esempio)
2. Al civico c’è una cassetta sulla via ( anche per le attività commerciali visto che a volte non ce l’hanno) , non nascosta dentro la proprietà privata o all’interno del portone del condominio chiuso.
3. Sulla cassetta ci sono NOME e COGNOME di TUTTE le persone che ricevono la posta.
Allora si si può parlare di disservizio altrimenti il postino non può fare miracoli.
Via quasi centrale, di passaggio, condominio di 10 famiglie (ma capita in tutta la città!), cassetta delle lettere sul bordo strada/marciapiede accanto al citofono…
Posta consegnata una volta al mese.
Raccomandate SEMPRE “avviso di giacenza” nonostante persona a casa 24/7.
Io ho lavorato come portalettere. Consegnavo tutti i giorni! I miei ex colleghi mi dicevano “ma che cxxxo ti fai il culo così, fregatene!”. Uno di questi la posta la buttava nei boschi, l’altro faceva 4 ore al bar e nell’ora rimanente consegnava solo una decina di plichi (su un centinaio giornaliero!), un altro in 6 mesi ha fatto 4 giorni di lavoro perché “infortunio a causa di una storta alla caviglia” (però chissà come mai il rinnovo infortunio lo mandava dalla Sicilia).. Non per dire, sarà un caso ma… Non erano lombardi.
L’azienda dovrebbe LIQUIDARE immediatamente certa gente, non dire “lo sappiamo, ma hanno l’indeterminato o raccomandazioni e non possiamo toccarli”….