L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi, il sottosegretario con delega ai rapporti con il Consiglio regionale, Fabrizio Turba e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi hanno incontrato oggi a Porlezza gli agricoltori e gli enti territoriali in merito alle problematiche della fauna selvatica in agricoltura. Nel pomeriggio a Binago hanno incontrato anche i sindaci dell’Olgiatese.
“La situazione per l’agricoltura in Val Porlezza – scrivono Rolfi, Turba e Fermi in una nota congiunta – è drammatica. La fauna selvatica sta distruggendo i campi e mettendo in pericolo la sicurezza delle persone. La Regione Lombardia ha fatto tutto quanto concesso dalla legge nazionale e ha introdotto norme innovative per contenere il problema. Siamo venuti qui, oggi, per ascoltare le esperienze e le proposte di sindaci, rappresentanti degli enti locali e agricoltori. Vogliamo mettere in campo tutti gli interventi possibili per aiutare le aziende agricole e il territorio”.
“Dal confronto è emersa la necessità – si legge nella nota – di prolungare il periodo di caccia al cervo e di incrementare l’azione di contenimento del cinghiale. Grazie alle novità introdotte dalla Regione, in provincia di Como i cinghiali abbattuti sono passati da 1.916 nel 2019 a 3.876 nel 2021. È chiaro come non sia ancora sufficiente: per questo la scorsa settimana abbiamo approvato una delibera con la quale si stabilisce che gli agricoltori che subiscono danni causati da cinghiale alle coltivazioni possano indicare due operatori abilitati al contenimento dell’animale sui propri terreni. Una possibilità da sfruttare”.
“Nella Riserva Lago di Piano – precisano, in conclusione, gli amministratori regionali – manca un piano di controllo del cervo che è in fase di redazione. Faremo tutto il possibile per snellire le procedure di approvazione e dare così modo di contenere il problema all’interno della riserva e creare anche una filiera della selvaggina che possa essere appetibile a livello commerciale”.
Un commento
La caccia non è la soluzione, esiste la possibilità di sterilizza e di trasportare gli animali in zone che hanno subito catastrofi naturali per il ripopolamento. Non si deve sempre scegliere la via più comoda!