Il Prefetto di Como, Andrea Polichetti, il Presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, e il Presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, hanno incontrato oggi, insieme a Regione Lombardia, Anas e Autostrade per l’Italia, i rappresentanti della Regio Insubrica e del Canton Ticino. Tutti in videoconferenza.
Obiettivo della riunione affrontare insieme le eventuali problematiche che potrebbero nascere in termini di viabilità transfrontaliera connesse alla realizzazione della Variante della Tremezzina e la chiusura di quattro mesi della Statale Regina (chiusura totale al traffico tra Colonno ed Argegno tra il 29 novembre 2021 e l’1 aprile 2022). Uno dei percorsi alternativi individuati, infatti, prevede proprio il passaggio dalla Svizzera, sia attraverso il valico di Porlezza che quello della Val Mara, sia per i mezzi privati che per quelli del trasporto pubblico locale e anche per il trasporto di merci.
Anche perché tutti ragionevolmente passeranno da Porlezza più che dalla Val Mara. Al momento il tema è sul tavolo ma le soluzioni devono ancora arrivare.
All’incontro hanno preso parte anche il Consigliere di Stato del Cantone Ticino e Presidente della Regio Insubrica Norman Gobbi,, per Regione Lombardia gli Assessori Massimo Sertori e Claudia Maria Terzi, il sottosegretario Fabrizio Turba e il Presidente della Commissione speciale Rapporti con la Svizzera Roberto Mura, nonché i rappresentanti del Dipartimento del Territorio – Divisione delle Costruzioni del Cantone Ticino, della Polizia cantonale, di ANAS e di Autostrade per l’Italia, coordinati dal Segretario della Regio Insubrica Francesco Quattrini.
“Con spirito collaborativo e la volontà di intraprendere azioni condivise per attutire le ripercussioni sulla mobilità dei territori di confine – fanno sapere – i partecipanti hanno provveduto ad un aggiornamento reciproco sulla programmazione dei lavori e sulle soluzioni alternative previste per gestire la mobilità transfrontaliera di merci e persone”.
Un commento
Mi sembra abbastanza evidente che dalla Svizzera pervenga una necessità di aggiornamento del tavolo perchè in sostanza non vedranno di buon occhio la risoluzione dell’Italianissima ANAS! E va detto che a nemmeno un mese dall’evento occlusivo la vicina confederazione viene invitata a darci una mano ed io aggiungo ” perchè da soli noi non ci arriviamo”! Mi sa che i primi a reclamare saranno proprio i quotidiani frontalieri, che nel caos prevedibile avranno una maggior difficoltà di transito dalla dogana di Oria-Gandria. Se poi aggiungiamo l’esperienza che il Ticino ha vissuto all’epoca della galleria di Valsolda, mi chiedo cosa potremo mai aspettarci dai nostri “vicini di casa?”. Un pò di vergogna a quel tavolo d’incontro dovremmo pur proporla!! Comunque semmai ce ne fosse bisogno, ribadisco che ora ci si arrampica sugli specchi alla ricerca di soluzioni imburrate solo per non contestare le posizioni assunte da ANAS. Perchè non cominciare ad invitare la Commissione d’appalto che ha deliberato la cavolata (termine eufemistico) quì sul posto per rimarcare le esperienze discendenti da decisioni prese “a Tavolino”?