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Quartieri, Lora tra traffico e incidenti: “Il secondo lotto della tangenziale, ecco cosa dovrebbe fare il nuovo sindaco”

Le colonne di auto in ingresso in città nelle prime ore del mattino e quelle che nel tardo pomeriggio si spostano in direzione contraria rappresentano uno dei primissimi problemi segnalati dai residenti del quartiere di Lora. Viabilità congestionata e difficoltà a muoversi sono dunque in cima alla lista delle priorità.

Questa settimana è Lora a prendere la parola nell’ambito del tour che ComoZero sta compiendo nei quartieri in questi mesi che precedono le elezioni comunali. Ecco allora che i residenti intervengono per sottolineare alcuni disagi, ma anche aspetti positivi, come una generale sensazione di sicurezza.

Elemento sicuramente molto positivo specialmente su un argomento che così spesso rappresenta invece una spina nel fianco per altre realtà del capoluogo. “Certamente i grandi flussi di mezzi lungo via Oltrecolle e la Madruzza creano rallentamenti e disagi – raccontano Rodolfo Vaccarella, in passato alla guida della circoscrizione e il figlio Gabriele – e il quartiere ne risente. In tal senso la prosecuzione della tangenziale di Como allenterebbe la morsa su questa zona. Su tale elemento dovrebbe impegnarsi il nuovo sindaco. Così come sulla necessità, dopo il buon intervento al cimitero, di abbattere altre barriere architettoniche a partire dal ponte che supera la statale per Lecco e unisce i due lati del quartiere”.

Un rione che nel corso degli anni ha fatto registrare un progressivo invecchiamento della popolazione, ma sul fronte delle scuole la situazione è sicuramente buona, anche se da più parti arriva la richiesta di intervenire per rimettere in sesto, anche per altri utilizzi, la struttura delle vecchie elementari ormai chiusa e in avanzato stato di degrado da oltre 30 anni.

“Andrebbe ripensata la viabilità dell’intera zona – fa eco anche Roberto Mariano – E andrebbe prestata maggior attenzione anche ai parcheggi. In certi punti, come nella strettoia che scende sulla provinciale, le auto vengono parcheggiate in malo modo, andrebbe regolamentata meglio la situazione. In aggiunta si potrebbe ad esempio realizzare un parcheggio nel cortile della vecchia scuola elementare chiusa”. E oltre alla necessità di ipotizzare la presenza di nuove attività “quasi del tutto sparite con la vicinanza dell’Esselunga di Lipomo, va detto che fortunatamente, dopo tanti anni in cui la popolazione stava esclusivamente invecchiando, si sta osservando anche un ritorno di giovani coppie. Un ottimo segnale al quale deve seguire, da parte del Comune, lo sforzo di offrire servizi adeguati a partire da quelli educativi”.

Sugli amministratori è chiaro. “Non sono molto soddisfatto di Landriscina anche se va detto che magari interventi previsti nel suo programma elettorale non si sono concretizzati anche per ragioni legate alla farraginosità della macchia amministrativa”.

L’ultima voce in arrivo da Lora è quella di Pierangela Torchio, presidente dell’associazione anziani. “Traffico e decoro. Queste le prime due criticità. Purtroppo sempre più spesso le strade e i marciapiedi sono tenuti male, sporchi e pericolosi soprattutto per le persone anziane – spiega il presidente – Io stessa sono caduta in una buca. Inoltre ci vuole maggior pulizia, messa a dura prova, va detto, anche dell’inciviltà delle persone. Infine un’ultima segnalazione: ci vorrebbe come accadeva in passato, un ufficio comunale qui da noi, in certi orari e giorni, così da permettere agli anziani, ma non solo, di non doversi spostare fino in città”.

Ma c’è anche qualcosa che splende la scuola con corso bilingue, fiore all’occhiello

L’Istituto comprensivo di Lora e Lipomo vanta un primato: è una delle sole sei scuole della Lombardia selezionate, ormai nel lontano 2010, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il progetto Ibi/Bei, che prevede l’insegnamento bilingue. Ovvero alcune materie, oltre alla lingua straniera, vengono insegnate non in italiano, ma appunto in inglese.

E così, da allora, si è sviluppato a Lora questo progetto che ha consentito ai bambini che hanno seguito questo programma di acquisire – come testimoniato negli anni seguenti da diverse indagini – vantaggi evidenti in termini di sviluppo linguistico, interculturale, sociale, cognitivo e personale, senza alcuna perdita nella loro lingua madre o nell’apprendimento di discipline chiave.

“Il tutto è stato garantito, naturalmente, a condizione di rispettare alcune condizioni fondamentali come, ad esempio, un’offerta di insegnanti adeguatamente qualificati e una continuità di apprendimento negli anni”, queste le specifiche del progetto come illustrate dalla scuola. E molti degli studenti delle classi pilota Ibi/Bei, dopo aver concluso il primo ciclo di istruzione ottenendo il diploma di scuola secondaria di primo grado, hanno sostenuto il colloquio dell’esame di stato in lingua inglese e hanno superato l’esame di certificazione linguistica Cambridge Ket o Pet. Un interessante progetto dunque che è diventato un aspetto molto qualificante dell’istituto comprensivo, tanto che ogni anno il piano si è sviluppato garantendo così un livello di apprendimento molto alto.

Un’offerta così ampia che ha attirato nel quartiere anche famiglie provenienti da altre zone che hanno deciso di spostare i loro figli da altre parti della città per usufruire del progetto.

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