RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Viale Geno: Anac ha chiesto al Comune i documenti del Bando vinto da Como Nuoto. E spunta la lettera del dirigente: “Nessuna comunicazione sui lavori previsti dalla gara”

Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, lo scorso mese di aprile ha chiesto al Comune di Como i documenti relativi all’assegnazione di impianti e piscina di viale Geno alla società Como Nuoto. L’azione dell’Ente fa seguito a una segnalazione giunta qualche tempo prima, ora il Comune ha un certo lasso di tempo per produrre quanto richiesto. Chi sia l’autore della segnalazione al momento non siamo in grado di riferirlo, l’azione potrebbe arrivare da parte politica così come da qualsiasi privato cittadino. Fatto sta che la richiesta è arrivata.

Però c’è un’altra novità di peso notevole nell’ambito di una vicenda che, ricorderete bene, si dipana da moltissimi anni e ha visto bandi, chiavi da riconsegnare, passaggi giudiziari (con querele, esposti e ricorsi) e passaggi politici (qui trovate tutte le cronache): il Comune di Como non ha ricevuto da Como Nuoto “comunicazioni in ordine all’avvio degli interventi di messa a norma, né cognizione e fornito indicazioni sui lavori” e non ha ricevuto “comunicazioni in ordine all’esecuzione del programma di manutenzione né ricevuto relazione sugli interventi eseguiti da parte del concessionario”. Si tratta di opere previste nel bando di assegnazione dell’impianto sportivo, che dunque devono essere eseguite e con un timing preciso.

Ma facciamo un passo indietro e andiamo con ordine, è necessaria una premessa per inquadrare i fatti nella prospettiva corretta: lo scorso 30 marzo i consiglieri comunali di Svolta Civica in aula hanno chiesto che si facesse luce sulla concessione del compendio sportivo a Como Nuoto. In un articolato documento spiegavano di aver fatto richiesta di accesso agli atti circa:

– Atti relativi al rispetto del termine di sei mesi per l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

– Relazioni annuali su interventi eseguiti;

– Atti relativi al controllo circa la corretta esecuzione dei lavori.

I consiglieri poi sottolineavano come i documenti non fossero stati consegnati e evidenziavano un passaggio: “Con interrogazione 13 febbraio 2023 i medesimi formulavano una serie di quesiti aventi per oggetto le ragioni del ritardo con cui era stato sottoscritto il contratto di concessione dell’impianto sportivo datato 21 maggio 2021, l’effettiva realizzazione dei lavori di messa a norma e riqualificazione della struttura di Viale Geno, oltre a quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria previsti dal progetto tecnico presentato in sede di gara, il rispetto delle procedure autorizzative e la data di inizio e fine lavori“. In sintesi, il bando del 3 maggio 2018 è stato aggiudicato il 20 luglio 2020 (l’amministrazione era quella del sindaco Mario Landriscina) e la concessione poi sottoscritta molto dopo, nel maggio 2021 (i tempi lunghi tra una data e l’altra sono legati alle peripezie di cui dicevamo sopra). Nel Bando era prevista l’assegnazione di 25 punti, suddivisi in questo modo: fino a 15 per la messa a norma degli impianti, fino a 10 per la manutenzione straordinaria e ordinaria. Como Nuoto ottenne 25 punti. Quanto richiesto da Svolta Civica, appunto, è se i due blocchi di lavori (il primo da effettuare entro sei mesi, il secondo nei termini indicati dal progetto presentato in gara) siano stati effettivamente realizzati.

Spiegavano ancora dalla Civica: “Non avendo ricevuto risposta nei termini del regolamento veniva richiesta l’iscrizione dell’interrogazione all’Odg del Consiglio comunale. Il documento veniva discusso nella seduta del 27 marzo 2023. Adducendo questioni formali, il Sindaco non dava risposta ai quesiti contenuti nell’interrogazione. Si chiede, dunque, ai destinatari della presente che gli stessi, nell’ambito delle rispettive competenze, compiano una verifica completa e approfondita del procedimento oggetto dell’accesso agli atti non evaso e dell’interrogazione che non ha avuto alcuna risposta. Si chiede, pertanto, un riscontro formale alla presente e che vengano segnalate all’autorità competente eventuali irregolarità che dovessero emergere nel corso dei doverosi approfondimenti” (qui il resoconto integrale).

Ebbene, e questa è la notizia, una risposta è arrivata ed è contenuta in un documento di cui siamo venuti in possesso firmato dal direttore del Settore Opere Pubbliche del Comune di Como, Luca Colombo (lo trovate completo in fondo all’articolo). Il 14 aprile scorso il dirigente scrive al segretario comunale, Maria Lamari, e al dirigente del settore Patrimonio, Antonio Ferro. La missiva porta in oggetto: “Concessione dell’impianto sportivo di Viale Geno n°14 all’associazione sportiva dilettantistica Como Nuoto. Riscontro richiesta consiglieri comunali lista Svolta Civica“.

Si legge dunque:

Con riferimento alla comunicazione di cui all’oggetto, si comunica quanto di seguito:

l’Art. 8 – Progetto tecnico prevede che: “La concessionaria si impegna ad attuare, a propria scura e spese il progetto tecnico presentato in sede di gara. In particolare

a) In relazione agli interventi di messa a norma/riqualificazione dell’impianto sportivo la concessionaria dovrà procedere entro e non oltre mesi sei dalla data di consegna della struttura e secondo le prescrizioni del competente UTC (Ufficio Tecnico Comunale) e in conformità alle normative regolanti l’esecuzione di opere edilizie impiantistiche.
RISPOSTA: L’UTC non ha avuto comunicazioni in ordine all’avvio degli interventi di messa a norma, né cognizione e fornito indicazioni sui lavori.

b) in relazione al programma di manutenzione ordinaria e straordinaria volto a garantire il mantenimento dell’efficienza funzionale e della sicurezza dell’impianto nel corso della concessione lo stesso dovrà eseguire nei modi e tempi previsti nel progetto presentato sotto l’alta sorveglianza del competente UTC, al quale dovrà essere inviata annualmente relazione sugli interventi eseguiti […].
RISPOSTA: L’UTC non ha avuto comunicazioni in ordine all’esecuzione del programma di manutenzione né ricevuto relazione sugli interventi eseguiti da parte del concessionario.

Risposte di una chiarezza estrema. Viene poi fatta una puntualizzazione, i dirigente ricorda come vi sia una concessione di finanziamento regionale (anche con risorse di bilancio comunali) per la realizzazione della copertura temporanea della piscina e “per altre problematiche manutentive” segnalate da Como Nuoto “che potrebbero in futuro pregiudicare il funzionamento della vasca”, tutto contenuto in un documento di fattibilità tecnica. Ecco, Colombo, precisa come, come il documento sia “stato preceduto dalla richiesta di una dettagliata relazione tecnica sullo stato dei luoghi, inoltrata dall’associazione, che si allega alla presente, la quale doveva ed ha chiaramente esplicitato la necessità e la non riconducibilità o concorrenza degli interventi a quelli convenzionalmente previsti e da eseguire a propria cura e spese“. In soldoni: i finanziamenti regionali e comunali non c’entrano con gli interventi che Como Nuoto si è impegnata a effettuare in sede di bando. Precisazione decisamente non secondaria. Per completezza, ecco uno stralcio dell’Ordine del Giorno presentato in Regione dai consiglieri leghisti comaschi Alessandro Fermi (allora presidente del Consiglio), Fabrizio Turba e Gigliola Spelzini, con cui si impegnava la giunta Fontana ad assicurare gli interventi (click per ingrandire):

Ecco invece la lettera integrale del dirigente delle Opere Pubbliche:

lettera-comonuoto-comune

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

8 Commenti

  1. I pasticci del Bando li ha fatti l’Amministrazione precedente. La scia è quella del mitico Assessore al Patrimonio di FdI che si è distinto nella Giunta Landriscina. Quello, per intendersi, che giustificò l’erbaccia del cimitero con la manutenzione in corso degli attrezzi degli Addetti cimiteriali. Tuttavia, l’attuale Amministrazione ha delle grandi responsabilità politiche sia nelle tormentate fasi di assegnazione, quando Rapinese d’opposizione lanciò strali contro Pallanuoto Como (accuse smentite da una sentenza del Tribunale) sia ora che ha lasciato la situazione in uno stallo incomprensibile. Infatti in questo gran pasticcio Rapinese Sindaco cosa ha fatto? Ha sperato che tutto finisse nel dimenticatoio? Ha rivisto i termini del Bando verificando che ci fossero i presupposti per l’annullamento? O, come probabilmente ha fatto, ha attivato l’ANAC e rimane in attesa delle conclusioni dell’indagine per prendere provvedimenti? Mah…..speriamo che sia l’ultima. Guadagnerebbe sicuramente qualche punto anche se perderebbe un importante stakeholder! 😊

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo