“Mentre uno dei ladri faceva il palo, l’altro ha usato la base di un ombrellone come ariete. Dopo aver sfondato il vetro del bar hanno preso l’incasso, circa 200 euro e, per qualche motivo strano, un pacchetto di caramelle dal bancone”.
Per alcuni, qualche centinaio di euro spariti, una finestra infranta e delle caramelle agguantate dai ladri durante la fuga potrebbero ammontare a un danno risibile. Ma non per Paolo Scanziani, proprietario del bar Pino, a fianco dell’Aero Club di Como, per cui venire derubato è un’esperienza tutt’altro che fuori dall’ordinario. Ci ha contattati per raccontare la sua vicenda.
“Siamo aperti da trent’anni e in media veniamo derubati ogni due” spiega Paolo con un misto di rabbia e rassegnazione, mostrando dal cellulare il video del furto con scasso della mattina del 19 giugno scorso, ripreso da una telecamera di sorveglianza.
Nel filmato, un uomo entra nel bar, scomparendo dietro al bancone, per poi riemergere con i soldi sottratti dalla cassa.
“Si fa di tutto per lavorare nel miglior modo possibile. E poi vengono e rubano quello che guadagniamo. La prossima volta lascerò aperto il registratore di cassa per evitare che spacchino tutto” commenta il gestore.
Paolo gestisce bar Pino dal novembre del 1989, quando ha aperto i battenti insieme ai genitori. Nel 2011, una coppia di rapinatori ha aggredito il padre, poco dopo l’apertura, alle 6.30.
“Al tempo, hanno preso solo 50 euro, niente di che. Ma è pur sempre un trauma essere rapinati – racconta, collegando i numerosi furti subiti alla situazione di piazzale Somaini, lo spiazzo-parcheggio antistante il bar e l’Aero-club – qui di notte è buio pesto, le pattuglie non passano e i malintenzionati possono fare quello che vogliono. A volte questa zona sembra un barrio salvadoregno (nazione che Paolo conosce molto bene, Ndr). Pago l’occupazione di suolo pubblico tanto quanto un bar in piazza Cavour, vorrei avere più sicurezza”.
Iperbole a parte, la denuncia di Paolo non vuole essere una sterile lamentela ma un punto di partenza per rivitalizzare l’area che, secondo il gestore e recente membro della rifondata Democrazia Cristiana comasca, meriterebbe più attenzione da parte del Comune.
“In questo punto abbiamo uno degli angoli più belli di Como – dice indicando il piazzale e l’inizio della passeggiata Villa Olmo, fuori dalle vetrine del bar, mentre della musica sudamericana suona dalle casse del locale – vorrei vedere del cambiamento in città. Prendi quest’area basterebbe rivedere l’impianto di illuminazione, mettere una fontana, qualche siepe, eliminare i parcheggi dove si vanno a nascondere i topi. I turisti che visitano Como devono lasciare la città con un buon ricordo e le famiglie devono essere in grado uscire in sicurezza”.