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Video – Como: “Dimenticati a distanza”. Le famiglie in piazza Cavour contro le scuole chiuse

Lo avevano annunciato e lo hanno fatto.

Numerose famiglie oggi a Como manifestano contro la chiusura delle scuole in zona rossa e contro la didattica a distanza.

Ottanta persone presenti, centinaia collegate via zoom nel rispetto delle misure di sicurezza.

“Non vogliamo bonus baby sitter o congedi parentali ma vogliamo che i nostri figli tornino a scuola per costruire il loro futuro”, hanno spiegato.

Ecco quanto spiega Monica Cattaneo portavoce del gruppo comasco AScuola che organizza la manifestazione:

 

GALLERY-SFOGLIA

IL DISCORSO INTEGRALE PRONUNCIATO IN APERTURA DELLA MANIFESTAZIONE DA MONICA FONTANA, AVVOCATO COMASCO

Buongiorno a tutti voi che siete oggi qui in piazza con noi e a tutti voi che ci state seguendo da casa tramite meet e in diretta dalla nostra piattaforma facebook.

Oggi noi stiamo manifestando in tutta Italia per affermare, e non pensavamo ce ne fosse bisogno nel 2021, il diritto dei nostri figli ad andare a scuola.

Questa non è una protesta politica ma è una lotta per la civiltà, una lotta che non ha colore.

Molti di noi non hanno mai manifestato nella nostra vita: anche per me è la prima volta.

Questa non è una protesta per ottenere denaro dal nostro Governo: non vogliamo bonus baby sitter o congedi parentali.

Noi chiediamo che i nostri figli vadano a scuola per costruirsi il loro futuro.

Sentiamo spesso parlare di responsabilità e egoismo.

Io vi chiedo:

  1. E’ responsabile chi chiude nelle case i bambini e i ragazzi per avere un problema in meno? Prendersi cura responsabilmente dei nostri studenti significa introdurlo all’esperienza della vita e alla realtà. Non significa possederlo. Chi oggi manifesta è colui che, combattendo quotidianamente contro la paura dei contagi, manda i propri figli a scuola solo dopo aver monitorato la loro salute e aver chiesto loro di rispettare le regole mettendosi la propria mascherina dalle 5 alle 8 ore al giorno, mantenendo il distanziamento sociale, disinfettandosi le mani. E i suoi figli lo fanno, esempio di educazione civica nei fatti e non sui libri.

  2. Gli studenti sono stati definiti egoisti perché chiedono di esercitare un diritto costituzionale: vi chiedo non è invece egoista chi vuole continuare a vivere con le proprie abitudini essendosi già accomodato alla tavola della vita?

Continuamente assistiamo a messaggi mediatici che anziché informare instillano in noi il seme della paura, una paura irrazionale che non ci consente di prendere decisioni logiche.

Molti giornalisti si sono interessati alle manifestazioni di oggi: io mi appello a loro perché facciano la loro parte con grande senso civico.

Dopo la manifestazione Civitas si schiera con le famiglie: “La scuola non è un diritto di serie B. Riaprire subito”

Non cercate il titolo sensazionale, non cercate l’eccezionale, perché oggi di eccezionale c’è solo la normalità.

Non è necessario cercare di creare paura: a marzo del 2020, quando eravamo all’inizio della pandemia, molti ricordavano le analogie di quanto stava accadendo con la peste che colpì Atene nel 430 a.c.

Tucidide, lo storico che la narrò, ha voluto ricordare a coloro che sarebbe nati nei secoli successivi che Atene non fu distrutta dalla peste. Atene fu distrutta dalla paura della peste.

Noi siamo più fortunati perché abbiamo molti più strumenti per dominare l’emotività

Nella storia dell’umanità, solo grazie agli uomini che sono usciti dalle caverne noi siamo potuti progredire: la matematica, la scienza, l’astrofisica, la statistica ci possono aiutare a prendere decisioni razionali.

Voglio concludere il mio intervento parlando di consapevolezza, solidarietà, ottimismo.

Occorre avere la consapevolezza che il rischio 0 non esiste da nessuna parte, né nelle scuole né nei luoghi di lavoro né nei negozi che vengono frequentati quotidianamente.

Occorre però avere anche la consapevolezza che solo il rispetto delle regole può minimizzare questo rischio: io oggi dico che nelle scuole è stato fatto tutto ciò che era nelle possibilità di insegnanti e dirigenti.

La scuola, in questa pandemia, ha fatto la parte del leonessa e lo dimostra il fatto che oggi, dopo un anno, noi tutti protestiamo perché è immorale che venga incolpata di responsabilità non sue.

Solidarietà: questa lotta è di tutti noi, di chi ha figli piccoli e grandi, di chi insegna al nido e di chi insegna alle scuole superiori, e anche di chi non ha figli, perché figlio lo è stato.

Noi siamo il popolo di Geppetto, che ha venduto la sua giacca pur di mandare Pinocchio a scuola e Pinocchio grazie al suo esempio diventa un bambino responsabile.

Ci sono molti genitori di bambini piccoli: siate solidali con chi ha figli alle superiori, perché quello che state provando voi oggi, loro lo provano da un anno.

Ci sono anche molti insegnanti delle scuole elementari e medie: siate solidali con i vostri colleghi delle scuole superiori, che hanno vissuto prima di voi la frustrazione e l’indignazione per quanto sta accadendo.

Vi chiedo poi di avere l’ottimismo della conoscenza come bussola nella navigazione tra due scogli. La scienza ci aiuterà.

Infine, mi rivolgo a tutti gli studenti: voi siete la nostra Ferrrari, tutti noi dobbiamo essere orgogliosi di come dal 23 febbraio 2020 avete affrontato la pandemia.

I ragazzi delle superiori ogni mattina vi alzate, nella vostra camera seguite le lezioni a distanza per 5-6 ore, pranzate spesso da soli, perché i vostri genitori sono al lavoro tutto il giorno, al pomeriggio studiate, sempre nella vostra camera, e la sera cenate con i vostri genitori.

Questa è stata la vostra vita da un anno a questa parte, e io lo voglio ricordare oggi qui perché è giusto ricordarlo.

Ricordate ragazzi che anche alle Ferrari capita, quando partecipano a una gara, di dover rallentare con l’ingresso della safety car.

Io oggi Vi chiedo di non lasciatevi andare, tenetevi aggrappati con le unghie e con i denti al vostro futuro. Tra poco la safety car che entrata nella corsa della vostra vita uscirà dalla pista.

Quando tutto questo sarà finito, dovrete farvi trovare pronti per prepararvi a sedere anche voi al tavolo della vita.

Noi tutti oggi presenti qui e in tutte le piazze italiane Vi promettiamo che faremo tutto quel che serve perché la safety car esca dalla Vostra corsa.

Il whatever it takes, questa volta, sarà per Voi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Buonasera,
    Intanto voglio ricordare a nefasti Ministri, di ogni ordine e grado, che in Francia, nonostante il lockdown durissimo, parrucchieri e scuole sono aperte, visto che il Ministro della Salute è di Cultura illuminista, dovrebbe prendere esempio, lo dico io che sono un anarchico cattolico. Siamo Senza Speranza… lo dico anche al Presidente Giuseppe Guzzetti, neo iscritto PD, che oltre al giovane Enrico Letta, potrebbe intervenire su altri giovani avventurieri. Leggo che psicanalisti e specialisti stanno segnalando comportamenti autodistruttivi di molte/molto ragazze e ragazzi, e si stanno creando problemi cognitivi di una generazione. Mi chiedo, mancando a milioni di famiglie connessioni e strumenti informatici che scuola si stia tenendo in questo Paese? Siamo in un Paese davvero strano, poi guardò i numeri e non cambia nulla. APRI E CHIUDI! CHIUDI E APRI, SI STANNO ROVINANDO MILIONI DI GIOVANI, IN UN PAESE DOVE MIGLIAIA DI FAMIGLIE SONO SENZA CONNESSIONE O SONO IMPOSSIBILITATE A LASCIARE I FIGLI A CASA DA SOLI…FAM FÜM FRÉCC E FASTIDÌ … è da febbraio 2020 che si continua in maniera <>, stiamo togliendo <> —- se va avanti così disponibile a raccontargli e leggergli storie di scrittrici e scrittori all’ aperto, e anche avvenimenti storici, posso solo fine settimana, ma mi rendo disponibile a Professoresse e Professori che non ne possono più anche loro di questa situazione…
    Speriamo in un contrordine Compagni, mi dia una mano Presidente Giuseppe Guzzetti, dica Lei qualcosa di Sensato a questi governanti di del glorioso fu ex Partito Comunista Italiano, poi non ricordo bene DS, PDS, poi con innesti democristiani PD.
    Un abbraccio forte, con Stima e Affetto.
    Davide Fent
    @davidefent

    1. Al governo c’è Draghi, con l’appoggio di TUTTE le forze politiche, a parte i destrissimi della Meloni. Quindi, forse l’appello non va fatto solo al PD, che nella maggioranza di governo pesa circa un quarto. Va fatto anche alla Lega, a Berlusconi e ai Cinque Stelle etc.
      Se no pare che la responsabilità della chiusura delle scuole sia del PD.
      Non le pare, caro il mio naif cattolico anarchico?

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