Covid un anno dopo.
La denuncia di Cgil Cisl e Uil è durissima: “Gli operatori sanitari sono allo stremo”.
Con l’iniziativa “Fateci rifiatare” i rappresentanti dei lavoratori denunciano ritmi di lavoro non più sostenibili. Tra attività sanitaria, tamponi e turni vaccinali il personale è sempre in prima linea.
“Denunciamo il disagio, la fatica, la difficoltà di questi lavoratori – dicono i rappresentanti dei lavoratori – parliamo di esseri umani, non macchine. Non hanno possibilità di recupero da 12 mesi. Lanciamo un grido di allarme che vale per tutti gli operatori del comparto sanità. Non hanno ferie né permessi, non li chiedono anche solo per il fatto che sono i colleghi a pagarne le conseguenze. Vogliamo riportare all’attenzione di tutti una situazione inaccettabile”.
E ancora: “Dal 2014 al 2019 sono andati persi 5mila posti di lavoro dal 2014 al 2019, 380 solo a Como. Servono bandi di concorso immediati: a questo personale va dato ricambio. Non si può chiedere alle stesse persone ancora di più. Non ce la fanno più. Serve lo sblocco delle ferie: ci sono lavoratori che arrivano da lontano e non vedono la famiglia da mesi”.
“Qual é la visione di regione Lombardia? Manca coordinamento territoriale, ogni struttura ha risposto autonomamente – concludono – Ats non ha mai coordinato i ricoveri nè ha lavorato al coinvolgimento del privato. Tutti hanno promesso assunzioni, ma non ne abbiamo vista una”.