“Turismo fondamentale per ripartire, il lago di Como sarà uno dei luoghi centrali”. Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, marketing territoriale, moda si cala nei panni di migliaia di operatori turistici e tenta di fornire risposte celeri di fronte alla crisi, ormai sotto gli occhi di tutti, in cui versa il comparto.
La crisi del turismo sul lago di Como
Prima di tutto assicura che “i ristori ci saranno”, ma la prima cosa da fare, sostiene, “è combattere il virus per far sì che venga eliminato per sempre”. Da qui, rilancia, “potranno ripartire le connessioni tra Lombardia e resto del mondo”. E intanto non ha dubbi “Le bellezze lombarde rimangono. Oggi via video, domani sul posto”.
Nonostante il turismo locale però, il lago di Como è stato tra i luoghi che più hanno risentito della mancanza di turismo internazionale. “Il turismo estivo, c’è stato – spiega Magoni – ma molto locale e non sufficiente per sostenerne l’economia del lago, che ha vissuto negli ultimi anni una continua crescita grazie soprattutto al turismo d’oltreoceano. A causa del Covid quest’anno gli aeroporti internazionali sono rimasti chiusi, e la presenza di quel genere di turisti è sicuramente mancata”.
Gli aiuti di Regione Lombardia
Dopo un’estate arrabattata, permangono le incertezze sul futuro degli operatori turistici. A cominciare, dalla battuta d’arresto sul turismo natalizio, fino ad arrivare a quello inerente alla prossima primavera. Magoni, però, cerca di vedere il bicchiere mezzo di pieno:
“La bella notizia è che il popolo lombardo ha reagito con una grinta che non pensavo avesse di fronte al duro colpo del Covid. Mi riferisco, in particolare, agli imprenditori che operano nelle strutture ricettive, che hanno sfruttato appieno un bando di Regione Lombardia, per il valore di 17 milioni di euro, che ha registrato un successo esponenziale. E’ servito a creare investimenti, specie in un momento così delicato. Ciò significa che la Lombardia ha voglia e forze per ripartire. I nostri sforzi, nello specifico, ora come ora si stanno concentrando sulle agenzie turistiche. Servono più risorse”.
Ciak Lombardia
La stessa Magoni, in tempi non sospetti, aveva addirittura chiesto di proclamare lo stato di crisi per il turismo. Un tentativo rimasto, tuttavia, lettera morta: “L’ho fatto nel primo lockdown, quando cioè si parlava dell’apporto di tale settore al Prodotto interno lordo, dove pesa per il 14%”. Unica via, quest’ultima, “per ottenere risorse a fondo perduto”. Nel frattempo, l’esperienza del bando Ciak in Lombardia – Lombardia riparte, a seguito della quale, scandisce sempre Magoni, “sono arrivati moltissimi video, con la giuria che li ha giudicati che si è trovata a svolgere un lavoro certosino, premiando 5 realtà a fronte di oltre 170 candidature”.