“Io non mi alzo, il gelato lo finisco al tavolo. Sono arrivata da Milano apposta“. Il canovaccio è più o meno lo stesso, da un tavolo all’altro. I clienti erano stati avvisati, molti dopo le 22.20 si son sentiti dire “non fate in tempo a mangiare”. Nessuno l’ha presa bene, in effetti: “Bella città del turismo”, “Grazie, scandaloso”.
Ieri è stato un betatest (qui il racconto), una prova generale, ma i locali, il giovedì in Piazza De Gasperi, hanno sempre chiuso alle 23. Oggi, venerdì d’estate graziato da aria fresca è tutta un’altra cosa.
Come abbiamo già scritto: se un giudice ha ritenuto di accogliere le istanze del residente che da anni protesta contro volumi e rumori oltre soglia in piazza De Gasperi, se la politica non è riuscita a conciliare, evidentemente vi sono ragioni alla base del contenzioso che non possono essere in alcun modo considerate casuali o peregrine.
Oggi vogliamo solo documentare le conseguenze della decisione, poiché sono oggettive e, certo, stridono con l’altro volto di Como.
Ore 22.23, piazza De Gasperi:
Ore 23.10, Piazza De Gasperi:
Il dessert si finisce in piedi:Come anche il caffè:
Rivoluzione radicale, completa. Nonostante qualche resistenza, e qualche blanda (e risolta) incomprensione con la Polizia Locale, gli esercenti, nella tolleranza di qualche minuto oltre le 23 (come da dispositivo del tribunale), sono riusciti a sgomberare i clienti dai tavoli.
Detto questo, qualche momento di assoluta incredulità c’è stato:
PER APPROFONDIRE:
PIAZZA DE GASPERI, COPRIFUOCO. TUTTE LE TAPPE
Offre certamente uno spunto il pensiero dell’assessore al Commercio Marco Butti quando – pur nell’ovvio rispetto della sentenza del Tribunale di ieri– afferma che “Tante piazze De Gasperi sarebbero un disastro epocale per Como, per il turismo e per il tessuto economico, produttivo ed occupazionale”.
PER APPROFONDIRE:
Ore 23: tenebre in piazza De Gasperi. Se il coprifuoco è una doppia sconfitta
Non foss’altro che nell’istante stesso in cui piazza de Gasperi cede all’oscurità e al silenzio, altrove va diversamente. Molto. Abbiamo provato a documentare tra luce, musica, cene e bevute.
Piazza Duomo, 23.20:
Piazza Volta, 23.30, su cui comunque pende un ricorso.
Contagio: esposto antimovida anche da Piazza Volta. “I pavimenti tremano”
GALLERY
Piazza Cavour, 23,30, (minigallery):
Via Carcano, 23.30:
Piazza Mazzini, 23.30, altro ricorso.
“Musica troppo alta”, epidemia. Altro esposto: residente contro un bar di piazza Mazzini
MINIGALLERY
Piazza De Gasperi, dopo e prima.
GALLERY
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La legge in materia di acustico parla chiaro. Il suono superata un certa soglia danneggia la salute
Nessuno ti costringe a vivere in centro città.