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VIDEO – Se i Comuni fanno crac. Guerra (Anci Lombardia, Tremezzina): “Rischio perdite tra 4 e 8 miliardi, stiamo trattando col Governo”

Che le amministrazioni pubbliche locali siano consapevoli della drammatica crisi in corso sul fronte economico è indubbio.

E sono molte le amministrazioni che ragionano operativamente su una riduzione di tariffe e tributi per gravare meno su una cittadinanza in molti casi allo stremo.

Ma se tagli devi anche compensare. Così un recente studio di Anci stima la perdita nazionale per le casse dei municipi intorno tra i 4 , nell’ipotesi più rosea eppure già pesante, e gli 8 miliardi di euro, nell’eventualità più nefasta.

E’ in corso una trattativa con il Governo che ha già portato a un’annunciata compensazione di 3 miliardi, qualcosa, non tutto evidentemente. Di questo parliamo con Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia.

Non solo economia, le questioni in tavola sono molte: ultimo Dpcm Conte, situazione pandemica, eventuali nuovi focolai, chiusure prolungate per ristoranti, bar, parrucchieri e estetisti.

L’orizzonte è molto ampio e Guerra partecipa è in tutte le stanze dove i dati scorrono a fiumi, le richieste si fanno pressanti e le decisioni devono essere prese, ecco quanto racconta:

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2 Commenti

  1. Avessimo avuto prima un amministratore locale come Mauro Guerra ai livelli amministrativi regionali attuali, (posso dirlo con cognizione di causa), forse questa situazione, pur con le sue specificità e anomalie, sarebbe stata affrontata molto meglio. Certo che, il contesto attuale dell’organizzazione sanitaria in Lombardia, a causa del referendum del 2001 e alla mancata approvazione del referendum del 2016, era stato soprattutto indirizzato al potenziamento della sanità privata convenzionata, a scapito di quella pubblica. E’ evidente che in questo caso, l’ultima preoccupazione dell’attuale dirigenza politica della regione fosse il Welfare State.
    Infatti, pur avendo da anni previsioni infauste sulla possibilità di contagi epidemici, nessuno si era occupato di potenziare, in questo senso, le strutture pubbliche, compito istituzionale delle regioni. Oggi vediamo il risultato dell’insipienza e dell’ignoranza tecnico-amministrativa di questi amministratori, che a fronte di una calamità di questo spessore, non sono in grado di fare scelte approppriate al situazione, semplicemente perchè non hanno l’autorità di imporre alle strutture sanitarie private quelle scelte di carattere organizzativo che , se previste, avrebbero potuto contenere più facilmente il contagio del virus.

    1. “Avessimo avuto prima un amministratore locale come Mauro Guerra ai livelli amministrativi regionali attuali, (posso dirlo con cognizione di causa), forse questa situazione, pur con le sue specificità e anomalie, sarebbe stata affrontata molto meglio”!!!
      Verissimo!

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