Greta Gorla ha un posto speciale nel cuore di questa redazione. Per un’infinità di ragioni, a partire dal sorriso e dalla forza instancabile con cui questo scricciolo poco più che trentenne sta affrontando una malattia genetica, la Poliposi Adenomatosa Familiare (FAP) che, oltre ad averle portato via la mamma, è degenerata in tumore e l’ha già costretta a sottoporsi a una lunga serie di interventi (qui abbiamo raccontato di Greta). Ma lo è anche, e soprattutto, per la sua straordinaria capacità di trasformare la rabbia e il dolore in un dono per gli altri, perché nessuno come chi soffre in prima persona sa quanta luce portano certi piccoli gesti che a tanti possono sembrare scontati.
L’aveva già fatto in pieno lockdown, con un appello a non fermare la solidarietà verso la ricerca medica una volta conclusa l’emergenza sanitaria o l’appello perché ai bambini ricoverati nei reparti oncologici vengano sempre garantito il diritto all’istruzione. E lo fa anche oggi, a pochi giorni dal Natale, con un gesto nato per realizzare un sogno iniziato con suo papà Ivano e che si è invece inaspettatamente trasformato in un’onda di affetto e calore fatta di quasi 150 regali raccolti a tempo di record e donati ai piccoli ricoverati del reparto di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e non solo.
“Era un’idea che io e mio papà avevamo in mente da gennaio che avevo abbandonato dopo che lui è mancato all’improvviso – racconta Greta – poi però, dopo che il giorno del suo compleanno mi è stato diagnosticato un nuovo tumore, ho pensato che dovevo portare avanti questo sogno anche per lui, che è sempre stato la mia forza in questa lotta. Perché se per me questo non sarà davvero Natale, volevo che lo fosse almeno per i bambini che lo trascorreranno ricoverati”. E così Greta ha contattato Emilio Carletti, presidente del Lions Club di Cernobbio, che a sua volta ha coinvolto Gaetano Casalino, presidente del Lions Club Monticello, e in sole tre settimane è riuscita a raccogliere quasi 150 giochi che, nei giorni scorsi, ha già in parte consegnato all’Istituto: “Il giorno della consegna erano esattamente otto anni da quando ho varcato per la prima volta la porta del reparto e credo che non sia un caso – dice – insieme a Emilio e Gaetano abbiamo portato ai bambini circa 40 giochi, oltre a panettoni e cioccolatini che ho fatto preparare apposta per loro, con ingredienti che possono essere mangiati anche sotto terapia. E a tutti ho detto che quelli erano regali anche da parte di mio papà, che molti di loro hanno conosciuto e consideravano quasi un nonno”.
Ma c’è un altro dettaglio che rende l’impresa di Greta ancora più preziosa: la delicatezza e il silenzio con cui i due club di servizio si sono impegnati per aiutarla. “Non abbiamo pubblicizzato questa iniziativa in alcun modo, neanche sui social dove avremmo avuto sicuramente una risposta ancora più grande, ma abbiamo preferito affidarci al passaparola tra amici – spiega Carletti – tutto quello che facciamo come Lions non è per farci dire bravi ma perché pensiamo davvero che siano cose che dovrebbero essere la normalità. Però è stato bellissimo scoprire che ci sono tantissime persone con un cuore davvero grande, basti pensare ad un’imprenditrice e amica che da sola ha donato 20 giochi o ad amici da Roma o dalla Calabria che ancora oggi ci stanno inviando pacchi”.
“I bambini ricoverati in Oncologia hanno accanto le loro famiglie e non necessariamente hanno bisogno di regali in più, ma hanno bisogno sicuramente di tutto il calore e la gioia possibili e lo spirito di servizio che ci contraddistingue è anche questo – gli fa eco Casalino – ma dal momento che in tantissimi ci hanno affidato i loro doni, ci siamo impegnati a consegnarli tutti fino all’ultimo. Per questo insieme a Greta stiamo prendendo contatti perché i doni rimasti possano essere consegnati anche ai bambini ricoverati all’ospedale Sant’Anna, ad alcune famiglie bisognose provenienti dall’Ucraina e, tramite la Protezione Civile di Cassina Rizzardi, a una quindicina di famiglie in difficoltà che potranno far trascorrere un Natale felice ai loro bimbi”. Ma Greta non si ferma e sta già pensando a un nuovo progetto: “Il mio prossimo sogno è quello di riuscire a donare all’Istituto Tumori alcuni macchinari per la chemio e per cure specifiche – spiega – se non avessi avuto il tumore non avrei fatto niente di tutto questo ma io sono viva e non intendo fermarmi”.
Qui un videomessaggio di Greta dedicato a tutti i bambini del reparto di Pediatria Oncologica:
Un commento
Greta sei la numero uno grandissimo gesto da una grandissima donna 👍💪