“Muore chi una volta potevamo curare. E muore solo guardando i nostri volti coperti da una mascherina, siamo disarmati e impotenti. Sappiamo cosa sarebbe giusto fare e non possiamo. Non vediamo la luce in fondo al tunnel e non possiamo fare il lavoro che abbiamo scelto: salvare vite. Per questo dico, ripeto e ripeto ancora: state a casa e ce la faremo”.
Fancesco Crimella, ha 31 anni, è nato a Bellagio.
E’ medico rianimatore specializzando all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, città devastata dal Coronavirus. E’ in servizio ininterrottamente da 20 giorni, stremato fisicamente e mentalmente come tutti i colleghi: medici, infermieri, operatori.
Ma non perde la forza. Questo è il suo racconto, vi consigliamo di guardarlo e ascoltarlo, di farlo vedere perché sia chiaro cosa sta accadendo in questo Paese.
L’intervista, di Tania Gandola:
CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO
2 Commenti
Non mi stupisco, negli anni la sanità è stata devastata da chi non paga le tasse, chi ha fatto tagli su tagli e chi fino a ieri faceva esami inutili perché tanto è gratis…ora ne paghiamo le conseguenze.
Un’intervista davvero toccante.
Bastava lo sguardo di Francesco a far comprendere la situazione.
Bravo Francesco e Grazie!
Complimenti anche a Tania, ottima intervistatrice!
È bello ed emozionante vedere due giovani ragazzi di Bellagio esercitare con competenza e professionalità la professione che amano!
Vi auguro il meglio e il successo che meritate, ma mantenete sempre la genuinità di oggi! Bravi!! ???