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Villa Balbianello wow: per la settima volta al Top. Bene Fai più visitato d’italia: 72mila ingressi

In una stagione importante per la ripartenza, iniziata in ritardo ai primi di maggio per colpa della situazione sanitaria, Villa del Balbianello taglia per la settima volta consecutiva il traguardo di Bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano più visitato d’Italia con 72mila visitatori in un anno. È stata l’estate degli italiani, ma anche dei francesi, tedeschi, indiani, americani e dei turisti dell’Europa dell’Est, che complessivamente con 38mila presenze nei mesi da giugno a ottobre hanno rappresentato oltre la metà dei visitatori. Interessante notare l’incremento di pubblico giovanile, grazie anche al successo delle campagne social Facebook e Instagram le cui immagini hanno fatto il giro del mondo.

I risultati di Villa del Balbianello sono più che soddisfacenti grazie anche a un programma di eventi studiato ad hoc, come le iniziative Sere FAI d’Estate 2021 – visite alla villa e aperitivi vista lago con musica e degustazione di food and drink – e A Cena con il FAI, serate a tema regionale per conoscere i Beni del FAI e le eccellenze gastronomiche dei territori che li ospitano.

Matrimoni Vip, ma non solo

Il nostro meraviglioso lago e la splendida Villa del Balbianello tornano ad attrarre le coppie di innamorati. Dopo la parentesi del 2020, il settore dei matrimoni sembra aver superato l’impatto della pandemia in questo 2021, e la stagione ha visto celebrare 60 fra sposalizi e fidanzamenti. Il più celebre e con la maggiore eco mediatica è stato quello di Austin Rivers, giocatore dei Denver Nuggets – una delle magnifiche trenta della Nba americana – che ha scelto la Loggia Durini per chiedere la mano alla sua compagna, la modella americana Audreyana Michelle. Altre coppie hanno scelto questo angolo di lago per coronare il loro sogno d’amore, prevalentemente americani, inglesi e poi italiani, spagnoli, finlandesi, tedeschi, russi, israeliani, messicani, danesi e islandesi. La nota lieta è che l’agenda è già fitta per il 2022: 120 prenotazioni provenienti da Usa, Gran Bretagna, Australia, Giappone, Arabia, Libano, Germania, Italia, New Mexico, Cina, Norvegia, Lettonia, Francia, Irlanda, Singapore, Albania, mentre molti sposi hanno già deciso di posticipare persino al 2023, soprattutto americani e australiani. Una conferma che Villa del Balbianello è diventata una delle destinazioni preferite dalle coppie di tutto il mondo che prenotano con largo anticipo questa location esclusiva.

La sfida dell’inverno con la chiusura della Statale Regina

Nel nome di quella destagionalizzazione dell’offerta che la dimora FAI è stata tra i primi a promuovere, Villa del Balbianello rimarrà aperta fino a domenica 9 gennaio, confermandosi un modello virtuoso e lungimirante per il territorio. Nonostante la chiusura della Statale Regina che renderà più difficoltoso l’accesso, la decisione di confermare l’apertura invernale vuole essere il segnale di una presenza forte a favore del territorio in un momento difficile; con lo spettacolo della Villa illuminata saremo anche partecipi del Lake Como Christmas Light, il festival che coinvolge con proiezioni luminose circa 80 location del Lago di Como vestito a festa come ‘il presepe più bello del mondo’ in continuità con la Città dei Balocchi di Como”, dichiara Giuliano Francesco Galli, Area Manager FAI Lombardia Prealpina.

L’apertura al pubblico fino al 9 gennaio 2022 avverrà nei seguenti giorni e orari: 3, 4, 5, 7, 8, 10, 11, 12, 14, 17, 18, 19, 21, 24, 26, 28, 31 dicembre 2021 e 1, 2, 4, 6, 7, 8 e 9 gennaio 2022, dalle ore 10 alle 17 (ultimo ingresso per visitare solamente il Parco ore 16; ultima visita guidata agli interni con visita guidata della durata di massimo 45 minuti ore 15.30). La prenotazione è vivamente consigliata su www.villadelbalbianello.it.

Dal 10 gennaio fino a metà marzo 2022 la Villa resterà chiusa al pubblico.

Torna la tradizione del presepe

Un’altra riconferma è la collaborazione con l’Associazione Italiana Amici del Presepe – sezione Tremezzina. In attesa del Natale, Villa del Balbianello ospiterà sabato 4 dicembre dalle ore 20.30 alle ore 22.30 La Notte dei Presepi, serata inaugurale dell’esposizione realizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepe. Durante la serata, dopo la visita libera della villa, sarà possibile ammirare nella Loggia Segrè cinque diorami a tema realizzati da maestri presepisti della sede di Tremezzina con statue in terracotta, gesso e legno. Alle ore 21.30 si svolgerà il Concerto sotto le stelle con il Coro Pieve d’Isola e alle ore 22 panettone e vin brulé offerto a tutti i visitatori. I presepi rimarranno esposti per tutto il periodo delle festività fino a domenica 9 gennaio 2022.

Il successo è sempre più social

La visibilità di Villa del Balbianello viene incrementata anche dagli straordinari risultati dei suoi canali social. Numeri importanti per la pagina Facebook che conta 11.650 iscritti, ma soprattutto Instagram con oltre 72.000 follower e un eccezionale incremento del 105,6% (+36.532 rispetto al 1° gennaio 2021). 255 i post pubblicati da inizio dell’anno – ognuno visto in media da 18.000 persone e ogni story da circa 1.400. In testa alla classifica dei follower emerge l’Italia (9.760), seguita da Stati Uniti (8.452), Gran Bretagna (2.994), Brasile (2.241), Francia (1.458), Australia (1.298), Russia (1.285), Germania (1.247), India (931), Messico (876).

Guido Monzino, 50 anni fa la conquista del Polo Nord

La stagione 2021 ha visto le celebrazioni, in formato ridotto in osservanza delle norme sanitarie, del 50° anniversario della conquista del Polo Nord da parte di Guido Monzino, un’impresa unica, mai più ripetuta. Per l’occasione, è stata restaurata l’antica “nevera” che, all’interno del parco, conserva le ceneri del Conte, ultimo proprietario della Villa. Il 19 maggio 2021, giorno dell’anniversario, si sono riuniti alcuni cari amici di Monzino che ne hanno ricordato la straordinaria figura: Rinaldo Carrel, componente della spedizione (all’epoca aveva solo 19 anni), Rita Ajmone Cat, amica di Monzino e autrice del libro L’ultimo signore di Balbianello e le sue 21 spedizioni, Maurizio Allione, il suo storico segretario, Orsina Baroldi, nipote del Conte.

In rapporto con il territorio

Villa del Balbianello partecipa al progetto Un tesoro di Territorio, la rete territoriale di enti e partner della provincia di Como coordinati dalla Camera di Commercio e nata intorno al PIC – Piano Integrato Cultura, che coordina un calendario unico di attività culturali. Sono tornati anche i programmi di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale Ezio Vanoni di Menaggio e il Centro Studi Casnati di Como nel periodo estivo. Ad affiancare lo staff anche una grande squadra di volontari che non mancano di offrire il loro apporto specialmente negli eventi più frequentati dal pubblico.

Il legame con il territorio è dato anche dall’offerta del bookshop che quest’anno ha puntato soprattutto su articoli della Tremezzina, oltre che su prodotti alimentari a marchio FAI con ottimo riscontro da parte del pubblico a caccia di ricordi, prodotto doc e a chilometro zero.

Nei prossimi mesi, dopo la chiusura del 10 gennaio, sono in programma nuovi lavori, poiché la manutenzione di un Bene come Villa del Balbianello non ha mai fine: l’ascensore, l’archivio, i dipinti su vetro e le stampe, il salotto dell’appartamento della madre e il dosso del Lavedo.

DAL CARDINAL DURINI ALL’ESPLORATORE DELL’ARTICO.

Fu il Cardinale Angelo Maria Durini a edificare il complesso di Villa del Balbianello alla fine del XVIII secolo, sui resti di un convento francescano, di cui oggi resta la facciata dell’antica Chiesa. Alla morte del cardinale, la villa passò al nipote Luigi Porro Lambertenghi, attivo patriota antiaustriaco che volle Silvio Pellico come precettore per i propri figli. Balbianello è era un luogo molto caro a Pellico, che così lo evocò in una lettera: ‘Benedetto Balbianino! Vi passerei volentieri la mia vita, tanto è romanzesco, poetico, magico questo soggiorno’. Il complesso passò poi al marchese Giuseppe Arconati Visconti e successivamente al generale americano Butler Ames, che lo sottopose a un attento restauro. Nel 1974 gli eredi la vendettero all’imprenditore Guido Monzino, appassionato esploratore e alpinista. Esponente di una delle più solide famiglie della borghesia milanese, egli si dedicò a una nuova opera di ristrutturazione, che interessò non solo gli edifici ma anche lo splendido giardino, cui venne conferito l’aspetto attuale, e riarredò completamente le stanze. Fu lo stesso Monzino a decidere di lasciare la villa, insieme a gran parte del Dosso di Lavedo, in eredità al FAI, che la gestisce dal 1988.

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