RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità, Economia

World pizza day: i comaschi ne fanno fuori quasi 8 chili all’anno: “No a mozzarella lituana e pomodoro cinese”

Non che ci sia bisogno di una scusa per mangiare una buona pizza, ma oggi, 17 gennaio, segnatelo in vista della cena di questa sera si festegia il World Pizza Day. Ma benchè la pizza sia un prodotto made in Italy – non a caso nel dicembre 2017, l’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” è stata inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, riconoscendo così il legame profondo tra questa tradizione e la cultura italiana – sono gli statunteni a vantare il primato nel consumo pro capite che è di ben 13 chili.

I comaschi, così come gli altri italiani, si fermano a 7,8 chili annui. Cifra che ci colloca in prima posizione in Europa. Seguono gli spagnoli con 4,3 chili, i francesi e i tedeschi con 4,2, i britannici con 4, i belgi con 3,8, i portoghesi con 3,6.In fondo alla graduatoria gli austriaci, che con 3,3 chili annui.

E sulle rive del lago cresce anche la passione per la pizza prearata in casa. Ben quattro famiglie su dieci (40%) si dilettano in quest’arte, facendo sempre più spesso ricorso – secondo i dati raccolti da Coldiretti – all’uso di farine speciali.

Impressionante il giro d’affari generato da questo simbolo dell’Italia che vanta un fatturato globale in costante crescita, tanto da aver raggiunto nel 2024 il valore record di circa 160 miliardi di euro, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Vpa Research.

La preparazione fai da te risponde peraltro alle nuove tendenze di mercato verso le pizze gourmet e artigianali che sta influenzando i comportamenti d’acquisto, con i consumatori che preferiscono gusti unici e ingredienti di alta qualità.

“Un esempio sono le farine di grani antichi salvati dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori – che li coltivano anche nelle province lariane – ma anche l’aggiunta di prodotti a Denominazione di origine o a chilometro zero, da aggiungere a salsa di pomodoro e mozzarella, meglio se Made in Italy”, spiega Coldiretti.

La pizza in casa risolve peraltro – sottolinea Coldiretti Como Lecco – anche “il problema dell’originalità degli ingredienti in un’Italia dove quasi due pizze su tre servite sono preparate con prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, come mozzarella lituana, concentrato di pomodoro cinese, olio tunisino o farina da grano ungherese. E’ anche per questo che Coldiretti ha lanciato una grande mobilitazione per una legge europea di iniziativa popolare per l’etichettatura di origine obbligatoria su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue”.

Se si guarda al dato italiano, nel complesso la pizza genera un fatturato che ha oltrepassato i 15 miliardi di euro, come sottolineato dalla Coldiretti. L’occupazione nel settore riguarda più di 100.000 lavoratori a tempo pieno, cifra che sale a 200.000 durante i fine settimana.

Ogni anno in Italia – prosegue la Coldiretti – vengono prodotte 2,7 miliardi di pizze, il che implica un consumo annuo di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio d’oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo