Non c’è pace per e mura medievali di Como. Come se non bastassero le piante che spuntano qua e là e il sasso caduto dalla Torre San Vitale nel marzo scorso in pieno giorno di mercato ecco arrivare anche i writers.
La denuncia è dell’associazione Per Como Pulita, da anni in prima linea nel combattere a colpi di vernici e pennello le scritte sui muri cittadini.
“Dobbiamo purtroppo segnalare che, qualche giorno fa, la gang a nome “CHF NOISE IRUM”, già segnalata alle Autorità competenti, ha calpestato la gloriosa storia di Como imbrattando parte delle mura con una loro tag – si legge sulla loro pagina Facebook – visto che l’unica forma di contrasto al vandalismo urbano e al degrado cittadino, che rimangono tuttora imperanti a Como, sono i nostri volontari è nostra ferma convinzione che la polizia locale cittadina debba dotarsi di un nucleo antidegrado e del decoro urbano”.
Una rabbia e uno sdegno palpabili di fronte a un gesto insensato a scapito, cosa oggettivamente piuttosto rara, di un monumento e che preoccupa non poco il presidente dell’associazione, Luca Baj Rossi: “Era dal 2013 che non pulivamo una scritta sulle mura medievali – dice – chi l’ha fatto è ben consapevole che non si tratta di una fabbrica abbandonata di periferia e per questo lo considero un vero e proprio stupro, una violenza contro la città”.
La stessa gang, infatti, era già stata protagonista nella scorsa settimana di numerosissimi episodi in tutta la città murata, tra cui una grossa critta comparsa su un palazzo storico in piazza Volta, e ora anche per i volontari che ogni giorno intervengono a rimediare la misura è colma.
“Sono anni che facciamo da investigatori per il Comune segnalando le gang e indicando le vie in cui imbrattano di preferenza i muri e se non ci fossimo noi a pulire la città tornerebbe quella di dieci anni fa e addio turisti – spiega – ora però basta, l’Amministrazione deve intervenire in prima persona perché noi possiamo e vogliamo essere di supporto ma non possiamo sostituirci alla Polizia Municipale. Serve un nucleo anti writers”.
Una parola che riporta tristemente alla mente il grave ferimento nel 2006 del giovane Rumesh a causa di un colpo di pistola partito dalla pistola di uno degli agenti del nucleo antiwriters, ma su questo Baj Rossi è chiaro: “Non chiediamo chissà quali interventi, ci basterebbero un paio di agenti attivi nell’investigazione e prevenzione – spiega – servirebbero anche interventi educativi nelle scuole ma anche su questo ci stiamo attivando ma siamo volontari, abbiamo altri impegni e da soli possiamo fare poco”.
Nel frattempo, ancora per qualche giorno, la scritta in viale Varese farà bella (brutta) mostra di sé sulle mura: “Interverremo per pulirla perché amiamo Como e ci fa piacere far risparmiare soldi al Comune ma preferiamo lasciar passare ancor un po’ di tempo perché tutti la possano vedere e i comaschi si arrabbino come è giusto che sia”.
Un commento
Che ne dite di utilizzare meglio quello di cui si dispone. La Polizia Locale è quasi invisibile cosi come si denota, a mio avviso, una scarsa presenza di tutte le altre Forze dell’Ordine e i milioni spesi in telecamere evidentemente sono soldi buttati se non supportati da rapidi interventi.