Nel mondo dell’imprenditoria, spesso sono le storie di passione, dedizione e successo al femminile a emergere con forza e determinazione. Dietro ogni impresa di successo, ci sono donne intraprendenti che hanno saputo trasformare la propria idea in progetti unici. Ne è un esempio la famiglia Tarantola di Appiano Gentile e le sue quattro donne, quattro imprenditrici, quattro storie tutte da raccontare che affondano le radici negli anni ’50, un’epoca in cui l’economia nei paesi comaschi era ancora prevalentemente rurale.
Anna, esempio di resilienza e di determinazione. Una donna dalla forza d’animo e con un forte senso di famiglia.
Nell’anno 1984, dopo 25 anni di matrimonio e una storia di fortissimi legami con il marito Italo, un evento drammatico scosse la vita della signora Anna. Rimasta vedova con quattro figli piccoli, si trovò di fronte a un’imponente sfida. Molti avrebbero potuto cedere al peso delle circostanze, ma Anna aveva un progetto imprenditoriale iniziato anni prima con il marito e nulla avrebbe potuto fermarla. La bottega di alimentari che la coppia aveva avviato insieme era il frutto del loro amore per la cucina e la passione per i sapori autentici. La perdita del marito avrebbe potuto segnare la fine di quel sogno condiviso, ma Anna decise di affrontare la vita con coraggio e forza d’animo. Si rimboccò le maniche e iniziò a lavorare sodo continuando quel progetto che, ancora oggi, ha dato vita al ristorante Tarantola. La sua storia è un esempio di resilienza e di determinazione. Non si arrese di fronte alle avversità, ma le affrontò con la grinta di chi ha un obiettivo chiaro davanti agli occhi. Con il passare degli anni, il ristorante divenne un punto fermo per gli appassionati di cucina gourmet. Anna non solo mantenne viva l’eredità del marito, ma la fece crescere e prosperare. Oggi, quel locale è più di un semplice ristorante. È diventato un luogo dove la tradizione e l’innovazione si fondono in piatti prelibati che deliziano i palati più raffinati.
Da questo amore nacquero quattro figli: Marisa nel 1960, Vittorio nel 1962, Amalia nel 1966, Mara nel 1971 ed Erminio nel 1978. La famiglia Tarantola, con la sua intraprendenza e innovazione, ha lasciato un’impronta indelebile nel tessuto imprenditoriale locale. Ma sono state Amalia e Mara, oltre a Vittorio, chef patron del ristorante, a raccogliere il testimone di questo dolce progetto.
Amalia Tarantola: cacciatrice di idee creative
Per Amalia l’ospitalità è un’arte. È la cacciatrice di idee che trasforma ogni evento in una vivace sinfonia di eleganza e di innovazione. La sua presenza è il tocco distintivo, è il filo conduttore che intreccia i dettagli, trasformando ogni ambiente in un’esperienza unica e indimenticabile. Dotata di un innato buon gusto, si distingue per la sua capacità di abbinare ogni elemento con armonia. La sua ricerca incessante di nuove idee, la cura meticolosa dei dettagli e il suo sguardo attento la collocano al centro di ogni evento. Dal design del layout agli accostamenti culinari, Amalia ne cura ogni aspetto. La sua vivacità è il motore che guida il ristorante verso l’innovazione, distinguendolo come un luogo in cui modernità e tradizione si fondono armoniosamente. Il suo approccio attivo e proattivo alla ricerca di novità ha reso il ristorante Tarantola un’icona di originalità, dove ogni piatto, ogni allestimento e ogni dettaglio sono una narrazione.
Mara Tarantola: passione al servizio dell’ospitalità
Mara Tarantola, la figura più estrosa del ristorante Tarantola, incarna il concetto di ospitalità che rende unica ogni esperienza culinaria. È lei infatti che guida i clienti in un viaggio gastronomico indimenticabile.
Con grazia inconfondibile, Mara è la custode dell’accoglienza, una maestra nell’arte di creare un’atmosfera familiare e coinvolgente. La sua dedizione al cliente è molto più di un servizio impeccabile, è una vera e propria danza di empatia e di attenzioni: ascolta con cura le storie degli ospiti, immergendosi nelle sfumature dei loro racconti e creando un legame autentico che trasforma ogni visita in un rituale speciale.
Garbata e affabile, Mara incanta con la sua capacità di trasmettere la passione che anima il suo lavoro. Per lei, questo non è solo un mestiere, è “il lavoro più bello del mondo.” La sua passione si riflette nei dettagli attentamente curati, nell’attenzione costante ai bisogni e nell’impegno costante per rendere ogni momento trascorso al ristorante Tarantola un’esperienza memorabile.
Maria Rosa: regina del dolce regno Tarantola
Tra ingredienti preziosi e dolci sogni, Maria Rosa è l’affascinante donna che ha osato sfidare il destino, per amore, dopo il matrimonio con Vittorio chef patron della Tarantola, tanto da intraprendere un viaggio nel mondo della pasticceria. In un universo in cui il profumo di zucchero a velo e il dolce richiamo dell’impasto fresco sembravano essere universi distanti, lei ha deciso di varcare la soglia e cambiare il corso della sua vita. Un’avventura che si dipana tra sfide e delizie, tra macchine da pasticceria mai sperimentate e ricette che prima risuonavano come note lontane. Maria Rosa infatti si occupa del negozio di pasticceria dal 1991. In quel periodo, giovane e inesperta nel mondo della pasticceria, ha raccolto la sfida, una responsabilità affascinante e stimolante. Essere alla guida di un’azienda a prevalenza femminile è stata una vera e propria avventura, una dimostrazione di come la forza della figura femminile possa plasmare e guidare un’impresa con successo. Oggi, la pasticceria è diventata una realtà strutturata che richiede un impegno costante e un’energia instancabile. Ogni giorno, il lavoro richiede dedizione e passione, ma le soddisfazioni che ne derivano sono abbondanti. La figura femminile, intesa come guida e ispirazione, ha contribuito a rendere l’azienda un luogo non solo di dolci prelibatezze ma anche di crescita e sviluppo.
6 Commenti
Ho festeggiato il matrimonio di mia figlia Silvia non potevamo trovare di meglio la perfezione in tutto grazie Mara .
Una bellissima famiglia ed un affascinante storia imprenditoriale. Conosco bene tutti loro e condivido la descrizione fatta di ognuno. Un applauso particolare anche al grande Vittorio (se pur in minoranza, a quanto pare), poiché con grande professionalità, creatività e umiltà, ci allieta ogni qualvolta varchiamo la porta del ristorante facendoci per qualche ora sognare!
Conosco da tantissimi anni la famiglia Tarantola, una grande famiglia che ha saputo creare e crescere un ambiente raffinato e intimo ma mantenendo il concetto familiare. Il ristorante situato nella pineta è un luogo magico dove poter apprezzare gli squisiti e innovativi piatti creati dallo chef Vittorio. E che dire della Pasticceria Tarantola, situata nella piazza principale di Appiano…..
Si viene attratti dalla vetrina sempre innovativa e dai soavi profumi che si sprigionano avvicinandosi.
Condivido pienamente i ritratti delle quattro splendide signore Tarantola.
(Non dimentichiamoci però dello chef Vittorio).
Avanti sempre meglio!
Famiglia adorabile , imprenditrici davvero uniche e si vede quanto amano il loro lavoro !!!! Passare una serata nel loro ristorante è meraviglioso : l’ accoglienza e l’ambiente davvero unici e si mangia molto bene !!! La signora Anna è una forza !!!!
Sono stata anni fa
Posto stupendo
Mangiato divinamente con servizio eccellente
Chapeau