Un altro episodio di violenza in centro a Como. Questa mattina, poco prima delle 8, uno studente minorenne è stato infatti aggredito in piazza Vittoria da un gruppo di ragazzi, presumibilmente stranieri, con il pretesto di ottenere delle sigarette. A raccontarlo è stata la madre, prima su Facebook e poi alla nostra redazione (per tutela della privacy, trattandosi di un minorenne, non riportiamo i nomi).
“Ennesimo episodio di violenza accaduto nella nostra città, precisamente in piazza Vittoria, a Como. La mattina di oggi, 19.05.2025, intorno alle 7:45, mio figlio è stato aggredito da un gruppo di tre giovani, presumibilmente stranieri, che si sono avvicinati con la pretesa di ottenere delle sigarette. Al suo rifiuto, è stato colpito con pugni allo stomaco, da solo contro tre aggressori. Nonostante lo shock e i segni evidenti dell’aggressione, mio figlio ha deciso comunque di andare a scuola. Abbiamo sporto regolare denuncia, ma ciò che preoccupa è che non si tratta di un caso isolato: è solo l’ultimo di una serie di episodi simili che si ripetono da tempo nella stessa zona, sotto gli occhi di tutti – ha scritto infatti – ci chiediamo: quanto ancora bisognerà aspettare prima che le autorità competenti prendano seri provvedimenti? È inaccettabile che in pieno centro città, in un orario in cui molti ragazzi si recano a scuola, non ci sia un minimo di controllo o presenza delle forze dell’ordine. Scrivo nella speranza di dare visibilità a quanto accade e stimolare una riflessione collettiva – e, soprattutto, un’azione concreta – da parte di chi ha il dovere di garantire la sicurezza dei nostri figli”.
Come raccontatoci dalla mamma, non era la prima volta che il ragazzo subiva molestie in quella zona: “Già in passato mio figlio era stato importunato da alcuni ragazzi in piazza Vittoria arrivando addirittura a rubargli le sigarette, tanto che gli avevo detto di non andare più da quelle parti e, comunque, di dargliele sempre quando le chiedevano – ci ha raccontato infatti – stamattina, però, ha voluto raggiungere un compagno di classe che arrivava in piazza con il bus, ma mentre lo aspettava è stato circondato da questi ragazzi. Purtroppo non aveva con sé le sigarette ed è stato picchiato”.
Appena arrivato a scuola, il ragazzo ha scritto un messaggio alla madre per raccontarle l’accaduto e lei lo ha subito esortato a denunciare: “Non voleva, perché sa che tanto si tratta di minorenni che, se va bene, verranno portati in Questura e tra un paio di giorni torneranno lì e ha paura – spiega – lo capisco, ma l’ho fatto comunque perché le forze dell’ordine devono sapere cosa succede tutti i giorni in quella zona, devono sapere che i nostri figli hanno paura e che è necessario un loro presidio negli orari in cui entrano o escono da scuola, perché episodi di questo tipo non sono nuovi e sono stati denunciati più volte”.
Inutile chiedersi come mai nessuno li abbia fermati. All’ora dell’aggressione, in piazza c’erano solo altri ragazzini come lui, troppo spaventati per intervenire: “Sembrano tanto coraggiosi e sicuramente non esiterebbero a intervenire in una scazzottata tra compagni, ma qui si tratta di avere a che fare con ragazzi che non esitano a tirare fuori un coltello, se serve, e lo sanno bene”, conclude la madre, amareggiata ma non rassegnata.
La rabbia si trasforma infatti in un appello chiaro e determinato: “Non è possibile arrendersi al fatto che i nostri figli debbano aver paura ad aspettare un bus o a uscire la sera in centro – dice infatti – è necessario unire le voci, fare una petizione o addirittura una protesta davanti alla Prefettura se serve, ma le forze dell’ordine devono intervenire per risolvere il problema”.