Prevale l'”interesse di pubblica sicurezza ed incolumità degli utenti interessati dalle attività svolte nel teatro” e perciò il Tar respinge il ricorso presentato dai legali della parrocchia di Rebbio contro la decisione di sospendere l’attività di intrattenimento della storica struttura.
I fatti sono noti, domenica 12 gennaio la polizia locale si è presentata in teatro – pronto a una serata di raccolta fondi con ospite d’onore Dori Ghezzi – facendo presente al parroco, Don Giusto della Valle, che alla luce di una precedente ordinanza del Comune di Como non sarebbe stato possibile organizzare eventi. Dopo qualche istante di confronto poi il concerto si è tenuto regolarmente ma è stata emessa una sanzione di circa 250 euro.
Il sacerdote in quei minuti ha sottolineato ai vigili di aver presentato un ricorso contro l’ordinanza comunale. Gli argomenti del sacerdote erano questi: il teatro aveva bisogno di alcuni interventi previsti per legge, i lavori sono stati fatti e mancano solo le certificazioni (l’antincendio) che diano l’ok al riavvio degli eventi pubblici. Di qui la richiesta al Tar di una sospensiva della decisione di Palazzo Cernezzi. In sintesi, era la tesi: è tutto a posto e manca un timbro.
Nulla di fatto, dopo l’udienza dello scorso 15 gennaio, oggi è stata pubblicata la decisione dei togati amministrativi che respinge la richiesta della parrocchia. Si legge: “lo svolgimento dell’attività di pubblico spettacolo che la ricorrente svolge nel teatro è priva di idonea autorizzazione amministrativa, oltre che del certificato di prevenzione incendi” e ancora “in considerazione del bilanciamento degli interessi in gioco, il pregiudizio lamentato dalla ricorrente risulta essere comunque recessivo avuto riguardo alla tutela del preminente interesse di pubblica sicurezza ed incolumità degli utenti interessati dalle attività svolte nel teatro“.
Così ora bisogna aspettare l’udienza di merito.