La situazione è complicata e molte questioni sono ancora irrisolte: gli addetti non hanno ancora percepito la cassa integrazione e diverse aziende si sono rifiutate di anticiparla, come richiesto dai sindacati. Fra queste c’è Euroristorazione, che da due anni gestisce in appalto le mense del Comune di Como.

Diverse lavoratrici ora saranno poste in sospensione scolastica, senza stipendio e senza contributi, fino a data da destinarsi, poiché non si sa se con la ripresa delle scuole sarà riattivata la refezione: è quindi necessario avere certezze circa la ripresa del servizio di mensa scolastica, parte integrante dell’offerta formativa, presidio per garantire la salute e fonte di nutrimento per bambini e ragazzi, oltre a essere un supporto irrinunciabile per le famiglie vulnerabili.

Per tutti questi motivi stamattina Filcams Cgil, Uiltucs Uil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil hanno organizzato una manifestazione di protesta davanti alla Prefettura di Como.

“Non avremo copertura fino a settembre e con la sospensione scolastica non possiamo richiedere la disoccupazione – ci spiega una delle manifestanti che sventola la bandiera della Uiltucs – Io lavoro in una mensa scolastica a Lentate sul Seveso, fortunatamente l’azienda ci ha anticipato la cassa integrazione ma siamo a casa da marzo e chiediamo di essere tutelate nel periodo estivo, quando con le scuole chiuse non percepiamo lo stipendio”.

I timori in vista di settembre sono molti. “Non sappiamo ancora nulla e temiamo tagli al personale – prosegue l’operatrice – Il rischio c’è visto che non abbiamo ancora linee guida su come andrà portato avanti il servizio”.

Con le bandiere della Fisascat Cisl Varese e Como ci sono anche le operatrici delle scuole di Cantù. “Chiediamo la copertura per il periodo in cui di solito siamo in sospensione scolastica – spiega una manifestante – perché veniamo da mesi davvero difficili e se ne prospettano altri a settembre. Non abbiamo idea di come riprenderà il servizio”.