Che l’associazione Carducci di Como abbia tanti amici, soci ed estimatori è noto. Ora, in attesa di conoscere l’esito della battaglia legale sulla sede di viale Cavallotti tra il Comune di Como, in particolare il sindaco e assessore al Patrimonio, Alessandro Rapinese e il Carducci stesso, con la presidente Cristina Forgione (qui tutte le cronache) ecco che si è mossa per sensibilizzare la città Natalia Prada Veronesi. La pediatra ultra centenaria (è nata a Como il 20 ottobre del 1922) ha lanciato una petizione online attraverso la piattaforma change.org per “salvare la sede” di un’associazione ultracentenaria, il Carducci appunto.
La petizione tecnicamente è stata avviata tecnicamente da Giovanni Veronesi, uno dei figli della pediatra poetessa 102enne, proprio su indicazione della dottoressa Natalia. Il suo quinto libro del resto, “Alla soglia dell’inimmaginabile” (raccolta di poesie), era stato presentato in un’affollata serata proprio al Carducci nel novembre di due anni fa.
“L’associazione Carducci, nacque nel 1903 quale Pro cultura Popolare, aveva come missione quella di supportare l’azione dello Stato nella diffusione della cultura presso i ceti meno abbienti – si legge nel testo della petizione – mediante corsi tecnici, corsi di cultura artistica e musicale, concerti, conferenze; essa era sostenuta dall’iniziativa congiunta del suo ideatore Enrico Musa, unitamente al supporto economico di molti industriali e dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. L’attuale sede fu eretta nel 1910 su progetto dell’architetto Cesare Mazzocchi, grazie alla generosità di molti donatori e al contributo della popolazione, è un simbolo della nostra città. Nel 1930, i fondatori dell’Associazione hanno donato la loro sede all’Amministrazione Comunale, con l’impegno da parte del Comune di pagare per sempre le bollette della luce e del gas”.
E ancora: “Oggi, mutate le condizioni sociali di acculturamento, l’Associazione Carducci si propone di offrire al più vasto pubblico possibile, ai giovani, ai meno giovani, alla terza età sempre più numerosa, un approfondimento culturale, ripercorrendo il solco della sua tradizione: teatro, musica e concerti, corsi di pittura, scultura, incisione, conferenze e viaggi culturali.
L’associazione è inoltre uno dei pochi spazi laici aperti alla città e alle sue numerose istituzioni. Il Comune di Como ha dato lo sfratto all’Associazione che deve abbandonare la storica sede in Via Cavallotti. L’obiettivo dell’amministrazione è di destinare l’edificio ad altri scopi, snaturando il significato storico e culturale di questo landmark. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Como di riconsiderare tale decisione e di garantire che l’Associazione Giosuè Carducci possa continuare ad operare dalla sua sede storica. È un patrimonio che non vogliamo perdere. Siamo la voce di tutti gli affezionati e sostenitori dell’Associazione Giosuè Carducci. Firma la petizione e salviamo la nostra eredità culturale”.