Essere Carola Gentilini, assessore alla Cultura del Comune di Como, non deve essere un compito semplice. Subentrata alla dimissionaria Simona Rossotti, a marzo, Gentilini ha dovuto affrontare le complicazioni di bandi in ritardo e scarsi fondi in vista degli eventi estivi, un nodo notoriamente delicato della vita culturale comasca.
Con la bella stagione alle spalle, è quindi tempo di parlare di bilanci passati e ambizioni future per il settore cultura in città.
GOTHAM COMO E LE TENEBRE CULTURALI – LE INTERVISTE E GLI ARTWORK DI MR. SAVETHEWALL
Partiamo con una sua valutazione degli eventi estivi.
Considerate le premesse e i fondi a disposizione, la formula degli eventi diffusi ha premiato, valorizzando punti della città che di solito non sono così frequentati.
Verrà quindi riproposta l’anno prossimo?
Stiamo finendo lo spoglio delle schede di valutazione. La formula degli eventi diffusi potrebbe rimanere con eventi di maggiore enfasi e l’utilizzo di un palco.
E delle polemiche sui ritardi nell’organizzazione?
Abbiamo risentito di una mancanza di programmazione precedente ma gli eventi ci sono stati. Auspichiamo una maggiore organicità per le prossime edizioni.
L’estate 2019 non ha visto la tradizionale edizione del Wow Festival
Wow aveva un problema di partecipazione al “Bando Cultura”. Non vedo perché non ricollocare il festival nel programma. A novembre incontrerò le associazioni per capire come rendere il bando più agevole.
Guardiamo al futuro: ci dobbiamo aspettare il ritorno delle grandi mostre?
Stiamo lavorando anche su questo. Sono sicuramente favorevole. Sono un valore aggiunto per la città.
E per quanto riguarda le monete romane?
Ci saranno novità a breve. Quello che posso dire è che rimarranno a Como e che stiamo lavorando con la Soprintendenza.
Passando a un tema più ampio: ci descriva la sua visione per l’arte e la cultura Como.
Abbiamo un patrimonio che deve essere valorizzato in modo da farci conoscere anche all’estero. Bisogna mettere a sistema le nostre realtà museali che spesso hanno del potenziale inespresso.
Presiedere alla cultura non sembra una passeggiata. Quali sono gli ostacoli più grandi?
Molti non immaginano neanche lo sforzo degli uffici e delle associazioni per organizzare degli eventi, anche di dimensioni ridotte. La burocrazia è una forma pesante dell’attività amministrativa.
L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.
Un commento
Colpa di quelli di prima…..(parte 2)
L’Assessore Rossotti (si chiamava così?!?) a cui presumo ci si riferisca quando si parla di “carenza di programmazione” faceva parte dell’attuale maggioranza.
Ah dimenticavo, con la burocrazia ha fatto i conti anche Gaddi. Come mai lui riusciva a organizzare mostre di successo? Mah…