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Chiostrino di Sant’Eufemia, bando del Comune in arrivo. “Ma i futuri gestori dovranno metterlo a norma”

Spiraglio – ma a lunga, lunghissima scadenza – per il futuro del Chiostrino di Sant’Eufemia, da giorni al centro dell’attenzione dopo il doloroso addio di Luminanda.

Addio meraviglioso Chiostrino, Luminanda se ne va: “Niente concessione, niente bando. L’amministrazione compie un’ingiustizia profonda”

“Con un indirizzo operativo del 18 giugno 2020, l’assessore alla Cultura Carola Gentilini in accordo con la giunta comunale conferma la volontà di rimettere a disposizione delle associazioni della città lo spazio del Chiostrino di Sant’Eufemia – si legge in una nota di Palazzo Cernezzi – L’individuazione del nuovo concessionario avverrà attraverso una procedura pubblica la cui tempistica è in fase di definizione”. Passaggio cruciale, però, questo perché indica onestamente ma chiaramente che a oggi non è definito un orizzonte temporale esatto.

Problema, vero, poi sarà la rimessa a norma del Chiostrino: “Infatti, considerato lo stato attuale dell’immobile, si rende necessaria la messa a norma dell’edificio per l’utilizzo – chiude il Comune – Con la presentazione delle manifestazioni di interesse sarà richiesto dunque ai possibili concessionari un progetto di valorizzazione dell’immobile per la messa a norma”.

Ad ogni modo, anche sulla scia della chiusura attuale della struttura e dell’addio di Luminanda, è confermatissima la maxiprotesta (banché dolce e artistica) del 26 giugno prossimo.

Stoffa rossa e una catena umana intorno al Centro. Il Chiostrino è vivo e chiama a raccolta per la “ribellione dolce”. Manifestazione il 26 giugno

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