Un viaggio nella memoria, tra scienziati, filosofi, scrittori e figure ai margini della storia. È questo il cuore di Interviste impossibili, il nuovo libro di Giorgio Albonico, che sarà presentato venerdì 24 ottobre alle 18.30 alla Libreria La Ciurma di Viale Lecco 83.
Il volume raccoglie ventuno ritratti immaginari, ventuno conversazioni con personaggi che, in modi diversi, hanno lasciato un segno profondo nel corso del tempo. Ci sono nomi che tutti conoscono, Copernico, Darwin, Marco Aurelio, Buzzati, Montanelli, ma anche figure dimenticate o marginali, come Giovanni Martini, il trombettiere di Custer che combatté anche al fianco di Garibaldi, o il soldato Ruffini, “fatto fucilare dal generale Graziani perché fu visto fumare nel reggimento”.
“Le ho scritte tempo fa e ho deciso solo di recente di raccoglierle in un libro – racconta Albonico – Sono anche su Spotify, lette da William Angiuli. Mi piaceva l’idea di dare voce, in tutti i sensi, a persone che, pur appartenendo a epoche diverse, hanno avuto in comune una cosa: hanno fatto ciò che altri non osavano fare”.
“Mi interessava restituire l’essenza delle persone”
Il progetto nasce quasi per caso, da una passione personale per la storia e per la dimensione umana dei grandi protagonisti. “Non è un’idea nuova, certo – precisa Albonico – in passato altri autori avevano scritto interviste immaginarie, e la radio ne ha trasmesse molte. Ma io ho scelto i miei personaggi, quelli che sentivo più vicini, quelli che mi affascinano davvero. Ho fatto le mie ricerche in autonomia, senza appoggiarmi a professori o storici. Mi interessava restituire l’essenza delle persone, non un trattato accademico”.
Dalle pagine emergono figure molto diverse tra loro, accomunate però da un tratto comune: l’umanità. Uomini e donne che hanno vissuto al limite, che hanno messo in discussione certezze, che hanno cambiato la percezione del mondo o del proprio tempo. “Tutte le vite che ho raccontato sono in un certo senso straordinarie – dice l’autore – Ci sono scienziati come Copernico e Darwin, che hanno trasformato il modo di intendere l’universo e l’uomo. Ci sono scrittori come Dino Buzzati e naturalisti come Plinio il Vecchio, filosofi come Socrate e pensatori e imperatori Marco Aurelio, donne come la figlia di Mussoli Edda Ciano e la naturalista Dian Fossey. Quest’ultima, uccisa dai bracconieri per aver difeso i gorilla in Africa, è una delle figure che più mi hanno colpito. Oppure il generale Roméo Antonius Dallaire, durante il proprio servizio in Ruanda si trovò a dover affrontare l’esplodere delle violenze che portarono al genocidio del popolo ruandese. Cercò di richiamare l’attenzione del mondo sulla tragedia che stava accadendo sotto gli occhi di tutti, tuttavia senza successo. Al suo ritorno dall’Africa denunciò ampiamente questi fatti”.
“Mi piacerebbe spingere il lettore ad approfondire”
A colpire il lettore non è solo la scelta dei personaggi, ma il modo in cui Albonico riesce a farli parlare. Le sue ‘interviste impossibili’ non sono esercizi di stile, ma dialoghi vivi, costruiti con sensibilità e immaginazione. “Mi piace pensare che chi legge una di queste interviste si senta spinto ad approfondire – spiega – Magari legge quella su Darwin e poi va a cercare cosa ha detto davvero, cosa ha scritto, cosa ha significato la sua teoria. Vorrei che ogni intervista fosse una porta aperta, un invito a scoprire di più”.
Tra i ventuno protagonisti, ce n’è uno che Albonico cita con particolare affetto: Marco Aurelio. “È il personaggio che amo di più – confida – Era l’uomo più potente della terra, ma viveva una vita estremamente sobria e moderata. Poteva decidere della vita e della morte di chiunque, eppure si comportava con una semplicità disarmante. È un esempio di equilibrio e umiltà che ancora oggi ha molto da insegnare”.
Il libro non segue un ordine cronologico o tematico rigido: si può leggere da qualsiasi punto, come una raccolta di incontri da scegliere in base all’umore o alla curiosità del momento. “Non serve iniziare dalla prima intervista – dice Albonico – Si può cominciare dall’ultima, o da quella che incuriosisce di più. Lo stesso vale per Spotify: lì si possono ascoltare tutte e ventuno le interviste, interpretate da attori diversi. Mi piace l’idea di un libro che si può leggere o ascoltare, che vive su più livelli”.
“Persone che hanno avuto il coraggio di cambiare il mondo”
Interviste impossibili è dunque un mosaico di voci, un esperimento letterario e allo stesso tempo un atto di empatia verso chi, nel bene o nel male, ha segnato il cammino dell’umanità. “Il filo che lega tutte queste storie – conclude Albonico – è che sono persone che hanno fatto cose che gli altri non fanno. Persone che hanno avuto il coraggio di cambiare il mondo, o almeno di provarci”.
Vite straordinarie, dunque, restituite con parole che sanno di curiosità, ammirazione e rispetto. Un libro che invita a fermarsi, ad ascoltare, e forse a riscoprire l’eco più profonda di chi, in fondo, è ancora qui per raccontarci qualcosa.