Ci siamo. Dopo il successo dell’anno scorso (5000 persone rapite in una sola notte da cinema, musica e installazioni varie non sono poca cosa), tra pochi giorni il Lake Como Film Festival aprirà di nuovo le porte di quella meraviglia che è Villa Erba e sarà di nuovo Lake Como Film Nights.
Con la s finale, plurale. Già, perché quest’anno le notti in cui perdersi tra le sale e il parco della villa che fu di Luchino Visconti (e dove, altrimenti?) raddoppiano. Il 26 e il 27 luglio, infatti, Villa Erba ospiterà la settima edizione dell’attesissima kermesse organizzata dall’Associazione Lago di Como Film Festival ormai diventata il cuore dell’estate sul lago di Como.
E il programma è di quelli capaci di far sognare chiunque: gli amanti del cinema impegnato, i curiosi, gli sperimentatori e i semplici appassionati delle cose belle fatte (meravigliosamente) bene.
Due notti (quella di sabato addirittura fino alle 7 del mattino, splendida sfida al sonno e al pranzo in famiglia della domenica) dedicate come sempre al rapporto tra cinema e paesaggio.
E se nelle sale della villa tre film e un’esperienza di teatro immersivo (con l’attore comasco Stefano Dragone e Cecilia Elda Campani) renderanno omaggio, sotto il titolo di Interno Visconti, a uno dei più grandi registi del Novecento, la Biblioteca ospiterà un affascinante viaggio cinematografico nell’Italia del Novecento mentre la Sala della Musica una selezione di cortometraggi dedicati al rapporto tra uomo e paesaggio.
E poi, ancora, una videoinstallazione dedicata all’acqua, regina del paesaggio, realizzata da Mattia Amadori (degli Olo, per dire), una sezione dedicata alle Instagram stories (eh sì, anche questo è guardare il mondo attraverso un obiettivo), una mostra dedicata ai 120 anni di cinema sul lago di Como “Dai fratelli Lumière a Netflix” (dal 1898 a Jennifer Aniston, per intenderci).
Di seguito il programma di Lake Como Film Nights, direttamente dal numero di questa settimana di ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.
Film, tanti, tantissimi film (da Gruppo di famiglia in un interno alla versione restaurata di Apocalypse Now, tanto per darvi un’idea). E poi musica (aspettatevi il grande compositore messicano di musica elettronica Murcof che racconterà l’Etna con il videoartista spagnolo Manu Ros o il duo Mothclub che performerà dal vivo un documentario sperimentale realizzato da centinaia di persone fino a The Pleasure Garden di Alfred Hitchcock reinterpretato in chiave jazzistica da Arrigo Cappelletti al pianoforte e Roberto Piccolo al contrabbasso) e incontri all’ombra dei platani con Caterina D’Amico (Responsabile Scientifico dell’Archivio Luchino Visconti), Andy Serkis (attore, doppiatore e regista del film “Mowgli. Il figlio della giungla”, che verrà proiettato nell’occasione) e Carlos Casas (film maker e visual artist spagnolo che terrà una personale nei sotterranei della villa) e la terza edizione del concorso per cortometraggi Longscapes.
Nella cabina di regia dell’edizione 2019 di Lake Como Film Nights c’è sempre lui, Alberto Cano, anima e cuore di un Festival arrivato quest’anno alla settima edizione.
Ci siamo quasi.
Ahimè.
Come ahimè?
C’è sempre il pensiero che si possa fare meglio. E poi è il settimo anno, quello in cui i nodi vengono al pettine.
Intanto siete passati da una a due notti.
Così possiamo offrire un programma molto più ricco in uno spazio che si presta magnificamente. Un mix perfetto di arte, luoghi e gente che si ritrova.
La vostra è più di una semplice occupazione di uno spazio, seppur bellissimo.
Interagire con lo spazio è nella nostra anima. Lo abbiamo fatto quando il Festival era ospitato in vari luoghi di Como e continuiamo a farlo con i diversi ambienti di Villa Erba, “arredandoli” con i contenuti adatti e sempre alti, dal corto al cinema più impegnato.
Una polarità capace di incontrare i gusti di tutti.
Sa come si scrive paesaggio (il tema è come sempre Cinema e Paesaggio, Ndr) in cinese? Con gli ideogrammi acqua e montagna, una parte molto mobile e una molto ferma. Una polarità che si ritrova anche nel cinema: c’è un cinema alto e c’è un cinema più giocoso, fino al web. Veicolarli insieme permette a tutti di crescere e divertirsi.
Como sarà set e palcoscenico per la finale di FilmLakers. Una mano tesa alla città da cui ve ne siete andati?
A Como abbiamo fatto 5 edizioni con una media di 30 eventi all’anno. Non volevamo che questo trasferimento a Villa Erba fosse letto come una rottura.
Se potesse avere carta bianca che Festival sognerebbe?
Una settimana itinerante, a Como ma anche sul lago, che si concluda con le notti di Villa Erba. Ma è molto faticoso sia organizzativamente che economicamente.
Servono finanziamenti.
Senza entrare nelle discussioni intorno al Bando, è evidente che il territorio non ha ancora capito l’importanza della cultura. L’attenzione economica è al minimo e manca un ente sovra territoriale che abbia una visione globale di sviluppo, come era l’Amministrazione Provinciale. Il tempo passa e mi sembrano tutti orologi fermi.