“La mia idea è sempre stata quella di portare la cultura facendola fruire a titolo gratuito. L’arte deve essere alla portata di tutti”. Manca sempre alla quinta edizione del Festival Internazionale dei cortometraggi Cortintelvi. L’evento, in programma dal 16 luglio al 25 agosto, sarà ricco di novità. Ne parliamo con l’ideatore Andrea Priori.
Cortintelvi sta diventando un festival sempre più grande e soprattutto riconosciuto. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Quest’anno sono arrivati 89 filmati, tra cortometraggi e documentari, Ci saranno diversi temi: libero, scuole di vita, musiche e ruralità. Poi un avremo una sezione speciale sulle donne in controluce.
E riguardo le location?
Ci stiamo allargando. Saremo a Cernobbio a Villa Bernasconi dove faremo anche la conferenza stampa di presentazione il 13 giugno. Si sono aggiunti anche i paesi di Castello Valsolda e Corrido. In totale siamo arrivati a 16 serate. Non mancheranno anche le altre location suggestive degli scorsi anni come la Tremezzina.
Un festival sempre più grande insomma.
Sì, funziona. Incassiamo sempre dei risultati molto buoni anche di pubblico. Quest’anno abbiamo avuto girati da 13 paesi nel mondo, come Stati Uniti, Canada, Spagna, Francia e Germania. Ci sono dei corti con Alessandro Haber e Matilde Gioli. Inoltre proietteremo anche un girato con la colonna sonora abbiamo un corto di Nicola Piovani. In totale abbiamo selezionato 30 titoli, che partiranno con le proiezioni.
Ci dia qualche novità in più sul programma.
Le prime due proiezioni le faremo a Corrido e a Castello Valsolda, le chiameremo “Aspettando Cortinetelvi”. Mostreremo i migliori titoli delle prime quattro edizioni. Poi faremo una giornata a Orimento, con una visita guidata alla Grotta dell’orso e successivamente proietteremo un documentario fuoriconcorso che parla delle nostre zone. Dal 16 luglio partiremo con le vere e proprie serate.
Lo scorso anno prima di molte proiezioni avete organizzate eventi culturali. Cosa si deve aspettare il pubblico nei prossimi mesi?
Anche quest’anno non mancheranno. Faremo presentazioni di libri. Per esempio avremo dei volumi di Giampietro Elli e Miriam Ballerini. Ci sarà anche un monologo recitato dell’attrice Mariangela Castelli. Inoltre organizzeremo anche dei piccoli concerti.
Cortintelvi è partito dalle piccole realtà e la cultura è entrata nei paesi anche grazie anche al festival. Negli anni però vi state allargando sempre di più. Questo format nasce da un’idea precisa?
La mia volontà, che è la medesima di Alfredo Zecchini (dell’associazione Museo di Casasco, la quale co-organizza il festival), è quella di portare qualcosa di diverso in Provincia di Como. Credo sia importante unire le varie tipologie di arti per mettere in luce tanti autori della Valle Intelvi, che magari rischiano di rimanere nascosti. Con Cortintelvi vogliamo dargli visibilità. In futuro vorremo allargarci sempre di più.
Spesso la cultura è chiusa nei piccoli circoli delle città. Invece Cortintelvi va nelle strade.
Personalmente avevo iniziato qualche anno fa con il circolo fotografico, già allora ero convinto di come fosse bello e importante far conoscere certi tipi di cultura. Ma non è sempre stato semplice, soprattutto i primi tempi quando venivano poche persone agli eventi. Ma nonostante tutto la mia idea è sempre stata quella di portare la cultura a tutti e di farla fruire a titolo gratuito. Questo è possibile grazie agli sponsor. Credo sia fondamentale che la cultura in questi casi non abbia dei costi per il fruitore, nonostante il festival duri due mesi. Deve essere alla portata di tutti. L’anno scorso siamo arrivati a un totale di 1400 persone e addirittura ci hanno chiesto, una volta finita la programmazione, di andare al Bassone per proiettare alcuni cortometraggi.
Quindi una cultura veramente per tutti.
Sì, per me è stato molto importante.
E a questo punto cosa bisogna fare per avvicinare i giovani a questo mondo?
È importante migliorarsi nella comunicazione, soprattutto sui social. Su questo tema ci stiamo facendo aiutare proprio dai ragazzi. Ma è fondamentale anche coinvolgerli, facendo progetti nelle scuole. Su questo filone, l’anno prossimo i ragazzi dell’istituto secondario di San Fedele voteranno e assegneranno un loro premio dedicato a un cortometraggio che apprezzeranno.