Prosegue fino al 3 marzo in Pinacoteca civica a Como la grande mostra dedicata ad uno “tra i più straordinari cacciatori di quadri del XX secolo”, Geo Poletti. Ricercato conoscitore di pittura antica, collezionista e pittore in prima persona, Geo Poletti è una figura di primo piano nel panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. Un’esposizione inedita che sta destando grande interesse di pubblico e critica, ad un mese circa dalla chiusura conta già oltre tremila visitatori, e che rappresenta un percorso nella storia dell’arte oltre che un viaggio intimo nella pittura privata di Poletti.
“È stata una sorpresa e una soddisfazione, anche al di là delle aspettative, ricevere riscontri positivi sulla mostra, con una visibilità a livello nazionale da parte della stampa, degli addetti ai lavori e del pubblico. L’idea era quella di proporre un personaggio e una collezione che servissero a rimettere in luce le opere esposte in Pinacoteca, con le chicche che custodisce, e insieme riscoprire il Poletti pittore, pittore per diletto ma pittore coi fiocchi. Era dagli anni ’60 che non venivano esposti i suoi quadri in pubblico”, dichiara il curatore della mostra, lo storico dell’arte Paolo Vanoli.
Un’occasione unica per scoprire e riscoprire la figura di Ruggero “Geo” Poletti, lungo un percorso espositivo che presenta un nucleo significativo dei dipinti antichi acquisiti a partire dagli anni ’50, allestiti nelle sale della collezione permanente del museo, in dialogo con le opere lì esposte. Tele mitologiche, sacre e ritratti di Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Domenico Fiasella, Paolo Pagani, Giulio Cesare Procaccini, Carlo Francesco Nuvolone e Pietro Antonio Magatti, senza dimenticare alcuni dipinti di grande qualità ancora privi di paternità, in particolare ritratti, che hanno rappresentato e ancora oggi rappresentano una sfida appassionante per gli illustri conoscitori che varcano l’ingresso della residenza milanese dei Poletti, oltre ai capolavori della natura morta seicentesca.
“Geo Poletti inizia a collezionare già a vent’anni o poco più. Negli anni ’50 è prestatore per le mostre curate da Giovanni Testori sul Barocco Lombardo e la natura morta viene così, collezionando per passione e studiando la storia dell’arte si avvicina a Roberto Longhi (riscopritore del Caravaggio) e ai più grandi critici italiani degli anni ’40 e ’50, seguendo questo filone innovativo degli studi sulla pittura della realtà, il caravaggismo, i pittori lombardi e la natura morta, che era sempre stata considerata un genere minore”, racconta Vanoli. “In mostra ci sono nature morte di autori minori e sconosciuti, ma c’è poi il Baschenis (“Natura morta con cesto di mele, piatto di prugne, meloni e pere”, 1645-1650) esposto anche al Metropolitan Museum di New York. Sembrano quadri semplici e modesti ma sono la parte più preziosa e nota della collezione, collezionati da Poletti sistematicamente riuscendo ad accaparrarsi alcuni capi d’opera di rilievo”,
Una figura interessante quella di Poletti, non solo come collezionista e connoisseur già noto: la mostra rilancia la figura del Poletti pittore, da pittore solo per gli amici ad autore da mostrare al grande pubblico, che spazia dal ritratto alle tematiche dello sport. Nella prima sala si viene letteralmente rapiti dall’impatto delle grandi dimensioni dei quadri realizzati da Poletti e dal loro livello pittorico: “In effetti un dilettante dipinge quadri di piccole dimensioni da appendere in salotto, Poletti invece ragiona da pittore, dipingendo, quando ancora non era così in voga, quadri di grandi dimensioni, come quelli che possiamo vedere oggi nelle gallerie.
Questa mostra, oltre alla figura di Poletti, mette in luce le potenzialità della Pinacoteca e spero sia servita a far prendere consapevolezza di questo al pubblico comasco, fornendo un nuovo sguardo su un museo che è patrimonio di tutti e che ha da tanto da offrire”, conclude il curatore.
Nell’ambito della mostra “Geo Poletti collezionista e pittore”, visitabile fino a domenica 3 marzo (da martedì a domenica dalle 10 alle 18), sono ancora in programma quattro laboratori rivolti alle scuole secondarie di primo grado, oltre che una visita guidata insieme al curatore sabato 10 febbraio alle 15.30 (prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente alle 12 inviando una mail a pinacoteca@comune.como.it. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, con testi di Paolo Vanoli, Alessandro Morandotti, Giuseppe Frangi, Maria Serena Matarrese e una serie di testimonianze su Geo Poletti di storici dell’arte, antiquari, amici collezionisti.
2 Commenti
Mi scuso ne avete parlato il 1 febbraio….
Esposizione davvero molto interessante. Bellissimo allestimento, opere significative, ambientazione perfetta anche per la collezione privata inserite tra la sale della Pinacoteca. Assolutamente da non perdere.