Sabato 28 aprile alle ore 21.00 al Teatro San Teodoro debutterà a livello nazionale Così lontano, così Ticino, testo e regia di Davide Marranchelli con la partecipazione di Stefano Panzeri. “Ho prodotto una commedia nera incentrata sulla disperazione di due lavoratori italiani che rapiscono Mina – spiega il regista, drammaturgo e attore – con cui voglio lanciare una provocazione: si è sempre pensato ai lombardi come la parte ricca dell’Italia, lavoratori instancabili che guadagnano bene e che soprattutto, nella situazione attuale, si stanno impegnando, e a volte sforzando, di accogliere lo straniero che è in cerca di lavoro e di prospettive future migliori”.
Insomma, “Nessuno penserebbe a loro come immigrati. In realtà la Svizzera è così che li definisce perché ogni giorno spalanca le frontiere per accogliere i migliaia di lavoratori”. La commedia infatti vuole essere un racconto sul rapporto tra vicini di casa, o meglio di paese, che sviscera, esasperandola, la relazione controversa che hanno con la Svizzera i 60.000 italiani frontalieri delle ricche province del nord Italia. A loro si sommano i 500.000 residenti stabiliti oltreconfine dai quali spesso emerge sia la frustrazione che l’ ammirazione dell’emigrante verso un paese che gli dà da mangiare ma che lo detesta allo stesso tempo. “La mia storia è completamente inventata – racconta Marranchelli – anche se vi è un fondo di verità: negli anni ’70 i figli degli immigrati italiani non avevano il permesso per poter accompagnare i loro genitori e vivevano nel segreto e nella paura di essere denunciati. Non potevano uscire di casa e non potevano andare a scuola come i loro coetanei, in poche parole: non potevano esistere”.
LO SPETTACOLO
Trentamila erano, a metà degli anni Settanta, i bambini italiani clandestini in Svizzera, sepolti vivi, per anni, nei loro bugigattoli alle periferie delle città industriali. Coi genitori che, terrorizzati dalle denunce dei vicini, raccomandavano loro: non fare rumore, non ridere,non giocare, non piangere. Il fenomeno dei Versteckte Kinder, bambini nascosti, è proseguito con numeri diversi fino agli anni ’90: bambini costretti a seguire in Svizzera i genitori lavoratori stagionali, ma per legge clandestini, impossibilitati al ricongiungimento famigliare.
Due di loro sono i protagonisti di questa commedia grigio/nera, cresciuti in una situazione di disagio, senza poter vedere la luce del sole, studiare, giocare al parco come i loro coetanei, e con un folle desiderio di rivalsa verso una Svizzera che non li voleva e che non li vuole ancora oggi.
Il 25 settembre 2016, il Canton Ticino ha approvato, tramite referendum, l’articolo costituzionale “Prima i nostri”, che invita a privilegiare, nelle assunzioni, la manodopera indigena. Cosa fare per vendicarsi, per dare un segnale forte, segnare una volta per tutte l’animo e l’opinione pubblica Svizzera? Rapire Mina, ecco la soluzione. Mina, la tigre di Cremona. Nata a Busto Arsizio.
Residente a Lugano. Riportarla a casa, come la Monna Lisa.
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BIGLIETTO
INTERO | 15 €
RIDOTTO | 13 €
RIDOTTO 50% (under 14, portatori di handicap)| 7,5 €
RIDOTTO SOCI BCC (presentando tesserino soci in biglietteria) | 12 €
PRENOTAZIONI E ACQUISTO BIGLIETTI
Mail: biglietti@teatrosanteodoro.it
Biglietteria: lun/mar/giov dalle 17 alle 20; merc/ven dalle 10 alle 13
Sito: teatrosanteodoro.it