Dopo il sindaco di Casnate e presidente della Commissione di controllo analogo, Fabio Bulgheroni (qui l’articolo) anche dal Comune di Como arrivo lo stop all’ipotesi di allargamento del cda di Como Acqua, la società che da inizio anno gestisce il servizio idrico in provincia.
“Io sono perché il consiglio di amministrazione rimanga a tre – precisa subito l’assessore alle Partecipate di Palazzo Cernezzi, Adriano Caldara (Lega) – La norma della Legge Madia dice che normalmente le società pubbliche sono amministrate da un amministratore unico, fatte salve alcune eccezioni legate alla complessità di gestione. Como Acqua rientra in questo caso, ma non vedo motivi per allargarne ulteriormente i componenti”.
“Questo cda ha già fatto un grande lavoro e molto ne sta facendo in questo scorcio di 2019, non mi pare il caso di ampliarlo – prosegue Caldara – Diverso è il discorso dei compensi per il cda: già a luglio si era affrontato questo tema e ora l’attività di Como Acqua è notevolmente aumentata dopo l’incorporazione delle 12 Sot. Impegno, tempo, responsabilità sono cresciuti, non è questione di aumentare i compensi tanto per aumentarli. L’incremento è giusto e, anzi, confido che accada senza aspettare molto tempo”.