Con buona pace della Lega dei Ticinesi che incessantemente strepita per cancellare i ristorni ai comuni di frontiera – e con buona pace, pare, anche della lettera Fontana-Vitta che avrebbe dovuto dare seguito all’accordo fiscale Italia-Svizzera del 2015 ma che sembra già finita su un binario morto – la città di Como può incassare anche quest’anno un “assegno” tutt’altro che trascurabile.
Sulla base degli accordi in vigore, infatti, la compensazione finanziaria a favore dei comuni italiani di confine porta in dote al Comune capoluogo un notevole tesoretto anche quest’anno.
Si tratta, come noto, della cifra che la Svizzera ristorna ai municipi italiani nei termini del 40 per cento delle tasse pagate dai lavoratori frontalieri oltreconfine. Ne beneficiano, proporzionalmente, i Comuni che abbiano un numero di lavoratori frontalieri pari o superiore al 4% della popolazione residente.
Ebbene, per il 2018, Palazzo Cernezzi ha ottenuto la cifra di 5 milioni e 600mila euro, somma notevole e certamente più utile che mai in un anno come questo, in cui le casse dell’amministrazione – tra mancati introiti e spese straordinarie – dovrà far fronte alle conseguenze dell’emergenza Covid.
Un commento
Altro benservito a “Norman il terribile”…..