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Economia

Al Castello di Casiglio il super forum sul metalmeccanico di Como, Lecco e Sondrio: “Settore da 9 miliardi”

Grande successo per il Forum della Meccanica organizzato mercoledì 14 febbraio presso il Castello di Casiglio in provincia di Como da UniCredit in collaborazione con Confindustria Como, Confindustria Lecco e Sondrio, Prometeia e Politecnico di Milano. Sono stati oltre 100 i presenti all’evento organizzato nell’ambito del piano “UniCredit per l’Italia” per far riflettere le imprese sulle prospettive della transizione Green-digital e dell’Intelligenza Artificiale, per rimanere competitive sui mercati internazionali.

Serena Costantini, Presidente del Gruppo Imprese Metalmeccaniche ed Installazione Impianti di Confindustria Como, ha aperto lavori affermando: “Il Forum di oggi è un’occasione di riflessione sulle dinamiche e sulle sfide di una delle filiere del Made in Italy che trainano maggiormente l’economia del nostro Paese, della Lombardia e delle tre Province. Il comparto meccanico, infatti, sui territori di Como, Lecco e Sondrio conta quasi 3mila imprese e più di 35mila addetti, per un valore della produzione che supera i 9 miliardi. Ringrazio tutti i partner che hanno reso possibile questo importante Forum e in particolare Giacomo Riva, Presidente della Categoria Merceologica ‘Metalmeccanico’ di Confindustria Lecco e Sondrio, per l’opportunità di organizzare insieme questa giornata che, auspichiamo, sia la prima di una serie di incontri congiunti che si terranno nel corso dell’anno”.

Luisella Altare, Head of Corporate di UniCredit, ha affermato: “Oggi, parlare di meccanica in senso tradizionale sembra quasi riduttivo. Il settore è oggetto di cambiamenti e di transizioni, generati soprattutto dalla digitalizzazione. Il cambiamento è in atto. Bisogna fare squadra e investire per affrontarlo al meglio. A tal proposito, UniCredit ha recentissimamente lanciato un’articolata serie di interventi a supporto della crescita delle imprese, soprattutto micro imprese e PMI, denominato UniCredit per l’Italia che prevede nuove soluzioni e 10 miliardi di credito aggiuntivo. Grazie a UniCredit per l’Italia, sono 28 i miliardi messi a disposizione di imprese e famiglie negli ultimi due anni. Tutto ciò rappresenta un ulteriore segnale dell’impegno e della vicinanza della banca nei confronti dei propri clienti, delle comunità e dei territori in cui opera”.

Giacomo Riva, Presidente della Categoria Merceologica “Metalmeccanico” di Confindustria Lecco e Sondrio, ha proseguito: “La meccanica nei nostri territori è un settore importante che genera un forte indotto. Oggi parleremo di due grandi transizioni, o meglio, rivoluzioni, quella green e quella digital. Cercheremo di affrontare le peculiarità di questi cambiamenti per cercare di essere attori e di non subire queste trasformazioni che impattano sui modelli gestionali e sui modelli di business delle nostre aziende”.

A seguire, Andrea Dossena, Associate Partner di Prometeia, ha analizzato il settore della meccanica in Italia e Lombardia con un focus sui territori di Como, Lecco e Sondrio. Dossena ha evidenziato come i tre territori abbiano performance superiori rispetto alla media nazionale per quanto riguarda Macchine utensili, Meccanica strumentale e Oil & Gas e di come le tre province abbiano margini superiori a quelli nazionali e lombardi, senza doversi esporre troppo sui mercati finanziari.

Marco Taisch, Professore Ordinario di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, ha quindi parlato di Twin Transition e Intelligenza Artificiale. Il Professor Taisch ha sottolineato come le epoche di innovazione si stiano sempre più accorciando, soffermandosi sul cosiddetto “effetto combinatoriale” delle tecnologie e su come, rispetto al passato, oggi le imprese debbano affrontare e adottare molte innovazioni contemporaneamente. Marco Taisch ha inoltre spiegato come l’Intelligenza Artificiale possa rivelarsi un abilitatore delle nostre professionalità e non un avversario, sottolineando l’importanza delle competenze necessarie per lavorare con l’IA e delle sfide etiche da affrontare, tra cui privacy e trasparenza.

Andrea Ronchi, Corporate Treasury Sales Italy di UniCredit, ha trattato il tema della copertura rischi commodities energetiche, criticità ed opportunità per il settore mentre Luisella Altare, Head of Corporate di UniCredit, si è concentrata sulle tematiche ESG per una maggior sostenibilità e competitività delle imprese nel settore.

L’evento è stato infine arricchito da due case history aziendali con focus su cluster locali.

Paolo Mainetti, Ceo di Valtecne Spa, si è concentrato sulla specializzazione come driver evolutivo: “Valtecne è stata fondata a Berbenno di Valtellina (in provincia di Sondrio) nel 1983 e si occupa di meccanica di precisione. Abbiamo due linee di business, medicale e industriale, e il nostro successo deriva da una strategia di specializzazione su settori di nicchia ad alto valore aggiunto”. Mainetti si è anche soffermato sulle criticità derivanti dall’inflazione e dai cambiamenti del mercato del lavoro, affermando: “Per noi la strada giusta è continuare a investire in talenti e innovazione, ma ci vuole il contesto adatto. Dobbiamo fare formazione, fornire competenze, creare innovazione, alimentare un circolo virtuoso per cui servono anche incentivi all’innovazione, un sistema formativo più vicino alla manifattura, e meno burocrazia”.

Stefano Croci, Ceo di Techne Srl, ha quindi raccontato la storia e le sfide dell’azienda nata ad Erba nel 2000, che conta 55 dipendenti ed è votata principalmente al settore Oil & Gas. “Siamo nati come conto terzisti per poi diventare, dal 2004, un partner attivo nella progettazione di impianti, valvole e macchinari con una forte spinta verso l’internazionalizzazione. – ha affermato Croci – Grazie a un’analisi di maturità digitale, siamo stati spronati a migliorare ancora di più, investendo in risorse economiche e umane. Crediamo molto nella centralità dell’uomo come figura strategica nel processo e nell’ottenimento del risultato: in Techne abbiamo creato dei gruppi di competenza e stiamo investendo tantissimo sulle infrastrutture digitali. Spero che tutti possano recepire in maniera positiva e propositiva la spinta alla transizione, che non va vista come un obbligo ma come un’opportunità. Siamo anche impegnati sul fronte della sostenibilità: lo abbiamo fatto non solo scegliendo una filiera corta ma anche costruendo, nel 2014, una sede ‘in Classe A’, un ambiente di lavoro bello che coniugasse performance e vivibilità e che oggi stiamo ulteriormente ampliando spingendo maggiormente sullo sfruttamento delle risorse rinnovabili, quindi fotovoltaico e geotermia. Inoltre – ha concluso Croci – mi piacerebbe poter rendere virtuale anche quello che oggi non è, utilizzando soluzioni in digital twin per dare, ad esempio, supporto di training e formazione ai tecnici operanti all’estero”.

I settori della metalmeccanica e le transizioni green e digitale, by Prometeia.

Focus province di Como, Lecco e Sondrio

Il comparto della metalmeccanica è attivamente coinvolto in tutte le trasformazioni tecnologiche e di riorganizzazione della produzione su scala globale. Come in tutte le fasi di forte trasformazione, se non di vera e propria rivoluzione, dell’attività manifatturiera, ai settori che lo compongono è richiesto un doppio sforzo: da un lato, aggiornarsi secondo le traiettorie di sviluppo prevalenti e, dall’altro, mettere in campo tutto il proprio know how per consentire anche ai settori clienti di progredire nella stessa direzione.

Per il territorio delle province di Como, Lecco e Sondrio, queste sfide sono quindi particolarmente pressanti, data la rilevanza del comparto metalmeccanico: quasi 3000 imprese, con un fatturato superiore ai 9 miliardi di euro, che rappresentano, rispettivamente, l’11,6% e il 7,3% della Lombardia e il 3,1% e 2,7% a livello nazionale.

Oltre ai numeri assoluti, il territorio presenta una serie di forti specializzazioni in alcuni comparti, come quello delle macchine utensili e delle macchine speciali e dei tubi nella provincia di Como, il comparto delle valvole, oltre a quelli della meccanica strumentale, nella provincia di Lecco e quello delle lavorazioni meccaniche e dei prodotti in metallo a Sondrio.

Pur se strettamente legate, è possibile identificare le sfide che lo scenario di medio periodo riserva al comparto: trasformazione delle catene globali di fornitura, transizione digitale e green.

Il primo elemento ha subito, e continua a subire, un forte impulso dagli eventi globali più recenti: pandemia, tensioni e riorganizzazione delle relazioni geopolitiche, rincari dei trasporti spingono le imprese a rivedere le proprie reti di fornitura, privilegiando una maggior diversificazione delle fonti, una loro maggior prossimità geografica e paesi meno critici da un punto di vista politico. Requisiti che convergono su molte nazioni europee, mercati più accessibili per le imprese italiane, soprattutto le tante PMI del comparto, e in cui l’afflusso di nuovi investimenti produttivi potrebbe comportare una forte domanda di beni della metalmeccanica.

Il tema della trasformazione digitale è ormai d’attualità da alcuni anni, configurando la nuova “ondata” legata all’Intelligenza Artificiale come uno stadio evolutivo più elevato di quanto rappresentato da Industria 4.0. Un campo in cui l’innovazione tecnologica è ancora in una fase iniziale, ma dove la battaglia per la supremazia nel campo della ricerca è già molto intensa, con Stati Uniti ed Europa a doversi difendere dalla prepotente avanzata cinese.

Infine, il tema green, che caratterizzerà i prossimi decenni lungo tutte le filiere, ha un impatto diretto limitato sul settore, scarsamente emissivo, ma non su molti dei suoi clienti (automotive e produzione di energia, per citarne due), che saranno impegnati in importanti sforzi di ridisegno dei propri processi produttivi e, di conseguenza, di ricerca di tecnologie e componenti in grado di farli progredire in questa direzione. Un tema particolarmente rilevante per le imprese attive nella produzione di valvole per il comparto dell’oil & gas, i cui investimenti stanno scemando, nonostante gli alti prezzi di mercato, a favore di quelli in fonti rinnovabili e che richiederà alle imprese del territorio un significativo cambiamento del modello di business.

Sono sfide a cui la metalmeccanica di Como, Lecco e Sondrio ha le carte in regola per rispondere: il comparto a livello nazionale ha mostrato negli ultimi anni una grande forza competitiva nei confronti dei concorrenti europei, le tre province sono uno dei fulcri del settore italiano, rappresentando un vero hub di eccellenza manifatturiera in grado non solo di affrontare direttamente le sfide sui mercati esteri, ma di supportare i clienti italiani nello stesso percorso (il cosiddetto export indiretto).

Le carte in regola sono anche quelle finanziarie: di fronte a uno scenario che per ogni sfida richiede investimenti, i bilanci di oltre mille imprese del territorio hanno evidenziato, con una certa omogeneità tra comparti, una maggior profittabilità e propensione all’innovazione e una bassa esposizione debitoria.

In ottica di filiere e di integrazione tra fornitori e clienti nello sviluppo di nuove tecnologie, uno sforzo comune potrebbe essere quello di calmierare, in alcuni comparti e soprattutto per le PMI, i tempi medi di incasso dei crediti commerciali, la cui eccessiva lunghezza può rappresentare un vantaggio per i (pochi) clienti di maggiori dimensioni ma, in ottica di filiera, rappresenta una zavorra sulle disponibilità finanziarie delle imprese.

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