Il 21 dicembre del 2023, come spiegava all’epoca l’azienda in una nota: “Biesse S.p.A. ha sottoscritto in data 21 Dicembre il contratto per l’acquisizione dell’intero capitale sociale di GMM Finance S.r.l., la holding a capo del Gruppo GMM di cui fanno parte anche le società GMM S.p.A., Bavelloni S.p.A. e Techni Waterjet Ltd., nonché le rispettive controllate italiane ed estere, attive nei settori delle macchine utensili per la lavorazione della pietra, del vetro e di altri materiali. L’operazione è in linea con il piano strategico di Biesse, volto a crescere anche per linee esterne”.
Biesse è un’azienda dal profilo internazionale “che produce linee, macchine e componenti per la trasformazione dei materiali in prodotto finito”.
Oggi la Cgil di Como in una nota titolata “Metodo Biesse“, spiega:
A dicembre 2023 BIESSE acquisisce il gruppo GMM, del quale fa parte Bavelloni S.p.A., che ha due unità produttive sul territorio: una a Bregnano, che produce tools per la lavorazione del vetro, e una a Lentate sul Seveso, che produce macchine per la lavorazione del vetro. Da quel momento, per lavoratrici e lavoratori inizia la riduzione dell’orario di lavoro e del salario, prima con l’utilizzo della CIGO (Cassa Integrazione Ordinaria) e dal 17 febbraio 2025 con l’attivazione del CDS (Contratto di Solidarietà Difensivo), nel quale si prevedono licenziamenti con unico criterio quello della non opposizione. Le motivazioni indicate per l’attivazione del CDS sono: calo del mercato, riorganizzazione e centralizzazione di mansioni, riequilibrio dei costi tra lavoratrici/lavoratori indiretti e diretti di produzione. Oltre a queste motivazioni, l’azienda ha comunicato l’intenzione di esternalizzare alcune produzioni di tools e di ridurre ulteriormente la produzione di macchine per la lavorazione del vetro.
Nei primi giorni di agosto, RSU e FIOM territoriale, stanchi dei continui rinvii da parte dell’azienda e dell’assenza di azioni concrete se non quelle volte a ridurre ulteriormente la capacità produttiva e la possibilità di nuovi ordinativi (“ipotesi di esternalizzazione di alcuni prodotti – potenziamento attività commerciale”), hanno richiesto ufficialmente l’attivazione dell’art. 9 del CCNL applicato, che prevede l’obbligo di informazione sulle prospettive delle fabbriche. Hanno inoltre chiesto chiarimenti sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori Bavelloni, ponendo tre questioni centrali: il Piano Industriale, i carichi di lavoro per il 2026 e la prosecuzione o meno del CDS in scadenza a fine 2025. Questo anche perché il settore delle macchine per la lavorazione del vetro non risulta in calo, come confermato da analisi di mercato e dichiarazioni di produttori e concorrenti; tra l’altro Bavelloni fino a poco tempo fa era considerato uno dei marchi di maggior rilievo del settore.
Non avendo a tutt’oggi informazioni in merito concrete la RSU BAVELLONI e la FIOM CGIL Como su esplicito mandato dell’assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori, hanno proclamato lo stato di agitazione con un pacchetto di ore di sciopero. Le prime ore si sono già svolte mercoledì 8 ottobre con un’altissima adesione di Lavoratrici e Lavoratori; altre iniziative seguiranno nei prossimi giorni, in vista dell’incontro del 21 ottobre, per ottenere dall’azienda risposte chiare e di prospettiva. Senza chiarezza non ci sono più margini.
Non vorremmo che quanto già fatto da BIESSE in un’altra azienda sul territorio meno di un anno fa diventasse il “METODO BIESSE”. Non lo permetteremo e metteremo in campo tutte le azioni possibili sia sul piano legale che sindacale.
Per La Segreteria FIOM CGIL Como, Il segretario generale Luca Conti