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Attualità, Economia

Momento difficile per il tessile in Italia ma: “Como è solida sui mercati mondiali del fashion e ha fortissime partnership con le griffe”

Il 2024 sarà un anno a due velocità per l’economia mondiale nel suo complesso. Dopo un primo semestre di crescita fragile, condizionata dalle tensioni geopolitiche e da una lenta tendenza deflattiva, le attese sono per una seconda metà dell’anno di stabilizzazione, guidata dalla ripresa del commercio mondiale e dei consumi, grazie all’allentamento delle pressioni inflazionistiche.

A ribadirlo è l’Osservatorio del distretto tessile di Como, l’iniziativa organizzata da Centro Tessile Serico Sostenibile, con la collaborazione del Research Department di Intesa Sanpaolo, che segue sistematicamente l’evoluzione dell’andamento dell’industria e che stima, dopo un rallentamento per tutto il 2024, una ripresa nel 2025.

In questo contesto il Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como – che raggruppa più di 160 aziende, il cuore della filiera tessile comasca, attive non solo nel serico per abbigliamento, ma anche nel tessile-tecnico – rilancia sulla formazione coinvolgendo gli imprenditori del territorio e attivandosi in una direzione indicata anche a livello nazionale.

“In un momento di consolidamento del mercato è fondamentale per la filiera del tessile e abbigliamento italiana continuare a investire sul capitale umano e sulle competenze necessarie alle aziende per rispondere alle sollecitazioni di un contesto in continuo cambiamento”, spiega Sergio Tamborini, Presidente di Sistema Moda Italia, intervenuto alla presentazione comasca. “Il nostro compito è promuovere una strategia industriale per il tessile che valorizzi in Europa le specificità dei singoli Paesi insieme alle filiere e ai distretti di eccellenza”.

La formazione

Il Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como ha creato nel suo ambito un gruppo di lavoro formazione tessile a cui hanno aderito le aziende più rappresentative del distretto. “Il tema della formazione, dell’attrattività del mestiere tessile e dell’inserimento dei giovani nelle aziende è altamente strategico e abbiamo deciso di coinvolgere le migliori professionalità del territorio, per ascoltare le necessità delle imprese, le loro strategie, i loro suggerimenti e per orientare le iniziative associative conseguentemente” – dichiara Federico Colombo, Presidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como.

Una prima proposta importante che Confindustria Como ha condiviso con le proprie aziende riguarda il corso ITS “Textile Product Manager and Designer”, che coinvolgerà 20 giovani diplomati delle scuole medie superiori. L’iniziativa mira a formare una figura in grado di “metabolizzare” le aspettative della clientela e tutta la gestione dei processi di sostenibilità a cui le aziende saranno chiamate a rispondere e di tradurle in un tessuto finito, avendo conoscenze di tutto il processo produttivo e delle caratteristiche dei vincoli, dei costi dei materiali e delle attività connesse alla loro trasformazione. Per le aziende si tratta di professionalità strategiche, che vanno nella direzione della fondamentale capacità di continuare a offrire un servizio all’altezza delle esigenze della clientela e che troveranno sicura collocazione dopo il percorso biennale che avrà inizio nel prossimo Autunno.

I dati congiunturali

 La ricerca Intesa Sanpaolo, in un contesto altamente problematico, sotto il profilo congiunturale, ha evidenziato un peggioramento delle attese di fatturato 2024 della filiera tessile italiana. “Le indagini che conduciamo periodicamente sfruttando la rete dei gestori Intesa Sanpaolo segnalano un deterioramento del sentiment delle imprese, in tutte le classi dimensionali e macro-aree geografiche”, afferma Ilaria Sangalli, Senior Economist presso il Research Department di Intesa Sanpaolo. “A soffrire di più, però, sono gli operatori che si collocano in una fascia media di mercato e che non sono inseriti nella filiera del lusso”.

Bisognerà attendere il 2025 per vedere intensificarsi la ripresa dei consumi a livello europeo, di pari passo con il rientro dell’inflazione verso il target di lungo periodo. “I livelli di fatturato restano ad ogni modo elevati se paragonati alla situazione pre-Covid – commenta ancora Ilaria Sangalli. Il -4,7% di calo che ci attendiamo per il comparto tessile italiano nel suo complesso, nella media del 2024, eroderà solo in parte il sorpasso sul 2019 (+8,2%), che già nel 2025 potrebbe riportarsi verso un +10,7%”.

Anche il distretto tessile comasco ha risentito delle variabili esogene che hanno inevitabilmente condizionato la fiducia dei consumatori. La filiera, tuttavia, guarda avanti: la congiuntura sfavorevole, difatti, non intacca il solido posizionamento che Como ha sui mercati mondiali del fashion e la fortissima partnership con le griffe, di cui gode.

“La ricerca da parte dei clienti è sempre attiva e le proposte da parte delle aziende sono in continua evoluzione, in attesa del ritorno di volumi più importanti” – dichiara Federico Colombo – “e abbiamo bisogno di giovani che si appassionino al mestiere tessile, perché il prodotto moda è bello, ed è bello anche fabbricarlo”.

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