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“Il green pass? Dittatura” e la consigliera Torresani evoca il clima degli anni di piombo

Le tesi della consigliera comunale del Gruppo misto Pierangela Torresani contro l’obbligatorietà del passaporto verde per i luoghi di lavoro erano già balzate agli onori delle cronache cittadine qualche tempo fa, quando vergò alcune righe intitolate “Green Pass per la dittatura”.

Como, la consigliera comunale Torresani: “Green pass per la dittatura, ci stiamo preparando a una falsa libertà”

“Non sono una negazionista – aveva pubblicamente affermato parlando della questione – So bene che il virus esiste, tanto che vado ancora in giro indossando sempre la mascherina, ma credo fermamente che, quando uno Stato impone un obbligo con queste modalità, non è più uno Stato che rispetta la libera scelta di ogni individuo garantita dalla nostra Costituzione”.
Ebbene, con queste premesse, il 12 ottobre scorso – quando lo sgomento per l’assalto squadrista alla Cgil di Roma era ancora forte – Torresani ha ribadito i cardini del suo pensiero, tornando a parlare dell’obbligo del pass come di una “applicazione integralista che, così strutturata, esiste solo in Italia”.

Poi, pur con la chiara premessa di dissociarsi da ogni forma di violenza, la consigliera comunale – tornando sull’assalto al sindacato – ha ipotizzato infiltrati tra i manifestanti No Vax e No Green Pass, mandati addirittura da forze dell’ordine o dal governo, con il fine di ricreare scenari da anni di piombo.

“Spesso ci sono organizzazioni di soggetti che si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche con lo scopo di creare tensioni e dare un motivo al Governo di reprimere il dissenso al disegno stabilito – ha detto in consiglio comunale Torresani – Chissà che qualche mandatario non sia all’interno stesso della forze dell’ordine o del governo”.

Ma la consigliera del Gruppo Misto poi è andata decisamente oltre e, sempre riferendosi al giorno della devastazione della sede Cgil di Roma, ha aggiunto: “Ho visto più di un video che riprende forze dell’ordine usare idranti e manganelli senza alcun motivo su padri, madri e bambini che manifestavano pacificamente. Siamo tornati agli anni di piombo?”.
Conclusione sempre in linea: “Questa strategia della tensione serve a colpire le persone che si interrogano e scelgono. Voglio augurarmi di vivere in un Paese non autoritario, senza terrore e senza discriminazione”.

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Lissi (Dem), all’attacco: “Quei no-vax in Consiglio comunale. Scandaloso, mantenere le sedute online fa il gioco della maggioranza”

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8 Commenti

  1. “Dittatura sanitaria” e gli altri slogan dei “no vax” nascondono quello che è il vero tema. Una chiassosa minoranza si arroga il diritto di godere dell’immunità di gregge e dei conseguenti vantaggi del rallentamento delle restrizioni a contrasto della pandemia grazie a quelli che si vaccinano. Non c’è nulla di lesivo della libertà e della Costituzione. Il problema è molto più semplice: c’è chi, come accade per le tasse, decide arbitrariamente che i costi sociali sono a carico degli altri e che i benefici personali devono essere liberamente goduti. Il solito discorso: faccio come cazzo mi pare tanto c’è il solito sfigato che ci pensa. E sarebbero loro le vittime della dittatura?

  2. “Spesso ci sono organizzazioni di soggetti che si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche con lo scopo di creare tensioni e dare un motivo al Governo di reprimere il dissenso al disegno stabilito.Chissà che qualche mandatario non sia all’interno stesso della forze dell’ordine o del governo”.

    Non è negazionista, ma una semplice complottista. Grazie per averci tolto il dubbio!

  3. Ma basta con questi slogan, BASTA. Lei ed i suoi compari state minando la libertà della stragrande maggioranza degli Italiani. Per sua conoscenza : percentuale vaccinati >80%

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