COMO 2020
PREMIATA CITTà DELLA CULTURA E CREATIVITA’!
“…per aver al meglio capitalizzato le sue naturali risorse – dal patrimonio naturale e
paesaggistico a quello architettonico e culturale nella più ampia delle sue accezioni –
programmando un anno ricco di manifestazioni di qualità, ben integrate, espressione della
profonda conoscenza dei propri differenti pubblici, in sintonia con le politiche volte alla
sostenibilità ambientale e all’accessibilità per le fasce deboli. Per l’ideazione di un turismo che
sia reale incontro con la città e con la sua inconfondibile cifra stilistica, contro l’omologazione
vigente dell’esperienza turistica. Queste le premesse per un radioso futuro per la città di
Como, incamminata a diventare smart city, ambiente fertile per la creatività di artisti e
operatori culturali, ma anche e soprattutto luogo dove viver bene per tutti i suoi cittadini”.
Dalla menzione d’onore del MIBAC – Ministero dei beni e delle attività culturali.
Che a leggerlo velocemente, magari un po’ distratti (il caldo è sempre un ottimo alibi di questi tempi) viene un sobbalzone commosso al cuore. Poi però:
È un fake, uno dei molti futuri possibili, abbiamo (meno di) 6 mesi
per programmare al meglio il 2020
Furbi, anzi astuti. Inizia così un lungo, intenso, appassionato documento-manifesto siglato da 54 associazioni e 185 cittadini consegnato in queste ore alla Commissione Cultura di Palazzo Cernezzi. Per la precisione: “Cittadini, genitori, giovani, studenti, operatori culturali, operatori del terzo settore, persone che amano la città di Como e la vivono ogni giorno”.
E spiegano, spiegano bene, anzi benone: “Siamo preoccupati dal generale impoverimento della proposta culturale nella nostra città e dalla totale mancanza di una visione e di una strategia complessiva in questo settore chiave per lo sviluppo sociale ed economico.
Gli enti e le molte associazioni operanti hanno proseguito negli anni il loro lavoro sul territorio nonostante le difficoltà e la sensazione diffusa di scarso interesse e di mancanza di supporto da parte del Comune”.
“Ma lo sforzo e la dedizione dei singoli – proseguono – per promuovere una cultura plurale, accessibile e di qualità non è abbastanza per garantire alla città un sistema culturale organico che possa attrarre nuovi pubblici, migliorare l’esperienza di quelli esistenti, rispondere alle esigenze della città che cambia e rispettare le competenze dei professionisti del settore”.
“Il bando multimisura pur rappresentando una opportunità per le organizzazioni di sostenere parte delle loro attività istituzionali, non chiarisce i presupposti per la valutazione qualitativa delle proposte né evidenzia le strategie per una programmazione continuativa sul territorio. Il bando riguardante le manifestazioni musicali estive che è stato annunciato – e a quanto ci risulta non ancora pubblicato – non ci pare accettabile per tempistica e modalità di approccio all’attività artistica in argomento. Il bando infatti non propone una visione per la città, investe risorse limitate, non valorizza le iniziative già presenti e individua l’intrattenimento occasionale e “a scadenza” come l’unico apporto che la città può offrire ai suoi cittadini e visitatori”.
Quindi, di seguito, un elenco di proposte “propositive” e offerte.
In ottica propositiva e auspicando una positiva evoluzione della situazione attuale proponiamo: Un tavolo di consultazione traglioperatori culturali del territorio e il Comune
Gli operatori si impegnano a:
– Restituire il panorama di ciò che esiste e delle attività in atto sul territorio;
– Aderire all’iniziativa con spirito di collaborazione promuovendo la sinergia tra esperienze virtuose;
– Condividere proposte programmatiche da realizzarsi in partenariati “di senso”;
– Condividere la Mission per una Como del viver bene che sappia restituire la sua ricchezza di risorse anche nel panorama dell’offerta culturale;
– Garantire la propria presenza al tavolo per il tempo necessario alla strutturazione di una proposta per il sistema cultura della città di Como.Gli operatori chiedono al Comune:
– Di riconoscere dignità agli operatori del territorio per esperienza, competenza e dedizione alla propria città, facendo tesoro dell’esistente e promuovendo il protagonismo giovanile;
– Di presentare i loro programmi inerenti alla cultura come base per la consultazione;
– Di prevedere progettualità biennali o triennali con scadenze in linea con la realizzazione di proposte e progetti di differente complessità;
– Di informare circa il piano di valorizzazione della struttura di Villa Olmo;
– Di rendere pubbliche le previsioni di spesa, le modalità e gli investimenti previsti nel settore (vedi ad esempio l’utilizzo della tassa di soggiorno);
– Di comunicare i tempi di liquidazione dei contributi assegnati per permettere alle organizzazioni di prevedere flussi e criticità;
– Di promuovere procedure trasparenti ed efficaci per la valutazione delle proposte appuntando personale – di settore e indipendente – per l’assegnazione dei fondi;
– Di supportare l’arte in tutte le sue forme e la partecipazione culturale
accessibile per tutti.
I TEMPI Tutto questo doveva essere fatto tempo fa. Ci accontentiamo di Domani.