I ciliegi di via XX settembre saranno abbattuti lunedì mattina, 15 dicembre. Per questo è stata decisa una nuova mobilitazione di cittadini e esponenti politici.
Gaddi: “Obiezione di coscienza ambientale”
Tra i primissimi a scendere in strada dopo l’appello dell’ex presidente del consiglio comunale ed ex assessore Anna Veronelli è stato il consigliere regionale e coordinatore provinciale azzurro Sergio Gaddi. In queste ore Gaddi è tornato sul tema invitando, tra le altre cose, la ditta incaricata degli abbattimenti ad abbandonare l’incarico in un gesto di “obiezione di coscienza ambientale”. Ecco l’intervento del consigliere:
Attenzione. Il secondo parere richiesto dal Comune allo studio Tovaglieri di Varese non è, come è stato detto, una seconda perizia autonoma, ma un semplice parere sulla proposta già fatta da Anna Zottola, incaricata all’inizio della vicenda dal Comune stesso. Quindi un collega che si deve esprime su quanto detto da un altro collega. E cosa poteva dire, secondo voi? La possiamo chiamare perizia realmente “sopra le parti”?

Nella sua furia vandalica il Sindaco non ha voluto né ascoltare né interpellare i tecnici della Regione che si sono messi a disposizione, né il comitato di cittadini che ha coinvolto una nutrita serie di altri agronomi dal curriculum ineccepibile. Essere realmente imparziali sarebbe stata una scelta di serietà, ma la Giunta ha preferito buttarla in rissa e scatenare la solita (ma sempre meno numerosa) tifoseria politica. Tutto per l’incomprensibile motivo di non voler accettare una tesi tanto semplice quanto logica: si tagliano solo gli alberi malati e si sostituiscono con altri ciliegi e non con i peri, che contrastano in modo evidente con la storia, l’estetica del quartiere e il sentimento dei suoi abitanti.

Sarebbe stata la scelta migliore, elegante e pacifica. Sarebbe stato un gesto di rispetto e di attenzione per le migliaia di cittadini che in questo mese hanno espresso una volontà chiarissima. Invece si è preferito scatenare una guerra illogica per evidenti motivi di “orgoglio” personale o professionale (non solo del Sindaco, in verità).

Arrivati a questo punto, se fossi nell’incolpevole azienda incaricata di procedere al taglio, farei un gesto simbolico di “obiezione di coscienza ambientale” e abbandonerei l’incarico. Meglio un danno economico oggi che una macchia reputazionale indelebile. La stessa che rimarrà impressa a vita su questa colpevole amministrazione che, con la tronfia violenza di lunedì mattina, in realtà ha già perso. E non credo che la città potrà dimenticarlo tanto facilmente.
La Lega: “Ancora una volta cittadini non ascoltati e danni irreparabili per la città”.
Intervengono anche i salviniani comaschi con una durissima Nota che parla di “capriccio” di un’amministrazione “rigida e spregiudicata”. Ecco l’intervento
La Lega di Como esprime ferma condanna per il taglio evitabile degli storici ciliegi cittadini, che questa amministrazione, per un capriccio, intende soppiantare con dei Peri.
L’assessore Bodero ha mostrato ancora una volta indifferenza per il territorio, e la sua ostinazione ad andare avanti senza ascoltare i cittadini: lo stesso sindaco ha dichiarato che per lui non cambia piantare banani o cachi. Perché quindi non ripiantumare ciliegi?

Questa leggerezza offende la memoria e il patrimonio verde della nostra comunità. Questo è un modo di amministrare rigido e spregiudicato, che lascia noi basiti e Como sempre più povera e più ferita. Alla nostra città serve cura e attenzione, non decisioni affrettate e irrevocabili.
Il Pd: “Furia distruttrice”
Il segretario cittadino del Pd, Daniele Valsecchi fa sapere:
Lunedì saremo in via XX Settembre, al presidio contro il taglio insensato dei ciliegi della via. Una protesta seria, pacifica e coerente, contro l’incoerenza di questa amministrazione, che prende decisioni sbagliate, non ascolta, non condivide, ed anzi vuole sempre più creare fazioni e respingere i comaschi.
Una amministrazione che taglia tutto: ciliegi, parcheggi, scuole, servizi, con la stessa cieca furia distruttrice. Nel caso di via XX Settembre, la richiesta della cittadinanza è semplice: preservare quanti più ciliegi esistenti, e piantare nuovi ciliegi al posto di quelli che saranno tagliati. Facile, lineare, sensato. E invece no, questa amministrazione Anticomaschi risponde, con scherno e maleducazione, proprio il contrario.
Lunedì il ritrovo sarà alle 5:45. Un orario difficile, lo sappiamo, ma è l’unica risposta alla strategia prepotente dell’amministrazione comunale, che vuole evidentemente tagliare al più presto, e rendere sempre più difficile la diffusione delle voci contrarie. Una strategia di prevaricazione, già usata ai tempi del cedro di piazza Verdi, inaccettabile allora come oggi. Inoltre, è chiaro il disegno del sindaco: arrivare lunedì sera in Consiglio Comunale con gli alberi già abbattuti. Sapete perché? Perché è stata depositata una mozione, presentata dal Partito Democratico e sostenuta da tutta l’opposizione, che chiede proprio quello che sta chiedendo il comitato di cittadini.
E, ancora una volta, il sindaco vuole togliere valore al Consiglio Comunale – lo spazio principale del dibattito pubblico cittadino – mortificando la democrazia, e trasformando un momento di civile confronto in un atto di bullismo. Per tutte queste ragioni, lunedì mattina porteremo la nostra testimonianza, in via XX Settembre, ed invitiamo la cittadinanza ad essere presente.
Rapinese in Tv: “Chi se ne frega”
Come raccontavamo ieri a causa di un guasto alla linea telefonica con la sola possibilità di intervento via Whatsapp per i telespettatori la puntata di Etg+ sindaco andata in onda ieri sera è stata letteralmente un diluvio rapinesiano, nonostante un’encomiabile azione di granitico contenimento da parte della giornalista Michela Vitale. Sul tema ciliegi il sindaco è stato un flusso costante di parole, lo diciamo perché abbiamo provato a sbobinarlo letteralmente ma è stato davvero complicato. Questa la trascrizione più fedele al reale che siamo riusciti a restituirvi (qui la puntata integrale):

“Siamo al delirio, io purtroppo sono una persona molto determinata e molto spesso non mi piace condividere alcuni dati specialmente con chi parla a vanvera. Non era stato fatto alcun accesso agli atti quando è arrivato l’assessore regionale (Comazzi, che è stato durissimo col sindaco, Ndr) ma se, prima di aprire bocca, avessero fatto un accesso agli atti avrebbero saputo che già quando l’assessore regionale era qui, la massima autorità nazionale che è la Soprintendenza aveva già analizzato la nostra richiesta e aveva già detto che anche dal punto di vista qualitativo andava bene. Quindi gli unici a parte Gaddi e la Veronelli che è evidente lo facciano per motivi politici… (Vitale intercala e fa notare che ci sono tantissime firme sulla petizione per salvare i ciliegi, Ndr) Tantissimi non mi hanno votato al ballottaggio e non mi vorrebbero nemmeno come sindaco, va bene così e magari colgono ogni occasione… Anche perché gli stessi, oh, io ho visto facce che protestavano per la scuola, per gli asili, per i parcheggi, per la cosa, per mia zia, per mia sorella, son sempre le stesse facce. Quindi adesso c’erano i peri e i ciliegi, che poi i peri puzzino (come sostiene qualcuno, Ndr), questa leggenda che i peri puzzino, guardi che in questa città qualcosa sta scappando. Torno indietro abbiamo dal punto di vista qualitativo-estetico la soprintendenza che dice “a me va benissimo” e se lo dice la Soprintendenza… Gaddi verrà qui a Etv a parlare di quadri ma la Soprintendenza è un po’ di più. Gli agronomi avevano già anche il secondo parere di un agronomo in tasca, allora li chiamo: Gaddi vieni qua, comitato vieni qua. Gliene parlo, gli dico che c’è la seconda perizia. Chapeau e li ringrazio per essere venuti nel giro di tre ore. Abbiamo spiegato dell’ok della Soprintendenza e della seconda perizia che dice non solo che i peri vanno benissimo ma dice non piantate i ciliegi per una continuità che non so una mazza io di agronomia… Tutto il resto è noia e fastidio. E quindi io dovrei semmai giustificare la ragione per la quale di fronte a scienziati che mi hanno detto… di cui non me ne frega una mazza, né del pero, né del melo, io ci avrei messo un banano e un caco, non mi interessa niente… Ma perché dovrei discostarmi da un parere tecnico perché arriva uno nervoso e dice non voglio come mi cambi quella roba lì”.

Quello che dico è, sottolinea Vitale, su un tema come questo che è molto sentito da una parte di cittadinanza non si può trovare una mediazione del tipo rimettiamo i ciliegi al posto di quelli che sono evidentemente malati? Rapinese tenta continuamente di interrompere (“aspetti, aspetti, aspetti”) e alla fine ce la fa: “Mettiamo ordine, qualunque cosa faccio per una questione di igiene mentale di soggetti che gli sto talmente tanto sulle scatole, che qualunque cosa faccio io mi contestano, lei guardi, ci son comitati che nascono, tra un po’ nasce il comitato perché riparo il semaforo e dicono io non voglio il verde, voglio il blu… Quindi se io devo dar retta a tutti questi divento pazzo…”.
Con il solito garbo Vitale (da beatificare) ci riprova: se tanti cittadini in modo diverso, stanno esprimendo… Niente, interrompe il sindaco: “Ma chi se ne frega”. E poi ancora interruzioni in sequenza. Riparte Rapinese: “Quando io ho vinto le elezioni e son diventato sindaco a furor di popolo”. Sottolinea la giornalista: “E’ diventato sindaco di tutti”. Rapinese: “No, io son divent…”. “Non solo di chi l’ha votata”, dice Vitale”. E Rapinese: “Io non vabbè, guardi…”. Poi la solita invettiva contro i partiti, il recap su come ha vinto le elezioni e tutto il resto.