“No comment”.
La domanda è stata di tre parole: “Assessore si dimette?”.
Comunque identica replica è arrivata anche a tutti gli altri interrogativi: “Com’è potuto accadere questo disastro?”, “Che succederà con la Ticosa?”, “Cosa pensa della mozione di sfiducia di Rapinese?”.
Marco Galli si prende qualche giorno e decide di non intervenire “su nessuna questione”. Legittimo, ci mancherebbe.
Però sul caso Ticosa la politica procede e schiera l’artiglieria pesante. Come annunciato Alessandro Rapinese presenterà una mozione di sfiducia contro Galli, documento su cui difficilmente non planerà il consenso di tutte le opposizioni (anche se al momento una conta vera e propria non è stata fatta è improbabile arrivino distinguo in un’occasione di tale portata) e su cui lo stesso Rapinese potrebbe sondare anche eventuali mal di pancia in maggioranza.
Dopo la sfiducia di Rapinese, l’affondo di Svolta Civica: “Sindaco, faccia dimettere Galli”
La vicenda è nota e mai è tanto calzante definirla un pasticciaccio brutto.
La bonifica torna all’anno zero. Tutto da rifare. Lo ha messo nero su bianco il Comune di Como in un comunicato ufficiale dell’8 aprile che ha sancito impietosamente, rigo per rigo, la cronaca di un fallimento.
Ieri è stata inviata a tutti i concorrenti collocati nella graduatoria della gara relativa all’affidamento dei lavori di bonifica dell’area ex Ticosa una comunicazione di avvio del procedimento di annullamento della procedura di gara, al fine di consentire ai concorrenti di presentare eventuali osservazioni e/o interessi contrari alla revoca degli atti. Il procedimento verrà concluso entro 30 giorni dalla comunicazione di avvio e l’esito sarà pubblicato all’albo pretorio.
L’avvio del procedimento si è reso necessario in quanto, in sede di esame dei requisiti posseduti dai partecipanti seguenti in graduatoria, sono emersi dei vizi nella documentazione della gara bandita alla fine di febbraio 2020. I vizi sono di carattere sia formale (mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di modifiche essenziali ai documenti di gara intervenute nel corso della procedura) sia sostanziale (erronea configurazione dei requisiti di legge previsti per lo smaltimento di rifiuti speciali).
Per poter procedere all’annullamento d’ufficio, tuttavia, non è sufficiente che vi siano dei vizi, ma è necessario che vi sia anche un interesse pubblico specifico e concreto, che nella fattispecie è rappresentato dall’ interesse dell’Amministrazione ad affidare i lavori di bonifica a un operatore in possesso dei necessari requisiti di legge e a fare ciò nel più breve tempo possibile. Per questo motivo, nella comunicazione di avvio è stato precisato che l’annullamento è finalizzato e propedeutico alla riedizione della gara.
Alla mozione di Rapinese poi si è aggiunta la richiesta al sindaco Landriscina arrivata da Svolta Civica: “Faccia dimettere Galli“. Mentre dal Pd il consigliere regionale Angelo Orsenigo ha chiesto che la Ticosa venga commissariata così come avvenuto per le Paratie.
Dal canto nostro abbiamo sollevato alcune perplessità sull’intera vicenda:
Di risposte non ne abbiamo avute, pur capendo il bisogno di silenzio espresso dall’assessore Galli ci sarebbe piaciuto un leale confronto, punto per punto. Arriverà, crediamo.
Chi ha parlato, e molto, è stato il sindaco Landriscina, in una lunga intervista a CiaoComo:
La novità di queste ore, in attesa di sviluppi, arriva ancora dalle opposizioni che, unanimi o quasi, a breve dovrebbero chiedere l’istituzione immediata di una Commissione d’Inchiesta interna al Palazzo per chiarire come il disastro sia potuto accadere.
2 Commenti
Assessore responsivo: “No comment”….vale lo stesso come risposta?!
Povero Galli. Era già scritto che sarebbe stato il “capro espiatorio” del fallimento complessivo dell’Amministrazione di centrodestra a Como. Quattro anni di disastri ma l’unica Commissione d’inchiesta interna che si attiva è quella sulla bonifica della Ticosa. Abbiamo avuto i corsi, i ricorsi e controricorsi delle pretendenti associazioni concessionarie delle piscine di Villa Geno. Abbiamo avuto la raffazzonata manutenzione dell’Asilo Sant’Elia e la proposta di soluzione “privata” alla pubblica manutenzione della piscina di Muggiò. Abbiamo avuto, ad inizio mandato, gli sfratti degli inquilini con prole dalle case popolari con tragedia annessa. Abbiamo visto la maggioranza votare per il Dormitorio ma non abbiamo ancora visto il Dormitorio. Abbiamo assistito al peggio che mai si era visto a Como. Insomma, c’erano tantissimi temi per attivare Commissioni d’inchiesta interne. Come Assessore ha molti margini di miglioramento, come “parafulmine” non lo batte nessuno! Povero Galli.