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Appello al voto di Minghetti: “Da me dialogo, comprensione e scelte nette. Sento la responsabilità, sono determinatissima”

Mancano 10 giorni al fatidico ballottaggio con Alessandro Rapinese che stabilirà chi sarà il nuovo sindaco di Como. Ma Barbara Minghetti, la candidata del centrosinistra, ha già diffuso il suo primo appello pubblico al voto rivolto ai comaschi.

“In questi mesi ho avuto la possibilità di vivere continuamente tra i quartieri e con le persone della nostra città. Mesi in cui ho potuto comprendere meglio problemi, speranze, necessità e desideri dei miei concittadini e farli miei – ha scritto Minghetti – Sono grata a chi mi ha voluto parlare a cuore aperto, facendomi entrare nella propria casa, nel proprio spazio di lavoro, nelle abitudini, insomma, nella propria vita, mostrandomi quanto questa città abbia biosgno di cura, ma soprattutto cosa si attenda dal nuovo sindaco, dalla nuova amministrazione. Moltissimo”.

Secondo la candidata “i cittadini comaschi si attendono moltissimo dal loro sindaco e vogliono un comune efficiente. Ed è giusto così, non potrebbe essere che così, non deve essere che così. Como ha bisogno di un sindaco libero, autorevole, capace di dialogare con tutti, dentro la città e fuori, senza rigidità, senza timori. Un sindaco in grado di affrontare, allo stesso tempo, l’ordinario e lo straordinario con energia e sguardo avanti, con idee e soluzioni, con una squadra di qualità, in cui esperienza e competenza si aggiungano alla determinazione”.

“I comaschi desiderano un sindaco capace di trovare e cogliere le opportunità – e non solo quella degli ingenti investimenti europei, mai sfruttati – per rilanciare l’economia e lo sviluppo, per migliorare la loro qualità della vita, per trattenere i nostri ragazzi e dare loro un futuro di orgoglio. Questo, più di tutto, ho capito in questi mesi – conclude Minghetti – Sento più che mai l’importanza di avere questa responsabilità. Sono determinatissima a portare avanti i tanti progetti che con il mio team di esperti ho elaborato per Como e per dare quelle risposte che i comaschi chiedono; sono prontissima a mettermi a servizio della nostra città, decisa a portare nella politica e nell’amministrazione quel metodo – fatto di comprensione, dialogo e scelte nette – che ha contraddistinto la mia vita”.

“Sento crescere ogni giorno la fiducia per il futuro che Como merita, per questo so che il 26 giugno, al ballottaggio, non vince una parte politica o un’altra, vince Como”, la chiusura che culmina inevitabilmente nella richiesta del voto.

La palla – per così dire – ora passa allo sfidante Alessandro Rapinese che questa sera alle 19.30 terrà il primo comizio pubblico al Monumento ai Caduti.

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17 Commenti

  1. Ma lei si ricorda da dove partii Rapinese?

    Candidato consigliere in Area 2010 alle elezioni del 2007, la lista di Carcano.
    Quel Carcano prima presidente di Confindustria Como, poi di como Next, etc..

    E ora si presenta con un’immagine ripulita sbraitando contro i poteri forti? Eddai su…

  2. Non rispondo solitamente alle insinuazioni maliziose che si fanno sul mio conto, ma alle domande cortesi certamente sì. Marco Corengia, per farsi un’idea ragionevolmente precisa di quali siano i così detti “poteri forti” cui la Donna-in-carriera è asservita, basta dare un’occhiata al profilo dei suoi ospiti al recente incontro elettorale tenutosi allo Yacht Club: banchieri, albergatori da 4 stelle in su, esponenti di fondazioni ampiamente ascoltate da certi partiti, ceo e quadri aziendali del terziario informatico e tecnologico. Tutti questi profili hanno un progetto per la città non disprezzabile, ma adeguato unicamente alla loro cultura tecnocratica e lontanissimo dalle esigenze delle persone qualunque, dei cittadini normali che non sono imprenditori o membri di consigli di amministrazione aziendali. In una parola il progetto è unicamente quello dello “sviluppo” (che è proprio il termine utilizzato dalla Donna-in-carriera come slogan) e non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini. Non a caso il principale partner di questa alleanza è proprio il Pd, partito che ha dimenticato la sua vocazione sociale ed è votato soprattutto nelle ZTL, gli stessi centri storici dove risiedono gli esponenti dei “poteri forti” su menzionati. Le torna di più, adesso?

    1. Interpretazione che potrebbe anche sembrare plausibile, peccato che sia abbastanza lontana dalla realtà. Poi magari sei uno di quelli che ha votato Berlusconi per 20 anni e adesso ci fai la ramanzina dei poteri forti.

    2. Deve esserle sfuggito che chi prende la maggioranza dei voti proprio in ZTL e centro è Rapinese.

      Quello che va a braccetto con Casartelli di Confesercenti, che difende la Como Nuoto e tutte le attività da esponenti dei poteri forti contro cui dice di scagliarsi.

  3. Finalmente abbiamo scoperto con chi sta il sig, Gioele. Preferisco stare con uno che si è fatto da solo che ha lottato contro tutto e tutti ed è arrivato dove è arrivato piuttosto che stare con una che racconta alla città che è contraria al secondo lotto dell”iceneritore, e poi il suo partito da Milano ha già deliberato e comprato il terreno per farlo. Ingannare i suoi elettori con una bufala così prima di partire non è niente male. CONPLIMENTI PER LA MEGA BALLA…

    1. Fatto da solo Rapinese?

      È entrato in consiglio da ripescato nella lista Area 2010, quella di Carcano candidato sindaco per capirci.

      Presidente di Confindustria, di Como Next.
      Roba che se proprio si vogliono cercare i poteri forti, ecco poteva essere lui.

  4. Gelindo ha qualche problema con le donne che nella vita lavorano o hanno successo? Il suo livore nei confronti della candidata sindaco che chiama “donna in carriera ‘ costantemente mi fanno pensare che lei sia misogino forse perché” non uomo in carriera “e quindi un po’ frustrato. Ritengo che le donne quando governano lo facciano meglio degli uomini

  5. Gioele, l’ importate è essere convinti! Ne riparleremo tra 5 anni, la convinzione che hai tu è abbastanza rara! Ne parli come avesse già fatto chissà cosa! Mah.

  6. Gelindo, un paio di domande giusto per capirsi:
    – sarebbe in grado di dare un volto (nome e cognome, o per lo meno carica) a queste “lobby”?
    – e poi quali sarebbero le misure che lei è così certo verrebbero messe in campo a favore delle lobby di cui sopra?
    Se no qui c’è il rischio concreto di usare termini che dovrebbero avere una connotazione specifica, come fossero realtà metafisiche che ci sovrastano.

  7. Oltre a Minghetti anche la sua squadra è molto forte. Si è visto dalla gestione delle aree tematiche e dalla stesura del programma. Il suo merito è aver coordinato in modo efficace un gruppo di persone di assoluto valore che attraverso un metodo e una serie di idee intelligenti, ha proposto soluzioni per far uscire Como dall’empasse a cui l’hanno portata i decenni a guida Lega e centrodestra. La forza di un Sindaco, e le ultime esperienze lo hanno dimostrato, è questa: la capacità di finalizzare l’azione di un gruppo di persone su un programma chiaro, condivisibile, ambizioso e realizzabile anche, come in questo caso, per fasi evolutive. Complessivamente un buon lavoro che rende molto ottimisti sul futuro di questa città.

  8. Sulla esasperata determinazione della Donna-in-carriera non vi è il minimo dubbio. Grazie alla sua diabolica abilità, anche il dialogo sarà apparentemente assicurato. Ma non vi sono altrettanto dubbi che, qualora si imponga come sindaco della città, le scelte che effettuerà – ovvero l’unica cosa che conta di un’amministrazione – saranno sempre e comunque a favore delle sue lobby di riferimento, ovvero le élite della città. I famosi “poteri forti” che ovviamente non appaiono durante la propaganda elettorale, ma che sostengono anche economicamente la sua candidatura. Ma effettuerà tali scelte senza dare troppo nell’occhio, poiché saranno dissimulate dietro il velo del “politicamente corretto” tanto caro alla ghenga piddina che la sostiene, illuminate da una verniciata di finto ambientalismo e di iniziative “gender” tanto care agli allocchi consumisti e ai piccioni della sinistra suicidatisi nella sua rete. Non fidatevi.

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