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Barriere architettoniche, Maesani bombarda dirigenti e tecnici. E Rapinese: “A un paio dissi: fate le valigie”

La discussione, raramente mai così franca e dura, è nata delle due mozioni approdate in consiglio comunale sulla necessità di abbattere le barriere architettoniche in città (quella originaria della lista Rapinese Sindaco centrata in particolare su viali, parterre e parco di Villa Olmo e una seconda, simile, della Lega).

Ma se su questo obiettivo generale tutti i gruppi e l’assessore Vincenzo Bella erano d’accordo, un altro filone del dibattito – ovvero le responsabilità di dirigenti, funzionari e tecnici comunali – si è appaiato sulla scena. Con due protagonisti principali: la capogruppo di Fratelli d’Italia, Patrizia Maesani, e Alessandro Rapinese.

E’ stata Maesani a puntare il cannone verbale sull’Ufficio Tecnico del Comune.
“Detto che sull’abbattimento delle barriere architettoniche sono la persona più trasversale della terra – ha premesso – Né la giunta né il consiglio progettano e dirigono i lavori e ahimè questo Comune sia sui progetti esterni sia su quelli interni non ha dato grandi esempi”. Poi il calibro delle parole si è fatto più pesante.

“Quando ho visto il ponte della Trevitex (in via Badone, ndr) volevo tagliarmi le vene, così come quando ho scoperto che a Villa Olmo volevano mettere un ascensore all’interno della Cappellina Odescalschi. Non si usa il buon senso. Non c’è una cultura sulle barriere architettoniche che peraltro riguardano anche chi usa il bastone o la mamma col passeggino, non soltanto il non vedente, per fare un esempio”.

Infine, i colpi più esplosivi. “Quello che la politica dovrebbe fare – ha affondato Maesani – è porsi il problema di un Ufficio tecnico che non ha raggiunto un grado di sensibilità per cui siamo noi che dobbiamo arrivare in consiglio e porci questi problemi. Tra l’altro, io posso essere un farmacista, quindi deve essere l’ufficio tecnico ad occuparsene. Forse c’è bisogno che i megaprogetti passino in Commissione almeno per una presa visione. Noi potremo anche essere avvocati o letterati ma evidentemente con il nostro basico buonsenso ci arriviamo più dei tecnici”.

“Il problema nell’ufficio tecnico lo rilevo nell’incapacità nel controllare i progetti altrui e nell’andare a verificare il rispetto dell’obbligo di legge sull’abbattimento delle barriere – ha concluso Maesani – L’ascensore a Villa Olmo era una follia, rovinava un mosaico sul pavimento e la Cappella stessa. Siamo in una situazione da terzo mondo sull’abbattimento delle barriere architettoniche se arriviamo ad avere un ponte da un milione di euro con i gradini e che d’inverno non può essere usato nemmeno dai normodotati perché diventa una pista di ghiaccio”.

“Servirebbe – ha aggiunto la capogruppo di Fratelli d’Italia – un invito corale alla giunta non certo a progettare o controllare, ma affinché apporti correttivi all’Ufficio tecnico perché queste cose non avvengano più . Non dico che chi ha sbagliato paghi, perché in Italia non paga mai nessuno, ma vorrei che questi errori non si ripetessero più. Anche perché gli errori ricadono su di noi e i cittadini se la prendono con noi, non con l’Ufficio tecnico”.

Insomma, una vera e propria scomunica destinata alle stanze del municipio. A cui anche il capogruppo di “Rapinese Sindaco”, Alessandro Rapinese, ha aggiunto un altro carico, sebbene con una visione complessiva che comprende nelle esponsabilità anche la giunta, posta sullo stesso livello dei tecnici.

“Per quanto riguarda la gestione dei dirigenti – ha affermato Rapinese – il potere del sindaco che viene dal Testo unico degli enti locali è tanto. Ma come recitava un celebre spot, la potenza è nulla senza controllo. Il nodo è tutto qui: si pensa che i dirigenti siano cattivi? Il sindaco ha tutti gli strumenti per agire. Io con un paio di dirigenti parlai prima della campagna elettorale 2017 e dissi loro di prepararsi a fare le valigie. Mi risposero che non avrei potuto. Non posso? Iniziamo a toglierti le deleghe, a metterti a stipendio base. Basta parlar chiaro”.

Poi, l’affondo politico su giunta e sindaco: “Se però è l’allenatore che non sa gestire la squadra, è lui che deve andare via – ha detto Rapinese con chiaro riferimento al sindaco – Se sei inadeguato, vai via. Non sapete gestire il potere che la legge vi ha riservato. Ai dirigenti basta parlar chiaro: io in un incontro in Biblioteca dissi: “Il dirigente alla Cultura chi?”. Datemi la delega all’ufficio tecnico, starò qui con la tenda giorno e notte”.

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